Intervistaa Leonardo Graziano, doppiatore di Naruto, al Cavacon 2012 tenutosi a Cava de´ Tirreni (SA)

6 agosto 2012 | 10:57
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Intervistaa  Leonardo Graziano, doppiatore di Naruto, al Cavacon 2012 tenutosi a Cava de´ Tirreni (SA)

Durante  il Cavacon Comics & Games, fiera svoltasi a Cava de’ Tirreni dal 27 al 29
luglio, ospiti di prestigio hanno intrattenuto il pubblico presente.

Leonardo Graziano ha calamitato l’attenzione di un
bel numero di visitatori del Cavacon, merito della voce che ha prestato al
giovane Naruto nella serie omonima e al genio Sheldon Cooper protagonista della
sit-com americana The Big Bang Theory.

In un’atmosfera giocosa come quella del Cavacon la
conduzione è stata affidata a Fabiano Pagliara, voce di Radio Cava New Generation noto per la sua ironia e a Magrina Di Mauro, segretario dell’Associazione Giornalisti Cava- Costa d’Amalfi “L. Barone”.

Un inizio scoppiettante con un giovane Naruto che si è prestato a “dar corpo” alla voce inconfondibile di Graziano, overture che il
pubblico in sala ha apprezzato.

Pubblico che ha tempestato di domande il doppiatore
e che spesso ha chiesto che l’ospite con la sua voce inconfondibile declamasse le
frasi che hanno reso celebri i personaggi da “Bazinga” di Sheldon al “Rasengan”
di Naruto e “Tempesta di Fuoco” da Inazuma Eleven.

– Come hai fatto a diventare la voce di Naruto?

Graziano:
La serie è caratterizzata da frequenti flash-back che vedono il protagonista
ossia Naruto sia bambino che adolescente. Occorreva una voce capace di coprire
le tre età e la mia estensione vocale mi ha aiutato a farmi avere il ruolo.

– E per Sheldon?

G : Sheldon è un personaggio ancor più difficile: si doveva rendere il suo aplomb
e nel contempo  rispettare la velocità
delle sue battute. Non bisogna scordare che l’inglese è più corto rispetto alla
nostra lingua. Un personaggio da doppiare quasi in apnea scandendo bene le
parole e rendendo il suo fare distaccato. Sheldon l’ho fatto grazie all’abilità
acquisita con  Naruto che come cartone mi
ha abituato a prendere fiato.

– Che consigli daresti a chi vuole intraprendere il
mestiere di doppiatore?

G: Occorre fare tanta gavetta, partendo dal teatro. Non è semplice doppiare un
personaggio o un attore. La scuola italiana è una scuola di artigianato
pregiato, ma occorre poi saper entrare e uscire dal personaggio. Soprattutto
bisogna che io mi scordi di essere Leonardo con i suoi guai e i suoi pensieri,
ma per essere Naruto devo entrare completamente in lui. Non sembra ma a volte
un cattivo doppiaggio è dovuto all’incapacità di staccarsi dalle proprie
problematiche e nella voce poi si sente che si pensa ad altro.

– Come mai in The big Bang Theory Sheldon in alcune
puntate è doppiato da un altro?

G: Ho avuto un problema proprio alla voce e ho dovuto rinunciare, salvo poi una
volta rientrato rieditare le puntate. A volte capita che uno stesso personaggio
abbia due doppiatori. In Hunter & Hunter, una serie che ho amato molto
perché il mio personaggio Kilua ha delle belle sfaccettature, la società che ha
acquistato la serie si è rivolta a una casa di doppiaggio ed ero stato chiamato
solo io a doppiare. In quel caso per una forma di rispetto nei confronti dei
colleghi ho rinunciato.

Il mondo del doppiaggio è particolare può anche capitare di fare un prodotto e che
non venga messo in onda perché la licenza è terminata e quindi non si hanno più
i diritti di messa in onda.

– Che ne pensi della censura che ha colpito spesso
alcuni anime come Naruto?

Il doppiaggio deve rispettare la legge. Addirittura in passato non si poteva
pronunciare la parola omicidio e chi conosce la serie sa che ci sono scene che
evocano inaudita violenza. Ancora oggi ricordo una sequenza dove Hitachi, il
fratello di Sasuke trapassa il nemico con mille spade. Un bambino da solo non
può vedere queste scene.

– L’equivoco nasce dalla concezione che i giapponesi
hanno dell’anime rispetto a noi italiani che riteniamo che tutti i cartoni
siano adatti ai bambini.

G: Esatto. In Giappone esistono anime adatti a bambini e altri per adolescenti. Naruto per
le tematiche e le scene che propone soprattutto nei primi anni è stato
“massacrato” dalla censura sia per scene di violenza che per scene che
evocavano il sesso. Un errore in fascia protetta costa a Mediaset multe di
100mile, 200mila euro. È bastato cambiare la fascia oraria e ora ci sono meno
tagli.

Progetti per il futuro? 

G: Teatro e a breve usciranno altre due serie doppiate da me.

Magrina di Mauro