SANT´AGNELLO. Parrocchia di Trasaella, festeggiamenti esterni in onore di Santa Maria delle Grazie

5 luglio 2012 | 18:01
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SANT´AGNELLO. Parrocchia di Trasaella, festeggiamenti esterni in onore di Santa Maria delle Grazie

Ottimo programma, verremo, sicuramente verremo, non tanto per l’accalappiante locandina, ma per vedere e rivedere questo  antico casale posizionato in modo particolare,e anche perché questa festa entra con il suo programma nella prospettiva del Culto Mariano delle Sette Madonne Campane, quelle per intenderci catalogate nell’Atlante delle feste religiose campane curato dai ricercatori del laboratorio etnoantropologia culturale dalla università Suor Orsola Benincasa.

-Sabato 7 luglio, ore 20.30 apertura sagra e degli artistici portoni. Cabaret con Sasà, Aromi Naturali, Made in Sud, direttamente da Zelig-off.

-Domenica 8 luglio,Trasaellando, musica, canti e danze. Spettacolo di fuochi pirotecnici.

-Lunedi  9 luglio. LA TAMMURRIATA con i Vesevo e la Paranz’ e Santaniell.

La preparazione artistica dei portoni, ci riporta ai Toselli della Festa della Madonna delle Galline a Pagani, la tammorra poi, e l’elemento comune popolare a tutte le feste devozionali, dalla Madonna Nera di Montevergine  a quella dell’Avvocata in Costiera Amalfitana. I pellegrini in visita sono accompagnati dai tammorrari,la colonna sonora dell’intera giornata è data dalla voce e dal tamburo,a Montevergine, a chiusura le tammorre si accatastano all’ingresso del santuario,formando una piramide enorme, all’Avvocata è il grande gruppo che tiene banco scatenadosi, quasi un allarme, come volle vedere  Roberto De Simone, allarme per l’arrivo delle galee saracene. A caratterizzare questo pellegrinaggio sul monte Avvocata è la salita a dorso di mulo. A Santa Anastasia, la tammorra scandisce il ritmo ai pellegrini che percorrono l’ultimo tratto in ginocchio.

Ogni festa ha il suo vezzo di differenzazione, legato al luogo e alle tradizione, Trasaella ne ha uno che non ho visto in locandina: il volo dell’angelo. Come  dal campanile di  Venezia a Carnevale o a Firenze con la colombina che incendia e fa scoppiare il carro così a Trasaelle, lungo un cavo d’acciaio dal campanile scorre un Angelo in cartapesta e tessuto che al rientro della processione va incontro alla Madonna. È il mito del volo, che forse meraviglia ancora diecine di bambini, e che trova applicazione unica in tutta la Penisola Sorrentina Amalfitana. Evento così riportato nel recente volume di Gabriele Tardio Angeli e Arcangeli nelle rappresentazioni popolari:Nella frazione Trasaella a Sant’Agnello nelle prime domenica di luglio per festeggiare la Madonna delle Grazie si snoda una processione, prima di far ritorno in chiesa, la Madonna riceve l’omaggio di alcuni ceri, portati da un Angelo, calato da una carrucola, partendo dal campanile della chiesa fino alla sottostante piazzetta, in cui sono radunati i fedeli, i quali seguono commossi questo semplice rituale, che si ripete da anni. Consegnati i ceri, l’Angelo fa ritorno verso il campanile mentre reca con se un fascio di fiori ed e accompagnato dal suono delle campane, dai rumori dei fuochi d’artificio e dall’applauso dei presenti.

Anche nelle statue delle Madonne c’è lo specchio del gusto della comunità, a Montepertuso è di legno stucco e cartapesta decorata meravigliosamente in azzurro,la grazia è nel seno esposto verso il bambinello, la statua di Trasaella è più ieratica,dal volto in ceramica, dai capelli veri o di lino, dal prezioso vestito in seta  ricamato in oro,la grazia è il porgere il bambinello verso il popolo in maniera quasi inreale, pure la Madonnina di Cassano, quella che viene messa nella barchetta, ha i capelli veri o di lino 

Intanto, a guardarlo da lontano, questo casale fa sovvenire spontanea una domanda, come mai li, proprio li? Con le sue case intorno al Campanile alle falde del monte, che rinuncia al sole per qualche mese in più, rispetto agli altri casali.

Casale è un termine corrente nella geografia storica dell’insediamento meridionale. I casali, minuscoli agglomerati generalmente a base economica agricola e autosufficiente,erano una forma di insediamento assai diffusa sul territorio meridionale. Recinta di casali era la capitale, disseminate di casali erano le campagne della penisola sorrentina e di tanti centri di piccola e media dimensione. La sua origine all’apertura della strada aragonese-vicereale e alle diramazioni trasversali per Sorrento e la porta del Piano, tra il XV e il XVII secolo si consolidarono vecchi abitati e se ne formarono di nuovi come San Vito e Trasaella, come dice Cesare De Seta in:  I centri storici della provincia di Napoli: struttura, forma, identità urbana.

Da notare che San Vito come anche Sant’Andrea sono santi patroni  importati dalla Costa Amalfitana centro irradiate cultuale e politico nel basso medioevo. Da ricordare anche che, famose, sono le perenni vessazioni cui erano sottoposti, da parte dei sorrentini, tutti coloro che abitavano “extra moenia”. Soltanto Massa lubrense era riuscita ad ottenere l’emancipazione nel 1399, e fu proprio per mantenere traffici da e per Massalubrense che fu costruita la strada che dal corso Italia collegava direttamente con i colli di Fontanelle, per aggirare la gabella sorrentina. Ebbene Trasaella è quasi a metà di questa strada, esattamente ove inizia la parte più irta  e il rivolo d’acqua le scorre accanto. Quindi Trasaella come stazione o cambio dei muli, come piccolo scalo merci, sicuramente a cavallo di  una strada di comunicazione importante che collegava la collina e il piano , ma non in direzione del valico di San Pietro a Cermenna e quindi Amalfi capitale del Golfo Salernitano , ma in direzione Picco Sant’Angelo- Sant’Agata-Massalubrense. La strada fu risistemata nel tratto davanti alla chiesa dall’ingegner Mantese nel 1867, in pratica due anni dopo che il casale passa dal comune di Piano a quello neonato di S.Agnello.

Ma che significa Trasaella?  Nel libro “Memorie della Regale accademia ercolanese di archeologia: Volume 1 –  del 1822 a pagina 316 si legge la prima ipotesi di origine del toponimo, Trasaella, che in antico greco dorico sta per  “sede del culto”, forse un tempio rupestre vicino alla fonte d’acqua. Questo toponimo avrà vita lunga, in quanto anche la strada si chiana Trasaella e l’oleificio Gargiulo lo ha legato alla sua fama internazionale.  È descritto di aria buona, produce olio vino e gelso(per la seta) e limoni, fa di popolazione 419 abitanti nel 1823 nella Istorica descrizione del regno di Napoli.Nel 1805 nel dizionario geografico del regno di Napoli del Giustiniani, la popolazione era di 430 abitanti, è già iniziato il calo abitativo. Manfredi Fasulo in “La penisola Sorrentina” annovera una statua in  marmo dell’Immacolata Concezione.  Nel 1852 era un chiesa autonoma  che aveva i suoi redditi, un decreto di quell’anno, le accorda la facoltà di concedere in efiteusi ai fratelli Casazza e D.Cammillo un territorio con rustico in località Mostrano. Vi ha sede la Confraternita dell’Immacolata Concezione  e il parroco è Don Pasquale Ercolano.