Sorrento, a Mogol il Premio Caruso 2011

3 luglio 2011 | 20:33
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Sorrento, a Mogol il Premio Caruso 2011

Una serata che ha ripercorso gli anni ’60 e ‘70

SORRENTO – Nella celebre marina dove una imponente Sofia Loren diede vita ad una delle donne più popolane e popolari e ad una insistente “smargiassa”, c’è stata di scena la celebre serata dedicata ad uno dei tenori che hanno portato l’Italia in giro per il mondo con le sue melodie. Il “Premio Caruso 2011” che ogni anno il comune di Sorrento (che non ha avuto i fondi dalla regione) dedica agli autori dei testi delle musiche che vanno dall’ ‘800 ad oggi, quest’anno è stato dato ad uno dei maggiori “parolieri” che nei mitici anni ’60 e ’70, ed anche fino ad oggi, scrisse i testi di molte canzoni. In arte è meglio conosciuto come “Mogol”, ma il suo vero nome è Giulio Rapetti, che insieme ad un altro nome, poi divenuto famoso grazie a lui, Lucio Battisti, formarono per tanti anni un binomio inscindibile dal quale sono nate della canzoni che restano ancora tutt’oggi molto cantate anche dai giovani delle generazioni post anni ’60 e ’70. Una serata all’insegna dei grandi cantanti che hanno dato una loro impronta esibendosi con la canzoni più famose del duo “paroliere-cantante”, molte di esse nate nella metà degli del boom e poi continuate nel decennio successivo. Così nel lontano 1965, nella metà di febbraio, grazie ad un appuntamento “fatale” procuratogli da una Christine Leroux, un’editrice musicale francese arrivata a Milano negli anni ’60, Lucio Battisti incontrò Giulio Rapetti. E fu proprio il “paroliere”che convinse l’allora scrittore di canzoni ad interpretare quelle che scriveva, invece di farle eseguire ad altri cantanti. Dopo aver vinto le resistenze della casa discografica Ricordi, Mogol la ebbe vinta ed il giovane reatino incominciò ad esibirsi anche se con modesti risultati, che verranno dopo. Intanto il duo più passavano gli anni e più prendevano piede con canzoni come: 29 Settembre; Nel cuore, nell’anima; Uno in più. Ma il milanese dalle parole delle canzoni ancora oggi in voga, mise la sua prima firma nel 1961 con uno dei cantanti dell’epoca più famosi, Luciano Tajoli, con la canzone “Al di là”, che vinse il Festival di Sanremo. Ma  i successi vanno ben oltre: con Caterina Caselli (Cento giorni; Il volto della vita; Perdono; Bugiarda), con i Dik Dik (Il primo giorno di primavera; Sognando la California), Equipe 84 (Io ho in mente te; Nel ristorante di Alice; Un angelo blu), Fausto Leali (A chi), Gianni Morandi (Canzoni stonate), PFM (Impressioni di settembre), The Rokes (Che colpa abbiamo noi; È la pioggia che va), Bobby Solo (Se piangi, se ridi; Una lacrima sul viso), Little Tony (La spada nel cuore; Riderà), per citarne alcuni. Una serata con la presentazione di un duo eccezionale: Sonia Grey e Luca Ward che hanno fatto il loro ingresso ricordando, una le canzoni melodiche italiane, e l’altro in un duetto con il chitarrista Zazzeri, la canzone “Pensieri e Parole”. Ma la serata dedicata al grande tenore napoletano per eccellenza che girò il mondo intero, vede in scena sul palcoscenico in riva al mare, cantanti del calibro di Ron (Conosci me, il mio..), Sal da Vinci (Il tempo di morire), Francesco Renga (Impressione di settembre), il tenore Nando Citarella (Non ti scordar di me), Mango (Mediterraneo), il tenore Gianluca Terranova (Torna a Surriento) che interpreterà Caruso in una produzione di RAIUNO, Nair (La voce del silenzio), Gli Antigua (Che colpa abbiamo noi), Serena Levi (Il paradiso), Micaela (Amor mio), Vittorio Matteucci (29 settembre). Ma sotto l’organizzazione di una emozionata Vittoria Cappelli che ha voluto fortemente l’esecuzione dell’Inno di Mameli perché “quest’anno si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia ed il Nord ed il Sud siamo noi”. Con la regia di Roberto Croce, la direzione musicale del maestro Sandro Comini, affiancato dal Coro di Sorrento (50 elementi) e le coreografie originali ideate e realizzate dal coreografo italo-africano Mvula Sungani, si sono esibiti la prima ballerina internazionale Emanuela Bianchini e gli artisti della Compagnia Mvula Sungani. Tutti che indossavano i costumi realizzati da Giuseppe Tramontano che ha messo il suo zampino anche in tutti i momenti dello spettacolo. Ed alla fine davanti a personaggi come l’assessore provinciale Piergiorgio Sagristani, il consigliere provinciale Raffaele Apreda ed alle altre tante autorità presenti, il sindaco Giuseppe Cuomo consegnava simbolicamente il Premio Caruso 2011 a Giulio Rapetti Mogol, perché lo aveva già ritirato nel pomeriggio.

 Vittoria Cappelli        Sonia Grey                Luca Ward                       Ron                      Sal Da Dinci

         Mango                         Francesco Renga                 Nair

GIUSEPPE SPASIANO