La sicurezza in mare discussa a Piano

21 aprile 2012 | 17:14
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La sicurezza in mare discussa a Piano

Ampio dibattito su come agire e prevenire

PIANO DI SORRENTO – La sicurezza in mare non è stato solo l’argomento principe discusso ma anche come agire e prevenire quando si ci trova di fronte ad un’emergenza e ad un pericolo su un’imbarcazione lontano dalle coste. Nella Sala Conferenze della Biblioteca Comunale della cittadina carottese gremita di semplici cittadini, degli studenti dell’Istituto Nautico ‘Nino Bixio’ e di molti interessati, si sono avvicendati vari interlocutori che hanno portato la loro esperienza illustrando cos’è la sicurezza in mare e come si deve agire. Il battistrada della conferenza è stato un filmato nel quale si sono proiettati i vari interventi in mare di pronto soccorso, specie con mare mosso, come si ci deve comportare con il massaggio cardiaco, con le esercitazioni, indossare il giubbotto di salvataggio e come usare i fuochi. Una conferenza molto salutare anche quando verso la fine è stato illustrato dal professore Santomauro l’uso del defibrillatore. Il primo approccio è stato con la verifica ed il controllo delle apparecchiature di sicurezza che ci devono essere su un’imbarcazione di salvataggio o su una semplice barca. L’ing. navale Enzo De Pasquale (autore del libro ‘Barche e gozzi sorrentini’) si è soffermato su questo argomento ribadendo che prima di uscire dal porto per una gita in barca bisogna verificarne anche lo stato ed il che cosa è buono e cosa è consumato. Aiutato anche da diapositive, ha confermato che il 96% dell’errore umano è alla base degli incidenti in mare, soffermandosi sul fatto che l’emergenza è il fallimento della prevenzione. Proprio su di essa bisogna dibattere per evitare le tragedie che succedono, alla base ci sono sia l’informazione e la formazione che ogni singolo cittadino, quale sia il suo mestiere, deve sapere. E questo porta soprattutto ad imparare come sapere usare le dotazioni in uso sulle imbarcazioni di salvataggio. Il professore Gaetano Iaccarino dell’Istituto Nautico ‘Nino Bixio’ ha affrontato questo argomento puntando i suoi fari sui mezzi di salvataggio e sulle dotazioni che essi portano, specificando che in base alla distanza dalla costa, in miglia, esse quali sono. Ad esempio entro un miglio si devono tenere: cinture di salvataggio (una per ogni persona a bordo); un salvagente anulare con cima; ulteriori dotazioni di sicurezza obbligatorie per le unità senza Marcatura CE (quelle con il marchio CE sono già provviste e sono indicate nel manuale del proprietario): pompa o altro attrezzo di esaurimento; mezzi antincendio – estintori ( 1) I natanti devono avere a bordo solo un estintore, indipendentemente dalla potenza del motore; 2) ) per le imbarcazioni il numero degli estintori e la loro capacità estinguente sono riportati nell’Allegato V al regolamento al codice della nautica).Aumentando la distanza le dotazioni sono maggiori ed entrano in causa altri fattori. Ed appunto sulle imbarcazioni di salvataggio bisogna sapere come si ci deve comportare aspettando i soccorsi e quello che c’è nel sacco dotazioni. Ed ovvio che quando usciamo dal porto non solo si fanno le verifiche dello stato del motore e delle attrezzature, ma soprattutto dei sistemi di comunicazione, del cosiddetto VHF o della radio, gli strumenti più accessibili per le piccole e medie imbarcazioni, e che sono di facile uso. Come saperli mettere in funzione ed usarli al momento giusto, come interloquire esplicitamente con chiarezza nell’esporre l’accaduto, e su questo si è soffermato dall’alto della sua esperienza il comandante Mario Mongiovì. Con il passare dei minuti la conferenza si faceva interessante specie quando si parlava anche di come portare il soccorso non solo alla imbarcazione da diporto ma anche alle navi. Il comandante Trapani ha esaminato le caratteristiche, gli approcci di come si effettua un soccorso ed il salvataggio di una persona. Sia esso attuato da un elicottero, da una piccola imbarcazione  che si pone sotto vento, che da una nave che si pone sopra vento. Ma se questo è tutto un sapere, un fare e dire come si ci deve agire in caso di emergenza quando un’imbarcazione fuori uso o su una barca di salvataggio, come si ci deve comportare in caso di un’emergenza cardiologica in mare? A questo ha risposto sinteticamente e con chiarezza il dottor Maurizio Santomauro che ha spiegato che non si ci deve trovare impreparati in una situazione di pericolo in mare. La cosa importante sono imparare a saper dare i primi soccorsi alla persone per farla sopravvivere in attesa dei soccorritori. Se si ha un infarto attuare il massaggio cardiaco ed avere il defibrillatore anche se non è obbligatorio, ma è consigliato. La cosa primaria è agire entro i primi cinque minuti perché i tempi sono strettissimi conoscendo le conoscenze basilari del ‘Primo Soccorso’. Poi ha riferito della novità numerica che ci sarà a fine anno: ossia che il nuovo numero telefonico unico ed europeo di pronto soccorso sarà il 112 ed in Italia non si userà più il 118. Le conclusioni della conferenza sono state tratte dal Comandante della Capitaneria di Porto di Casetllammare di Stabia, il comandante di fregata Giuseppe Menna, che ha dovuto suo malgrado stampare un opuscolo sulla sicurezza.  

GIUSEPPE SPASIANO