Liberata con un blitz la motonave ´Montecristo´ speranze per Gianmaria a Piano di Sorrento
Due unità navali anglo-americane in azione, speranze per Gianmaria e gli altri
PIANO DI SORRENTO – Sembra che qualcosa abbia scosso un poco le coscienze di molti e che si stia mettendo in moto quella macchina che già da tempo qualcuno aveva annunciato e che sperava entrasse in azione. Solo forse con questo tipo di iniziativa si può dare una svolta in una zona dove già da qualche anno sono in azione dei giovani bucanieri che hanno, a torto o ragione, fame ed hanno forse anche altri interessi, specie quello di farsi la lotta tra loro e le loro bande, chiamiamole così. Meno male che a distanza di ventiquattro ore dal sequestro avvenuto alle ore 6,45 di lunedì 10 ottobre, un accordo tra le varie forze che collaborano nel golfo della miseria e della paura, hanno prodotto uno di quei blitz che ricordano quello attuato dagli israeliani in Uganda, o se vogliamo a quelli che avvenivano nella seconda guerra mondiale, anche se all’epoca le cose era di diverso avviso. Sulla motonave della compagnia livornese che trasporta rottami di ferro e che era partita da Liverpool ed era diretta in Vietnam, ci sono imbarcati 23 uomini di equipaggio: sette di nazionalità italiana (il comandante della nave Diego Scussat, di Venezia, l’ufficiale di coperta Stefano Mariotti e l’allievo ufficiale Luca Giglioli, entrambi di Livorno, ed i quattro uomini della sicurezza: Massimiliano Sassi, Carlo di Folco, Alessio Mascherano e Pietro Raimondo Marras), sei ucraini e dieci indiani. L’equipaggio della motonave Montecristo è stato liberato dopo un blitz da parte di due unità navali delle forze speciali britanniche e statunitensi, che erano sotto il comando dell’ammiraglio italiano Gualtiero Mattesi, in qualità di Comandante della Task Force dell’Operazione NATO ‘Ocean Shiel’. Gli undici pirati somali che ieri avevano sequestrato l’imbarcazione italiana si sono arresi. La notizia è confermata ufficialmente dalla Farnesina ed il ministro Frattini ha espresso la sua soddisfazione: “Stanno tutti bene, ora le famiglie potranno tirare un sospiro di sollievo”. La decisione del blitz era stata presa dopo un colloquio tra il ministro della difesa Ignazio La Russa ed il ministro della difesa inglese Liam Fox ed il tutto si è concluso positivamente senza alcun spargimento di sangue. Coraggioso e freddo è stato il comportamento dell’equipaggio che si era rifugiato nella zona blindata della Motonave e nonostante la gravità della situazione è riuscito a mettere la prua verso le acque internazionali (International Traffic Recognized Corridor). Durante la prigionia sembra che i marinai siano riusciti a far cadere da un oblò una bottiglia con dentro un messaggio in cui spiegavano di essere incolumi e di non essere esposti a una minaccia diretta. Ora si aspetta che qualcosa si muova per le altre due navi sequestrate, la Savina Caylyn e la Rosalia D’Amato, sperando che i nostri marinai, tra cui il nostro Gianmaria Cesaro, ritornino sani e salvi dal caldo inferno del golfo di nessuno. Certo che in questi istanti il blitz forse non è fattibile, perché le situazioni sono diverse standoci molti pirati a bordo di esse. Ed anche perché i familiari dei marittimi sequestrati non vogliono un’azione del genere che potrebbe causare la morte dei loro cari. Ma tutti si aspettano che le acque che si stavano smuovendo, lo facciano al più presto, e forse lo sono già.
Gianmaria Cesaro
GIUSEPPE SPASIANO