Dalle Marche, scende a Napoli, e risale nella sua pizzeria con il Trofeo Caputo
Un Vulcano di successi quello che è stato registrato nella 3 giorni di gare, proseguiti per una settimana con tutte le più importanti pizzerie campane e con la proposizione di pizze una per sera dedicate ai nostri prodotti Dop. L’11a edizione del “Trofeo Caputo Campionato Mondiale del Pizzaiuolo” ha chiuso i battenti al Vulcano Buono di Nola, mentre le pizzerie partecipanti al Pizza Festival continuano fino a domenica 27, a produrre pizze da leccarsi i baffi. Sono presenti i nomi storici di: A Tutta Pizza, Diaz, Di Matteo, Donna Regina, I Decumani, Il Guappo e Marcello Avitabile (pizza senza glutine), Il Presidente, La Locanda del Grifo, Napul’è, Pacifico, Peppe a’Quaglia, San Gennaro, Starita e Vesi.
Sono soddisfattissimi gli organizzatori Sergio Miccù, presidente dell’Associazione pizzaiuoli napoletani, Enrico Famà editore di “Ristorazione Italiana magazine”, presente anche lo scorso anno in veste di ospite osservatore ed ora di in veste di coordinatore, che unitamente a Carmine Palumbo, amministratore delegato del Vulcano e Gianni Punzo, patron del gruppo CIS interporto campano, colgono i risultati eccellenti di partecipazione sia di concorrenti che di numero di paesi esteri intervenuti. Il più contento di tutti è però certamente il 54enne Marcello D’Erasmo, marchigiano che porta nella sua pizzeria “Mamma Rosa” a Ortezzano (Fermo) l’appena conquistato titolo di Campione del Mondo dei Pizzaiuoli, vincitore dell’ “11° Trofeo Caputo”.
Un grande apporto allo svolgimento dei lavori di questo campionato sono stati offerti dal campione del mondo per l’Stg Umberto Fornito, che ininterrottamente per tre giorni è stato dietro i forni a supportare il lavoro degli organizzatori, giuria e concorrenti e che riceverà il giorno 27, al castello Giusso di Vico Equense l’intronizzazione a Cavaliere Crociato Guardiano di Pace < Knights osi of krac> dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Gran lavoro anche per Salvatore Varriale, che con lo stand della Rispo ha deliziato tutti offrendo di continuo le specialità dalle antiche ricette napoletane che hanno conquistato tutti i palati e sono state tanto apprezzate dalla giuria alla quale ha voluto farle gustare. Attrazione anche per i particolari piatti che nascono dall’idea di VisualFood di Modena con le creazioni di Rita Loccisano con i particolari intagli di prodotti vari, tutti commestibili e da mangiare gustosamente anche per l’impatto visivo che offrono queste portate.
Il successo di aver portato a Napoli un Campionato mondiale già dal 2011, rappresenta un grande impegno perchè crediamo che la vera pizza sia quella napoletana tanto da avere ottenuto la denominazione di STG che sta ad indicare specialità tradizionale garantita.
