A Positano un doppio Oliviero Beha

17 settembre 2011 | 20:30
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A Positano un doppio Oliviero Beha

Nella veste non solo di scrittore di libri ma anche di poesie

POSITANO – La mezza luna piena che stava sorgendo sul crinale della montagna di Montepertuso faceva da sfondo sia ad una Positano quasi un pò sonnecchiosa che alla terrazza dell’ Hotel Domina dove era di scena uno schietto Oliviero Beha. Nella prima delle due tappe nelle due costiere, la seconda è stata all’Hotel Conca Park di Sorrento, ha presentato due suoi libri, uno che parlava del momento critico che sta attraversando lo sport più popolare in Italia, ed uno che parlava delle poesie scritte con passione. Il   giornalista che fino a qualche tempo fa è stato in RAI come vicedirettore e poi messo alla porta, ha illustrato con molta schiettezza i vari problemi che attanagliano il modo del calcio. Con la moderazione di Angelo Ciaravolo e la prefazione di altri due giornalisti, Rita Pennarola ed Andrea Cinquegrani, entrambi direttori de “La Voce delle Voci”, subito si è entrati nella discussione. Il primo libro sotto esame  è stato quello delle poesie scritte sia con dolcezza che con passione, un testo nel quale egli riesce a dire le cose con una certa schiettezza che l’uomo normale non fa. E come dice nella prefazione Dario Fo: “Il primo segno che mi coglie nel leggere, anzi, recitare le tue strofe, Oliviero, è il ritmo che m’impone di battere le dita della mano per solfeggiarne la cadenza, la breve pausa e la ripresa a concludere. Potrei cantartela su un’aria inventata. Ci ho provato ma non mi sorte alcuna melodia di canzoni o arie d’opera, al contrario mi vien da imitare il battito di strumenti d’accompagnamento: il solo ritmo d’un basso, d’una chitarra ricamati dal suono di un flauto dolce”. In questo volume “troviamo l’indicibile –dice Rita Pennarola- quello che non riusciamo a dire, lui c’è lo dice senza paura. Non è un libro facile non perché non si comprende, ma perché colpisce al cuore. La stessa verità nelle poesie la si trova in Beha giornalista. Egli rappresenta il migliore delle sintesi delle nostre generazioni. Quelle che hanno rotto quel muro di gomma che si è rotto nel 1989”. Quello stesso  muro di gomma che egli, insieme ad Andrea di Caro,  ha cercato di raccontare nel libro sul calcio, nel quale si cerca di rispondere ad alcune domande come:  Che cosa è successo al calcio, in Italia come in Europa, negli ultimi trent’anni? Quali sporchi giochi vengono condotti dietro lo spettacolo dello sport più amato del mondo? Chi ne muove gli enormi interessi nascosti? In questa edizione aggiornata di indagine sul calcio si egli parte da Scommettopoli raccontandone le leggende, le memorabili figure dimenticate e facendo luce sul circuito internazionale delle scommesse e sui legami tra calcio, mafia e politica. Vecchi bomber burattinai, funzionari corrotti, giocatori indebitati fino al collo, professionisti che minacciano i colleghi e portieri che somministrano di nascosto sonniferi ai compagni: il romanzo nero del calcio scritto con tutta la passione e lo sdegno di chi ama questo sport ma ne conosce a fondo i peggiori retroscena. Ma allora perché non funziona in Italia lo sport più bello del mondo? E lo scrittore Oliviero Beha risponde con franchezza che “il calcio italiano non funziona perché è in mano a quelle persone che non fanno funzionare il paese. Il calcio è un’altra cosa, poi c’è la partita. È una questione più seria, tra politica e televisione”. E se l’argomento è già scottante figuriamoci quello sulle intercettazioni , anche quelle che sono venute fuori questa primavera. “Questo va ben oltre il calcio –ribatte-. Perché sono uscite fuori le intercettazioni di Moggi (ne parla anche nel testo) e non degli altri?”. Ed a questa domanda la risposta non si sa quale può essere, ma pensiamo di facile intuizione. E come un vulcano in eruzione ha puntato l’indice sia sul ritardo delle sentenze della giustizia sportiva che sulle scommesse, poi ha raccontato di essere stato nella televisione turca, negli studi di Istambul dove è stato ben accolto, davanti a dieci milioni di spettatori e di aver trovato una differente mentalità tra la televisione turca e quella italiana. E con le canzoni di Rino Lello che intervallavano la serata, terminava uno degli interessanti appuntamenti della 6^ edizione di ‘Domina Positano’.

Il direttore dell’Hotel Domina, Oliviero Beha ed Angelo Ciaravolo

GIUSEPPE SPASIANO