PALADINO E BIASUCCI IN MOSTRA A SORRENTO

27 giugno 2012 | 11:36
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PALADINO E BIASUCCI IN MOSTRA A SORRENTO

Sorrento Più la vediamo e più ci appare bella la mostra di Paladino e Biasucci , a Villa Fiorentino. La perfetta integrazione del contenuto con il contenitore è così armonica e idilliaca, che non può far nascere dei quesiti. Come si è potuto raggiungere? Cosa c’è dietro? E così chiediamo, e domandiamo a destra e a manca.

Chi gli avrà detto a Paladino che sotto la Fontana d’ingresso c’è una parte delle terme di una antica villa imperiale romana, sotto uno strato di lapilli, messa in luce dalla sopraintendenza archeologica qualche anno fa. Perché i calchi di Amedeo Maiuri a galleggiare sull’acqua? Raffinata ricercatezza o felice coincidenza?

Le statue sistemate in giardino, danno al visitatore un senso processionale, ripetitivo, differiscono solo nell’oggetto portato tra le mani, come le divinità del pantheon egizio, soprattutto la sapiente illuminazione per una fruizione notturna, ci trasporta a Luxor, non vorrei esagerare, ma questa è l’impressione. Qualcuno ha scritto nel brogliaccio dei visitatori che il giardino poteva essere più curato e le erbacce tagliate, ma sono proprio esse a fare da sfondo alle ieratiche e monocromatiche statue, sono sicuro che le ha volute non tanto Palladino ma Biasucci per un taglio scenofotografico.

La mirabilia è comunque al piano nobile,nella stanza proprio sul salone di’ingesso, quella con il terrazzo semitondo, la più importante di tutta la Villa, ebbene proprio li , letteralmente inchiodati sulla parete inondata di luce  diecine e diecine di limoni. Limoni d’oro, oro antico. Capite il senso!, quasi a sottolineare che il protagonista non solo della mostra ma della Penisola Sorrentina per secoli e secoli e ancora oggi è il Limone, dall’agrumicultura settecentesca favorita da Carlo III al limoncello dei Massa portato a Tokio.

Il catalogo è un’altra chicca da sfogliare necessariamente in loco. Vi accorgete che non primeggiano solo le opere d’arte, ma mette in risalto anche il lavoro architettonico condotto da Almerigo Gargiulo nel 1938, nella scelta dei pavimenti maiolicati o inchiostrati , nella organizzazione degli spazi interni rispetto alla luce.Inoltre, il ricavato della vendita del catalogo andrà ai terremotati dell’ Emilia,altra operazione che conferisce oltre la solidarietà anche la classe.

No, no , sono troppe le coincidenze!, traspare invece un lavoro di ricerca sapiente e miscelato. E indago, e domando. Benito , ma che è successo? Direttore Gargiulo, mi fate capire! Antonella e Pina mi potete raccontare ? e scopro. Scopro che il Maestro Paladino nel capodanno 2011-2012 era ospite all’Hotel Exelsior Vittoria, è visita la mostra sui presepi proprio in Villa Fiorentino, quasi sicuramente il luogo e le sue possibilità lo interessarono, poi mi accorgo di una più che conoscenza, quasi amicizia del Maestro con Cuomo sindaco e Cuomo Nino, ed ecco spiegato, non l’arcano,ma come nasce una bella mostra ricca di cultura dal respiro internazionale che soddisfa e soddisferà il pubblico di questa estate.

A Villa Fiorentino, a Sorrento, vernissage della mostra di Mimmo Paladino e Antonio Biasiucci «La Casa Madre», curata da Eduardo Cicelyn «migrato» dal Madre.
Oltre settanta opere, tra fotografie, sculture e pitture per un’esposizione nata dall’incontro tra Mimmo Paladino e il fotografo Antonio Biasiucci che proseguono idealmente il percorso già intrapreso con Napolincroce (Museo Madre 2008). All’inaugurazione, sabato scorso, c’erano tra gli altri l’attore Toni Servillo, l’ex governatore Antonio Bassolino, il musicista Marco Alemanno, il direttore della sede Rai di Napoli Francesco Pinto, il produttore Angelo Curti, Daghi Rondanini, l’architetto Benedetto Gravagnuolo. La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 21, sabato e domenica sino alle 22 fino al 30 settembre