La capacità e la professionalità di produrre questo particolare prodotto della ristorazione deriva dalla continuità che i maestri pizzaioli campani si tramandano, ma certamente anche dai prodotti impiegati per elaborare le tanto squisite pizze ed il primo prodotto è ovviamente la farina. E’ questo il motivo che ci ha spinti a sentire direttamente dall’ideatore di questa manifestazione e produttore della famosa farina di Napoli il perchè è tanto importante e cosa ha di particolare questa farina. Antimo Caputo, titolare dell’omonimo mulino produttore di farina ha detto:”Il nostro prodotto vine realizzato con grani particolari selezionati nel nostro laboratorio, il nostro grano e la nostra farina vengono macinati lentamente e soprattutto perchè è un prodotto al 100% naturale e non ci sono additivi ed aggiunte ma è semplicemente il grano che dona quel sapore e profumo importante che è tipico della pizza napoletana. Le caratteristiche che si ritrovano è quella morbidezza, sofficità ed assorbimento dell’acqua che diventa poi il veicolo del sapore. All’interno del nostro mulino, abbiamo un laboratorio che è vocato alla scelta delle varietà di grano per il gusto, fino a fare un prodotto veramente particolare. E’ naturale per noi tutto questo perchè veniamo da una grande storia, da più di cento anni siamo presenti a Napoli e con i nostri amici pizzaioli, pasticcieri e panificatori percorriamo da tanto tempo insieme la strada del successo. Ricordo perfettamente quando entrammo all’interno della manifestazione Exposuhotel con il primo campionato “Trofeo Caputo”, l’abbiamo visto crescere ogni anno, ci abbiamo lavorato ed il grande lavoro di Sergio Miccù, quale presidente dell’Associazione pizzaiuoli napoletani è esempio, che ha avuto nel campionato come punto e momento di valorizzazione del pizzaiolo. Con questa idea e con questo stile l’abbiamo portato avanti e questo lavoro serio, fatto piano , piano, volta per volta ci ha portati a questi riconoscimenti portandoci alla numerosissima presenza di pizzaioli partecipanti quest’anno con delegazioni di giapponesi inglesi, francesi, tedeschi, scozzesi, americani, veramente gente che è venuta qui per testimoniare la voglia di confrontarsi e verificare un po quali fossero le ultime novità e vedere cosa si sviluppa sulla pizza. L’apporto di Enrico Famà che creò a Salsomaggiore Terme il Campionato del Mondo ed Olimpiadi della pizza, che lo scorso anno era presente come ospite, quest’ anno come coorganizzatore insieme a Miccù , devo dire che ha portato una migliore e più efficiente organizzazione, una rivista “Ristorazione Italiana magazine”, che ha promozionato bene il campionato in tutta Italia e nel mondo portando a guardarci con più vicinanza da parte di tanti paesi esteri e dalle stesse altre regioni della nostra penisola.. Questo è importante perchè abbiamo aperto nuove categorie, abbiamo inserito la pizza in teglia, la pizza classica, categorie che prima non erano in concorso. Non dobbiamo chiuderci a pensare che la pizza debba essere solo napoletana, la pizza napoletana deve essere un punto di partenza, un pilastro, una pietra miliare per costruire il futuro. Promuovere la pizza napoletana nel mondo, deve essere un ciclo con l’importanza che la pizza ritorni a Napoli, con tutte le sfaccettature e Napoli ne rimanga partecipe di questo mondo con tutte la tipologie che può avere il mondo della pizza” Al chiarimento, non se del se nasce l’uovo oggi e la gallina domani o viceversa, cioè quale importanza ha in questo campionato il Trofeo Caputo, risponde Miccù che afferma: “ Nell’ambito del Campionato del Pizzaiuolo ora divenuto anche mondiale è sempre esistita una categoria che viene chiamata Trofeo Caputo e che da quando è stato riconosciuto il marchio Stg è divenuta detentrice del Trofeo che già realizzava con questa pizza non denominata per le particolarità che la stessa richiede nella produzione e che ora devono essere necessariamente rispettate attenendosi ad un apposito disciplinare.”
I risultati, di questa edizione, si sono visti sin dal primo giorno con la partecipazione di oltre 120 concorrenti e tanti paesi stranieri, ma il bilancio finale è veramente interessante, perchè hanno preso parte all’evento 427 concorrenti, 150 per la pizza classica, 121 per l’Stg, 41 per la pizza a metro, 38 per la pizza acrobatica, 31 per .la pizza senza glutine, 24 pizza in teglia e 22 Juniores. Con una grande presenza di nazionalità rappresentata da 20 giapponesi, 15 francesi. 3 svizzeri, 1 Ucraino, 4 Marocchini, 3 tedeschi, 2 romeni, 1 Ecuador, 9 dagli Stati uniti, 3 dal Brasile, 1 dalla Norvegia, 4 dalla Spagna, 1 dal Canada e 2 dalla Russia.
