Piano di Sorrento: Liberate Gianmaria Cesaro, fiaccolata per le strade cittadine.
Piano di Sorrento: Fiaccolata per la liberazione di Gianmaria Cesaro.
di Vincenzo Maresca.
Piano di Sorrento. Adunata generale per la liberazione di Gianmaria Cesaro il giovane marinaio di Piano di Sorrento prigioniero dallโ8 febbraio scorso a bordo della petroliera โSavina Caylynโ sequestrata dai pirati al largo della costa somala. Lโiniziativa parte dallโente comunale in seguito al civico consesso straordinario tenutosi il 26 agosto in segno di solidarietร per un episodio che da 7 mesi sta tenendo in ansia familiari, parenti, amici e lโintera cittadinanza. Con partenza alle 20 da piazza Cota ed alla presenza dei sindaci della penisola sorrentina, dellโarcivescovo di Sorrento โ Castellammare di Stabia monsignor Felice Cece, autoritร religiose e civili, si terrร lunedรฌ 5 settembre una fiaccolata a cui รจ chiamata a partecipare la popolazione della costiera sorrentina. Il corteo sfilerร per il corso Italia, via delle Rose, Ripa di Cassano, dove si terrร un momento di preghiera. Tutto ha avuto inizio allโalba tragica dellโ8 febbraio scorso quando alle 5 e 30, ora italiana, a circa 880 miglia dalla costa somala ed a 500 miglia dallโIndia, nel pieno dellโoceano pacifico vicino allโisola di Socotra, cinque pirati armati a bordo di un motoscafo hanno affiancato la petroliera assaltandola e prendendone possesso facendo prigioniero lโintero equipaggio composto da 5 italiani e 17 indiani. Sul posto dopo due giorni ed 800 chilometri di navigazione era giunta la fregata โZeffiroโ della marina militare italiana. La petroliera โSavina Caylynโ di 105mila tonnellate per 266 metri di lunghezza appartiene alla flotta degli armatori โFratelli dโAmatoโ di Napoli alla quale i pirati avevano inizialmente chiesto un riscatto di 20milioni di dollari, successivamente la richiesta era scesa a 16milioni di dollari, cifra alla quale non hanno fatto fronte nรฉ la societร armatrice nรฉ lo Stato italiano che attraverso la Farnesina continua a seguire costantemente i risvolti della vicenda. Inizialmente il ministro della difesa Ignazio La Russa aveva imposto il piรน assoluto riserbo alle forze armate sulla delicata questione del sequestro della โSavina Caylynโ con a bordo 22 ostaggi, tra questi 5 italiani e Gianmaria Cesaro di Piano di Sorrento alimentando nuove polemiche sulla sicurezza e la protezione delle navi lungo le rotte a rischio. Un caso di difficile soluzione per il quale si era anche ipotizzato un blitz a bordo da parte del gruppo operativo incursori in un momento in cui sulla โSavina Caylynโ cโerano solo 5 pirati. Analoga operazione era riuscita proprio pochi giorni prima grazie ad alcune forze speciali su unโaltra nave. Poi รจ calato il buio sul sequestro, nei mesi successivi, ben 7, si sono inasprite le condizioni di detenzione degli ostaggi per mancanza di acqua e scarsitร di cibo, oltre a violenze perpetrate sui prigionieri.