L´Arcidiocesi di Amalfi-Cava a un mese dalla Giornata mondiale della Gioventù raduna i giovani reduci da Madrid
A circa un mese dalla Giornata Mondiale della Gioventù che si è tenuta a Madrid nel mese dal 16 al 21 agosto, il gruppo di giovani dell’Arci-diocesi di Amalfi – Cava ha incontrato S.E. Mons. Orazio Soricelli nella Chiesa di S. Michele Arcangelo di Cava de’ Tirreni.
Si è trattato di un incontro – testimonianza che anche grazie a video e foto ha assunto il sapore dell’amarcord e della nostalgia.
Le Giornate Mondiali della Gioventù furono istituite dal Beato Giovanni Paolo II agli inizi del suo Ponficato, forte della sua esperienza di Pastore il Papa chiamava i giovani e essere veri testimoni di Fede con la forza della gioventù.
Nel 1983 si tenne un giubileo straordinario e in quell’occasione si radunarono trecentomila giovani provenienti da più parti del mondo. Giovanni Paolo II consegnò una croce di legno ai giovani per simboleggiare “l’amore del Signore Gesù per l’umanità e come annuncio che solo in Cristo morto e risorto c’è salvezza e redenzione”. Quella croce da allora gira per il mondo ed è il filo conduttore delle GMG. In realtà fu nel 1985 che il Beato istituitì ufficialmente questi incontri che a cadenza di due o tre anni toccano città di tutto il mondo.
Ancora una volta si è rinnovato a Madrid il messaggio di pace, allegria e Fede. Dall’Italia più di 100.000 giovani da ogni diocesi e di ogni esperienza, con ogni mezzo, perfino in bicicletta hanno raggiunto la capitale spagnola.
Il momento più forte è stata la veglia e la Messa celebrata all’aeroporto di “Cuatro Vientos”, una area vastissima che ha accolto ben due milioni di giovani, mandando quasi in tilt l’organizzazione.
Nonostante una tempesta d’acqua e vento che ha flagellato i partecipanti e anche Benedetto XVI non ci sono state scene di panico e tutti hanno resistito alle avversità.
Dalla Costiera e da Cava sono partiti in circa 80 tra giovani, seminaristi e sacerdoti. Due pullman hanno condotto i partecipanti della Gmg a Madrid dopo un viaggio di quasi due giorni, con la sola sosta per dormire a Genova.
Il momento centrale dell’incontro è stata la testimonianza di tre giovani.
Ciro, 27 anni della Parrocchia di S. Pietro a Siepi inizierà il secondo anno di seminario a Capodimonte e pur essendo alla terza Gmg confida che l’entusiasmo è rimasto lo stesso “E’ bellissima la grande comunione che si instaura con chi viaggia con te e con coloro che incontri lì, perché siamo tutti radunati per Gesù Cristo. È vero ci sono stati disagi e abbiamo dovuto adattarci a dormire per terra, mangiare cibo a cui non sei abituato, ma lo spirito di stare insieme ha prevalso come lo slogan della GMG siamo rimasti Saldi nella Fede, anche sotto l’acqua con il Papa. La Spagna aveva bisogno di questa testimonianza perché i volontari ce lo dicevano: siete in una città anticattolica; ci siamo anche adattati a servizi umili e lo abbiamo fatto per Gesù. Grande per me la gioia della Messa con tutti i seminaristi con il Santo Padre, eravamo 4000, ma il Papa pensava a me.
Nel concludere la sua testimonianza Ciro ha sottolineato che occorre conformarsi a Cristo e testimoniare l’obbedienza come Cristo che ha fatto la volontà del Padre.
Matteo, 24 anni parrocchia S. Adiutore “Per me era prima volta. Ero già impegnato in parrocchia, ma non sono andato all’edizione svoltasi a Colonia, ma avevo notato nei miei amici che erano tornati una luce nei loro occhi, erano diversi e così ho sentito di dover dare di più e quest’ano ho partecipato. Alla fine ho compreso, ho notato il sacrificio nell’affrontare il caldo, i zaini, la calca, l’acqua che mancava o che costava tanto, ma poi ho pensato quanto sia stata difficile per Cristo la Via Crucis verso la morte e sul suo esempio tutto era superabile. La pioggia è stata la prova più dura ma poi ho visto il Papa che restava con noi.
Le attività umane non danno risultati come quelli della GMG. Se due milioni di persone si riescono a capire pur parlando lingue diverse, anche i potenti possono farlo. È l’ideale di Cristo: veramente il mondo può cambiare.”
Simona, 15 anni parrocchia di S. Arcangelo “E’ la mia prima GMG, oltre alle esperienze difficili sono tornata a casa con ricordi bellissimi, con una fede più profonda anche grazie alle catechesi che ho seguito pur essendo stanca. Mi ha colpito molto che arrivati alla GMG ovunque ci salutavano”.
L’Arcivescovo ha concluso l’incontro con una sua riflessione. “Nella GMG si intrecciano storie umane e divine c’è Dio, il Papa, i giovani, le diocesi, le parrocchie i movimenti e le associazioni. Occorre cogliere l’aspetto più profondo: è il momento della riscoperta della Chiesa e della sua universalità. Lascia un segno nella vita personale e nella comunità.
Da questa esperienza dobbiamo saper trarre quale impegno deve scaturire in Diocesi e Parrocchia, mi aspetto un colpo d’ala. Il sogno è quello di avvicinare e coinvolgere tutti per renderli protagonisti. Tocca a voi essere messaggeri, formare un nucleo che animi la pastorale giovanile.”
Non è una missione semplice essere il lievito del mondo, ma i ragazzi della GMG sull’onda dell’entusiasmo potrebbero davvero portare un po’ di “rivoluzione” nelle loro comunità, ma soprattutto nelle loro realtà perché la sfida più grande è quella di portare la Buona Novellatra gli amici, i compagni di scuola e di lavoro, ce la faranno?
Magrina Di Mauro