Rosario Lopa, Consigliere del Presidente della Provincia di Napoli per il settore Agricoltura, già Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, a conclusione della 3 giorni di Campionato ha dichiarato:” Questa kermesse, rappresenta un momento di confronto e promozione non solo del prodotto Pizza e dei tanti prodotti di qualità campani e della Provincia di Napoli in particolare, ma della capacità dei Pizzaiuoli Napoletani, di valorizzarsi e mettere a profitto didattico tutta la loro maestria e capacità nella scelta del metodo e dei prodotti per la preparazione. Di questo si deve dare atto all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, di crederci e di portare avanti tutte quelle dinamiche per il riconoscimento della filiera Pizza Napoletana, con un ricordo particolare al Maestro e Senatore della Pizza FEDERICO GUERRIERO dove il mondo intero che gira intorno al prodotto Pizza gli deve qualcosa. Appena le condizioni istituzionali in Provincia di Napoli c’è lo consentiranno, ha concluso Lopa, avvieremo tutte le procedure, attraverso la concertazione bilatelale, con gli enti preposti, per riconoscere la figura del Pizzaiuolo, tra le discipline scolastiche degli istituti alberghieri. La Pizza è ricca di segreti come ogni buona regina. Regina della tavola e sintesi della Dieta Mediterranea, porta con sé da millenni la lievitazione, la cottura del disco di pasta, implicazioni sensoriali e sociali di questo straordinario prodotto della tradizione gastronomica e direi culturale della popolo Partenopeo, ribadendo, ancora una volta, l’importanza del recente riconoscimento della pizza STG (specialità tradizionale garantita) che, insieme alla norma UNI 10791:98, non rappresenta un ostacolo alla creatività e alla libertà di interpretazione del pizzaiolo, ma offre a questi una fonte e una sintesi certa, verificata e approvata, dalle metodiche di preparazione presenti nel disciplinare di produzione, posto presso la Commissione Europea, ma anche tutta la sua artigianalità che è espressione della tradizione campana, e della città di Napoli, che sono alla base della tutela di tutti gli operatori della filiera della pizza.
Le gare presentate per le intere giornate dall’eccezionale, oltre che per professionalità, anche per verve e resistenza fisica, Enzo Calabrese hanno portato alla proclamazione dei vincitori che sul palco sono stati premiati da tanti personaggi di spicco come Punzo, Palumbo, Caputo Carmine, Antimo e Eugenio e l’attore Angelo Di Gennaro che gia prima delle premiazioni aveva raccolto gli scroscianti applausi del pubblico per le sue esibizioni donate. Al termine tutti i pizzaiuoli sul palco, hanno tagliato la stupenda quanto gustosa torta, offerta da Sabatino Sirica, presidente dell’associazione pasticcieri napoletani che da dato il suo costante contributo in giuria anche nella tre giorni di gare, giuria che ha visto partecipe anche lo chef stellato Gennarino Esposito del “Torre del Saracino” a Vico Equense e due noti maestri pizzaioli come Antonio Starita e Gino Sorbillo. I vincitori per le varie categorie sono come detto all’inizio per laPizza napoletana s.t.g. Trofeo Caputo,Marcello D’Erasmo, Pizza Classica, Elizabeth Falkner, Pizza a Metro, Luigi Iannone, Pizza in teglia, Claudio Bono, Pizza senza glutine, Antonio Langone, Pizza acrobatica – Free Style, Simone Ingrosso, Pizza più larga, Giuseppe Cuffaro, Pizza più veloce, Eros Segato. Quest’anno il campionato si è arricchito anche del premio per Pizza Juniores, vinto da Gennaro Giustiniani, il più giovane erede di una grande famiglia di pizzaioli che ha saputo donare questa grande soddisfazione al papà Enzo e agli zii tutti allievi del grande maestro Gennaro ancor più conosciuto come Capatosta andando così a ricordare ed onorare suo nonno all’impronta della grande pizza fatta da grandi artefici. Altro premio novità è quello conquistato da Elizabeth Falkner, quale Chef Internazionale Trofeo Caputo,Per ricordare poi il maestro pizzaiuoloFederico Guerrieroè stato istituito un nuovo premio, il ”Premio speciale alla Memoria”. Altro Premio Speciale alla Memoria
è andato a Ernesto Cacialli, per il quale il presentatore ha anticipato che il 15 settembre, avrà luogo alle Terme di Castellammare di Stabia, una serata a lui dedicata..
Giuseppe De Girolamo