È arrivato in porto nelle ultime ore
PIANO DI SORRENTO – Da qualche ora staziona all’ancora nel piccolo porto della cittadina costiera uno dei superyacht di trentasette metri di proprietà di un magnate egiziano costruito ed ideato nelle linee esterne nei cantieri turchi “Bilgin” con la designazione interna italiana dello studio HotLab di Milano. Un superyacht “NOOR” che non può passare inosservato data sia la sua lunghezza di 37 metri, sia per i due ponti che lo sovrastano ma quel che di più salta agli occhi è quel suo color grigio topo. Un’imbarcazione che è ormeggiata per la seconda volta nel porto carottese, la prima è stata circa una decina di giorni fa; nata dall’idea sia dell’armatore che lo aveva in mente che dalla collaborazione con gli ingegneri dello stesso cantiere turco di Istambul. Questa idea della progettazione di questo superyacht avvenne nel periodo dell’autunno del 2008, ci furono ventidue incontri sia con l’armatore che con gli ingegneri, alcuni di questi ci furono anche nella città sullo Stretto del Bosforo, altri nella città di Milano. Un superyacht che se visitato ti lascia stupefatto per i suoi interni come sono stati sviluppati ed assemblati, si è data la precedenza allo spazio, infatti non ci sono molte cabine (sono solo quattro) come potrebbe essere dalla vista esterna e sono state stravolte alcune regole. Ad esempio la sala pranzo che doveva essere attigua al salone sul ponte principale, invece i progettisti l’hanno realizzata sul ponte superiore. Sul ponte principale si può ammirare l’ampio salone principale che è caratterizzato da un’alternanza di colori scuri e chiari a contrastarsi reciprocamente. I materiali maggiormente utilizzati sono pellami pregiati ed essenze lucide dai toni cioccolata. I divani sembrano “incastonati” all’interno del mobilio a murata che dà una sensazione di stabilità oltre ad essere molto elegante. L’angolo bar composto da un tavolo con quattro sedute è realizzato negli stessi legni scuri e dalle essenze lucide. Il cielino, realizzato in cotone e misto lino, schiarisce i toni scuri del mobilio e del parquet a terra. Al centro del cielino un quadrato laccato color caffè permette di riflettere ogni dettaglio dell’ambiente specie alla sera con le luci accese. Questa fascia centrale che contrasta con il cielino stesso può essere considerata anche come un elemento prospettico che conduce visivamente alla parete che fa da appoggio al grande tv al plasma che separa il salone dalla lobby di accesso alla wheelhouse. Il pavimento, dai toni scuri, è realizzato in rovere moro in listino di 200 x 20 cm con bisellatura in acciaio cromato da 2 mm. Poi altra meraviglia è la suite armatoriale, dotata di una zona salotto, di una scrivania, di due letti extra-large e di un bagno tra cui una vasca da bagno di lusso e di una zona ampia doccia con sauna e bagno vapore. Passando al ponte superiore, come scritto prima, c’è la sala pranzo che è situata a metà, un livello superiore alla semi-aperta timoneria, ed ha un’atmosfera aperta e spaziosa, grazie alla enorme lucernario posto sopra il tavolo che può ospitare facilmente 8 persone. Dal tavolo della sala da pranzo che ha la gamba centrale cava che permette di far penetrare luce direttamente sul tavolo bar del ponte principale, gli ospiti possono guardare il capitano al lavoro nella timoneria, o avere una visione a poppa attraverso le porte scorrevoli del ponte superiore. All’esterno davanti ad essa si apre a un ampio e ben definito prendisole con mobili moderni sui quali possono facilmente stare più di 8 persone sul fly ed un bar di fronte a poppa, un divano enorme e lettini completare il sun deck. Molti dettagli si possono rilevare passeggiando in esso; come sottocoperta dove le cose cambiano un pò ed i toni diventano estremamente chiari ed i materiali utilizzati sono diversi tra essenze, pelli e carta da parati che insieme costituiscono un ambiente apparentemente omogeneo ma in realtà ben diversificato se guardato nello specifico. Poi un altro dettaglio si può trovare nelle cabine e precisamente a ridosso dei letti: questi hanno, alle loro estremità, una coperta extra utile per gli ospiti più freddolosi. Essa è “ancorata” al letto attraverso delle cinghie, una soluzione pratica che solitamente si nasconde e che invece in questo caso è diventato uno degli elementi di design della cabina. In definitiva un’imbarcazione extralusso da visitare che non passa inosservata e che forse tra qualche ora lascerà il porto di Piano per altri importanti lidi.
Alcune foto degli interni
GIUSEPPE SPASIANO