Piano, la ‘Storica Farmacia Irolla’ ha cambiato sede

18 giugno 2012 | 20:23
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Piano, la ‘Storica Farmacia Irolla’ ha cambiato sede

Dopo 114 anni passa dal centro storico in Piazza della Repubblica

PIANO DI SORRENTO – Un secolo e passa e non lo dimostrava una delle più frequentate antiche farmacie della cittadina costiera che era situata nel centro storico che un tempo fungeva da polmone vitale di Piano. Ormai da quando il commercio si è sviluppato in tutta la cittadina ed il terremoto del 1980 ha dato la sua stoccata, sembra che il centro storico stenti a riprendere quel binario di allora, ma forse dobbiamo dire che anche i tempi sono cambiati e così anche la ‘Storica Farmacia Irolla’ si è adeguata ad essi. Sono bastati pochi metri e non chilometri, per trovare il locale giusto al punto giusto, anche se si era optati per uno sul Corso Italia, ma per vari motivi si è dovuti puntare su quello in Piazza della Repubblica. E possiamo dire che poi tutti i mali non vengono per nuocere, perché il locale è ampio e si sono potuti anche mettere dei prodotti farmaceutici di vario genere, anzi ampliare di più i settori nei quali l’antica farmacia era provvista, come quello veterinario e poi aggiungere ad esempio integratori, igiene e principalmente la dermocosmesi. Oggi questa antica farmacia è gestita dalla figlie del conosciutissimo dottor Francesco Saverio Irolla, Rita e Serena, ma il suo fondatore portava appunto il nome Francesco Saverio Irolla, era il nonno del loro padre. Egli nel lontano 1898 fondò ed aprì, dopo essersi preso la laurea, questa farmacia in Via San Michele, nell’allora cuore pulsante della cittadina costiera. Nacque l’8 marzo 1867, unico in famiglia a studiare, e si laureò in farmacia all’Università di Napoli il 20 luglio 1897 e così mise su questo negozio che vendeva farmaci e ed era frequentato da borghesi e professionisti e per decorarla venne dato l’incarico ad un famoso mastro intagliatore: Giovanni Massa, detto ‘Pissi-Pissi’. Che nacque e visse nella cittadina carottese tra il 1860 e il 1942, ed aveva il laboratorio non lontano dalla farmacia, alla 2^ Traversa San Michele.

Da giovane aveva studiato disegno tecnico ed ornato presso lo studio del prof. Antonino Maresca, pittore di ritratti e successivamente fotografo.
In oltre sessant’anni di attività progettò, disegnò e realizzò opere di falegnameria finemente lavorate nei vari stili dell’epoca: francese, pompeiano e comunque a seconda della richiesta, in qualsiasi altra foggia.
Negli intagli del Massa figura una ricca simbologia fatta di elementi naturali e mitologici. Serti di fiori, frutti e cornucopie; capitelli, dorici e corinzi, e maschere grottesche che impreziosiscono sia il mobilio delle ricche case private che gli arredi degli studi professionali (notai, medici, ecc.) e dei locali pubblici (chiese, banche, uffici e farmacie).

I suoi lavori sono ancora oggi presenti in molte case della nobiltà e dell’alta borghesia napoletana e sorrentina.

Ed all’interno della nuova sede ancora oggi troviamo integre quelle opere che egli realizzò per il dottor Irolla, nel 1898. A ricordare questa data c’è anche una sua incisione che era negli intagli lignei dell’architrave e delle parte laterali che erano nella vecchia sede.

I mobili sono in legno di noce massello, scuro, ovviamente di noce sorrentino.
C’è il banco di vendita e la stigliatura con vetrine dietro.
II banco di vendita, ornato da cornici intarsiate e da una serie di capitelli, è strutturato in tre sezioni divise da colonnine.
A destra c’è un medaglione con l’immagine di Ippocrate scolpita nel legno, a sinistra c’è un identico medaglione che raffigura Galeno. Nella parte centrale, invece, è inciso un ovale con strumenti farmaceutici tipici: il vaso, il mortaio e l’alambicco.
L’armadio dietro il banco è a tre sezioni con vetrine, come anche gli due armadi; ma a differenza degli altri è sormontato da un grande medaglione che raffigura l’arcangelo San Michele (protettore della città) che lotta con il diavolo. Il medaglione ovale è sorretto da puttini scolpiti sempre dello stesso legno, simili a quelli che ornano la balaustra della chiesa di San Michele a Piano, attribuiti alla scuola del Bernini.
Sull’ornamento ligneo, poi, sono incisi i nomi degli scienziati scopritori dei principi basilari della chimica moderna: Gay Lussac, Dalton, Mitsckerlic, Berthelot. L’ornamento della stigliatura (ossia l’armadio vetrina) è completato in alto, ai lati del medaglione, da due anfore in legno scolpite con spighe di grano e frutti vari.
Anche le altre due stigliature (armadi con vetrine) sono sormontate da anfore simili.
Una reca nel pannello centrale un medaglione con un’incisione di un gallo con questa frase scolpita: «Gallus viperae scientia mali insidias fugat» (Come il gallo mette in fuga la vipera, così la scienza allontana le insidie del male).

L’altra, invece, raffigura altri strumenti da farmacia, un paziente che mostra la lingua ed il caduceo.
Vi sono inoltre due bacheche che contengono oltre a vari vasi e contenitori di vetro, barattoli e vasi originali Ginori, del primo Novecento in perfetto stato di conservazione.
La cassa è forse il mobile più interessante di Giovanni Massa: adornata nella parte superiore da un pannello con intarsi floreali e puttini e al centro un blasone, forse della famiglia Irolla.

Nel pannello anteriore c’è un grande bassorilievo raffigurante l’Italia Turrita con un leone (probabilmente il leone curato da San Girolamo?) e le insegne sabaude.

Ma non bisogna dimenticare che la regista Lina Wertmuller ha voluto girare alcune scene del film ‘Peperoni ripieni e pesci in faccia’, se non andiamo errati.

Su questo ricordo e con l’antica mobilia contornata da una moderna è stata inaugurata nella calda sera di domenica 17 giugno la nuova sede.

 Su questo ricordo e con l’antica mobilia contornata da una moderna è stata inaugurata nella calda sera di domenica 17 giugno la nuova sede.


          Il fondatore: Francesco Saverio Irolla                    Il bancone con gli armadi vetrina di ‘Pissi-Pissi’


                  Uno degli armadi vetrina                                      Il bancone e dietro l’armadio vetrina

                           La cassa                                                                  Il Medaglione

                                                           Alcuni degli intagli di ‘Pissi-Pissi’


GIUSEPPE SPASIANO