Piano di Sorrento , in duemila in fiaccolata per Gianmaria. Mercoledì a Roma
Centinaia di persone in corteo e mercoledì una delegazione a Montecitorio
PIANO DI SORRENTO – Non solo una città si è stretta intorno ai familiari di Gianmaria Cesaro ma un’intera penisola ha preso parte alla fiaccolata di lunedì sera che è partita da Piazza Cota e si è conclusa a Villa Fondi, dove tutti hanno preso parte alla preghiera officiata da Sua Eccellenza l’Arcivescovo Felice Cece. Oltre 1500 persone, tutte con le candele accese per dare luce ad una vicenda che sta finendo nella più cupa notte, che sembra mai arrivare all’alba nel golfo di nessuno. Una notte che tutti sappiamo iniziò quella tragica e malefica mattina dell’8 febbraio, quando al largo delle coste yemenite, nei pressi dell’isola di Socotra, un barchino di cinque ‘bucanieri del Corno d’Africa’ assaltò la petroliera italiana. E tra i 22 membri dell’equipaggio ci sono cinque italiani, tra cui Gianmaria Cesaro, e diciassette indiani che stanno patendo tutto quello che nessuno si aspetta; fame, malattie, ristrettezza nel muoversi e via dicendo. Tutti uniti per una causa comune che accomuna un’intera penisola, perché non dimentichiamoci che in quel mare c’è anche la Rosalia D’Amato, che annovera nel suo equipaggio anche due marittimi della costiera, uno di Vico Equense, Giuseppe Maresca, e l’altro di Meta ma residente in Belgio, Pasquale Massa. La fiaccolata che ha visto la partecipazione di circa 1500 persone, che hanno aderito spontaneamente all’invito fatto già nei giorni che hanno preceduto il consiglio comunale straordinario del 26 agosto, si è snodata dal centro della cittadina costiera alla presenza di quasi tutti i sindaci peninsulari e di altre autorità. Un silenzioso corteo, rotto solo da una voce che gridava: “Il governo e l’armatore D’Amato mettano la parola fine a questo tormento”, nel paese della marinara costiera che da secoli sforna, grazie anche al suo glorioso Istituto Nautico ‘Nino Bixio’, fiori di baldi giovani che si imbarcano sulle navi e solcano con il loro coraggio tutti i mari del mondo, sprezzando il pericolo che esso tiene in serbo. E tra questi quelli che abbiamo citato sopra, che ora stanno vivendo un tragico rapimento, per il quale la Farnesina sembra non saper trovare la strada per poterlo sbloccare. Tra la gente si potevano osservare dal semplice artigiano al grande imprenditore, dal salumiere al comandante, dalla casalinga alla mamma, tutti uniti sotto la bandiera della libertà per quei poveri sventurati. E tra loro in prima linea c’erano i genitori di Gianmaria e lo zio Vincenzo, ma anche il primo cittadino carottese, Giovanni Ruggiero, che sin dall’inizio segue la vicenda di questa sventura. Ruggiero, insieme alla commissione eletta durante il consiglio comunale indetto per Gianmaria ed a tutti i convenuti, tra cui l’onorevole Di Nardo e la ex presidente della Provincia Rosellina Gargiulo, si è augurato che tutto si risolva al più presto. E per dare un ulteriore scossone nella mattinata di mercoledì 7 settembre alle ore 04.00, sia da Piano di Sorrento che da Procida, partiranno dei bus con centinaia di persone, che si uniranno a quelle provenienti da Gaeta e Trieste, per recarsi a Piazza Montecitorio dove c’è la sede del governo, non solo per manifestare ma anche per sensibilizzare sulla vicenda, ed una delegazione dovrebbe – scriviamo così perché è in forse – essere ricevuta dalle autorità governative.
Alcune foto del corteo
GIUSEPPE SPASIANO