Sorridente, magro e con la barba subito si è rinchiuso giustamente in casa
PIANO DI SORRENTO – Sono le diciotto in punto e scortato sia da un auto della Polizia Municipale che dei carabinieri di Piano di Sorrento arriva nel piazzale antistante la Basilica della SS. Trinità accolto anche dal suono della campane e di una sirena. Tante le persone che hanno accolto il suo rientro a Piano di Sorrento, sia nella piazza principale (Piazza Cota), che nella frazione Trinità dove abita con la sua famiglia. Tanti applausi per un ‘guerriero’ dalla tempra forte che, insieme agli altri prodi marittimi, ha resistito dieci lunghi mesi – anche se la resistenza si stava consumando – alla tempesta che era in corso in quel mare dove vige la legge di nessuno. Pochi sono stati i minuti che è rimasto tra la festosa gente che lo ha accolto, insieme al suono della campane e di una sirena, quando è sceso dal pulmino che lo ha riportato da Roma insieme ai suoi familiari ed amici. Solo qualche parola di sfuggita ai giornalisti sia locali che di qualche televisione campana, sia in Piazza Cota che nella frazione Trinità. Poi con il suo cappellino datogli dai militari della fregata Grecale e contornato dai suoi familiari ed amici più stretti si è involato verso il dolce nido, la sua casa che ha rivisto dopo quasi un anno. All’arrivo all’aeroporto i marittimi sono stati accolti tra la gioia, la commozione e gli abbracci dei familiari, ed una volta messo piede al di fuori dello scalo romano sono ripartiti per le loro destinazioni. Così anche Gianmaria, che ha preso posto su un pulmino che lo riportava a Piano di Sorrento insieme ai familiari, amici ed al consigliere Antonio Russo, con il quale durante il tragitto ha parlato solo degli ultimi giorni prima della liberazione. “Cosa ha detto Gianmaria? – dice un entusiasta consigliere Russo – Solo che aveva qualche timore negli ultimi giorni perché la trattativa si doveva concludere prima. Poi non abbiamo parlato d’altro, sulla vicenda non ha detto nessuna parola”. Molta la gioia e la commozione del giovane allievo di coperta nel rivedere la sua città dopo la lunga sofferenza, anche se con il volto smagrito nel suo sorriso si leggeva che finalmente l’incubo e la persecuzione erano solo un ricordo. Cosa scrivere ora su quello che è accaduto, o ricordarlo, quella mattina dell’8 febbraio di un anno fa, quando furono abbordati e fatti prigionieri dai pirati? Cosa scrivere su quello che hanno passato per circa undici mesi nel mare di nessuno, dove esiste solo la legge dei bucanieri del Corno d’Africa? Cosa scrivere su quello che hanno patito sotto le minacce della armi dormendo tutti raggruppati in una sola zona della nave, non potendo fare quello che facevano normalmente? Si è detto, scritto tutto o quasi, ora si devono godere questo momento tanto atteso da mesi. Certo che dopo il meritato riposo forse si faranno i festeggiamenti. Almeno così ha riferito il sindaco Giovanni Ruggiero che è andato ad accoglierlo al suo ingresso a Meta: “Lo accompagneremo direttamente a casa, per ora Gianmaria ha detto di non essere in grado di festeggiare, ma nei prossimi giorni faremo una grande festa in piazza per permettere a tutti i concittadini di Gianmaria di gioire con lui e finalmente abbracciarlo”.
Ecco le foto del suo arrivo a Roma e Piano di Sorrento
GIUSEPPE SPASIANO