Piano di Sorrento, Il Premio "Penisola Sorrentina" che unisce. FOTO E VIDEO
Gran serata di gala e premiazioni di artisti a Villa Fondi
PIANO DI SORRENTO – La chiusura della serata cantando l’inno nazionale da un grande valore e significato ad un premio che da sedici anni unisce l’Italia dal Nord al Sud, senza suddivisioni e campanilismi. E nella serata che ha visto di scena importanti personaggi che vanno dalla cultura allo spettacolo, passando per la musica, la poesia, il cinema ed il giornalismo, la 16^ edizione del “Premio Penisola Sorrentina – Arturo Esposito” è stata dedicata all’Unità d’Italia ed ripassato per qualche verso la nostra storia, confrontando l’Italia di ieri con quella di oggi. Una nazione intesa come tale, ma anche nel suo territorio, che va dalle regione alle province, passando per quei grandi e piccoli comuni che la compongono. Un Italia da un passato illustre che va dagli antichi romani che sono l’antitesi della nostra storia e della nostra cultura, a quel cinema genuino del dopo guerra che ci ha insegnato molte cose. Passando per i grandi poeti come Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni e Giovanni Pascoli (per citarne alcuni), per quei luoghi che raccontano con i loro resti la nostra storia e la nostra cultura. In una sala congressi di Villa Fondi stracolma e davanti varie autorità tra cui il sottosegretario Daniela Santanchè, il prefetto Mario Esposito, il sindaco di Piano di Sorrento, Giovanni Ruggiero, l’onorevole Gianni Pittelli, il presidente della provincia di Potenza, Piero Lacorazza, il sindaco di Meta, Paolo Trapani ed il direttore del giornale ‘Il Quotidiano della Basiliacata’, Paride Leporace, con la maestria precisa, concisa e decisa di Mario Esposito sono stati consegnati i premi a noti artisti. Un emozionato Marco Leonardi, che ha ricevuto il premio speciale per giovane attore, ricorda che “sono emozionato di stare qui. Dopo che ho svoltato una curva ho visto queste bellezze. Sono stato a Sorrento venti anni fa e ne porto ancora dei bei ricordi”. Una sorpresa attrice ed icona del cinema italiano, Giovanna Ralli (premio per il cinema), che non voleva esibirsi nel cantare “Domenica e sempre domenica”, è stata presentata con una clip di un suo film, ha confessato che “questa per me è stata una sorpresa (la canzone). Sono tanto contenta per aver ricevuto questo premio che porta il nome di Sorrento”. Ma ella ha anche un altro ricordo della città del Tasso, perché “il mio viaggio di nozze fu proprio qui, a Sorrento”, e poi nel giudicare il cinema di ieri con quello di oggi è stata sotf perché “il cinema è sempre bello, anche se di ieri e di oggi. Io ho iniziato con la compagnia di Peppino de Filippo e dopo ho girato il mio primo film”. Un’attrice che ha vinto due Nastri d’Argento e nella sua carriera è stata diretta da alcuni dei più grandi registi del cinema italiano, come Mario Monicelli, Ettore Scola, Roberto Rossellini e Vittorio De Sica, recitando al fianco di Vittorio Gassmann, Nino Manfredi, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Marcello Mastroianni. Chi non era stata nell’amata costiera, eppure nativa a pochi chilometri (Terracina) dalla Campania che ha girato in largo ed in lungo, Rita Forte (premio per la musica), che dopo essersi esibita al pianoforte, il suo amore, ed anche come cantante, dice che “sono onorata di essere qui e sono felice di essere a Sorrento perchè non ci sono mai stata, anche se ho girato molto la Campania”. Chi invece è quasi di casa è Veronica Maia che con il suo pancione ben in vista, tra poco sarà mamma, anch’ella è stata sorpresa della clip perché “era il mio primo lavoro. Tornare qui è una grande emozione e l’affetto che ho per questo posto mi è stato riconosciuto”. Ma i personaggi di spicco non mancano presentati da un Mario in gran vena contornato da un bel adorno floreale. Un’inedita Elisabetta Gardini (premio per la personalità artistica al Parlamento Europeo) si è esibita leggendo la lirica di Salvatore Quasimodo ‘Il mio paese è l’Italia’. Il giovane attore Gian Paolo Mai ha recitato la poesia scritta dall’agente cinematografico Vittorio Sqiullante (premio alla memoria), nel ricordo per la moglie. Un reading a tre voci, con Maurizio Cucchi premio poesia), Guya Flak (premio poesia religiosa) e Veronica Morricone (nipote di Enrico Morricone, premio speciale per poetessa esordiente), ha segnato lo spazio dedicato alla poesia moderna. Per il giornalismo il premio è andato ad Attlila Sallusti, che nei suoi articoli esprime” il suo punto di vista”. Queste sono state tra le parole dette dal presidente della Cultura e Comunicazione del premio, Magdi Cristiano Allam, il quale ha voluto “trepidare un plauso a Mario Esposito perché rappresenta quanto di meglio c’è in penisola sorrentina”. Mentre all’onorevole Gianni Pittella è andato il premio per il Mezzogiorno ed ha ricordato che “il Mezzogiorno può dare un valido contributo perché siamo ricchi in vari campi ed esso è avamposto del Mediterraneo, anche se a noi del Sud farci un pò di autocritica non ci fa male”. E da un politico europeo ad uno locale, il sindaco Giovanni Ruggiero che ha consegnato al prefetto Mario Esposito la cittadinanza onoraria e le chiavi della città. Poi un finale molto applaudito è stato per il cantautore Eugenio Finardi (premio per l’opera prima), dal doppio passaporto italo-americano (padre italiano e madre statunitense), che dopo essersi esibito in tre suoi successi (Uno di noi, Extraterrestre e Musica ribelle)e ricordando che “sono per la prima volta a Sorrento. È l’ultimo pezzo d’Italia che dovevo visitare in quarant’anni che l’ho girata”, ha concluso la serata cantando l’ ‘Inno di Mameli’. Una serata “all’insegna del rispetto. Ancora una volta la trasversalità di temi, di idee, di personaggi -dice un contento Mario Esposito-. Parlare di brigantaggio, di mezzogiorno, di revisionismo storico, di anarchia, di ateismo è stata una grande sfida. Divertire riflettendo è stato questo lo slogan del premio che ha attraversato tutti i luoghi della cultura (dal cinema di Giovanna Ralli al teatro di Eduardo, dalla canzone napoletana alla poesia di Quasimodo) in una dialettica di diversità che pure ci ha unito nel sentimento e nell’orgoglio comune di essere italiani stata l’arma vincente”. Un premio che da un lato segna anche una certa unione ed unirà, ma il suo factotum con umiltà dice che “che unirà l’Italia è una cosa molto grande. Indubbiamente è un premio che sta diventando di anno in anno un luogo della cultura nazionale; una palestra dialettica che fa vivere ogni anno gli accenti della riflessone e della cultura come antidoto alle guerre, al dolore e alle violenze di cui purtroppo le cronache ogni giorno ci informano”. E dall’oggi al domani il passo è breve, perché la 17^ edizione è già in cantiere ed anche perché “l’imperativo è andare avanti sul percorso tracciato. Il Mezzogiorno costituirà sempre la leva su cui punterò in un ‘ottica probabilmente più internazionale”. Ed allora arrivederci al prossimo anno.
Alcune foto della serata
GIUSEPPE SPASIANO