SENTIERI NATURALISTICI DELLA PENISOLA SORRENTINA AMALFITANA COSA FARE PER EVITARE TRAGEDIE
È notizia di oggi di tragica escursione in montagna in cui muore un ragazzo a 11 anni, a Paperina di Prato in Toscana. Una gita parrocchiale con 70 ragazzi, alcuni si sono sentiti male sotto il sole cocente. La nostra solidarietà e cordoglio alla famiglia del ragazzi.
Che questo episodio tragico ci inviti tutti alla riflessione e stimoli una accorta prevenzione. Niente moralismi o paternalismi retorici, i nostri sentieri naturalistici, come quello DEGLI DEI, DELLA PUNTA CAMPANELLA O DELLA VALLE DELLE FERRIERE, sono percorsi interessantissimi e il loro successo internazionale è crescente di anno in anno, a parteciparvi vi sono soggetti di varia età e lungo di essi non vi è assistenza di nessun genere, in certi casa nemmeno un sorso d’acqua se non si è provveduti a portarselo. Ma vi sono persone che si avventurano sfidando prima se stessi e poi la natura.
Le informazioni dei centri visita, sono soddisfacenti, a Bomerano ci si può documentare bene, ma è l’unico per il sentiero degli dei,il centro visitatori dell?area protetta di Punta Campanella la dott.ssa Carmela Guidone e il presidente Miccio Antonino, sono sempre prodighi di informazioni, come anche i vari infopoint del Comune di Sorrento, danno mappe e invitano ad abbigliarsi ed attrezzarsi di conseguenza. Sono comunque molti quelli che si avventurano, per gusto o perché credono di sapere, è capitato che negli anni scorsi su a San Domenico di Praiano è dovuto intervenire l’elicottero, http://www.positanonews.it/articoli/12359/positano_incidente_sul_sentiero_degli_dei.html .
Esistono guide ecologiche che si sono organizzate in cooperative che organizzano e accompagnano, ma non tutti i fruitori dei percorsi naturalistici chiedono di essere accompagnati, le recensioni su social net work danno tutte un voto eccellente, ma non tralasciano di ricordare che in alcuni punto il telefonino non prende, dotarsi di acqua a sufficienza per non disidratarsi e favorire surriscaldamento corporeo, chi soffre di vertigini non deve assolutamente affrontare questo itinerario.
Nasce quindi la necessità di presidiare per prevenire inconvenienti e ricerche dispendiose di chi non conoscendo le difficoltà si attarda attratto da scenari mozzafiato sospesi tra cielo e mare e perdi le coordinate spazio temporale facendosi cogliere dal buio in un posto ove non si distingue la meta di arrivo.
Che i vari comuni o enti responsabili si facciano carico del controllo e dell’informazione degli utenti dei vari percorsi, una sorta di ausiliari del traffico che gestiscono auto e bus lungo la costiera egregiamente. L’impegno è a costo zero, la convenzione con una università, per esempio, potrebbe portare tirocinanti di botanica , geologia, zoologia a lavorare sul campo come osservatori, o ancora le varie cooperative di giovani esistenti che si preoccupino non solo di accogliere un gruppo pagante e scortarlo, ma anche di vigilare il territorio.