Si è parlato dell’omosessualità nello sport
VICO EQUENSE – Il tema sul quale si è parlato durante la serata è stata l’omosessualità che c’è nello sport e che molti atleti hanno ammesso anche avendo qualche timore di come fosse accolta questa loro dichiarazione. La serata calda ma piacevole in riva al mare, sulla terrazza de ‘Le Axidie’ alla Marina di Seiano, allietata dal duo composto da Pina Radicella e da Franco Tuccio, ha visto un Alessandro Cecchi Paone spaziare a tutto campo su un tema che lo riguarda anche da vicino. Il preambolo è stato affidato al presentatore ed organizzatore di ‘Libri sotto le Stelle’, Angelo Ciaravolo, che dopo al sorpresa fatta dal duo musicale, con delle chicche di canzoni napoletane, tra cui ‘Caruso’, ha iniziato ad introdurre il tema che riguardava la stesura del libro. Il faro l’autore lo ha puntato sull’omosessualità, un argomento ancora tabù in Italia, mentre in altre nazioni viene affrontato differentemente, senza far sentire in colpa chi ha questo, chiamiamolo così, ‘difetto’. “Nel libro si parla dei giochi della vita nello sport –commenta Ciaravolo- ed in esso dell’omosessualità. Si parla di persone che si sono innamorate di quelle dello stesso sesso”. Un volume che è uscito ad aprile di quest’anno e che facendo parlare di se, poiché chi lo legge ne resta meravigliato perché come ha scritto una lettrice: “È stata una sorpresa questo libro. Ricco di storia, di fatti, di analisi ed eccellente la scrittura, una rarità di questi tempi. I racconti dei campioni sono pezzi indimenticabili di letteratura e di vita, a tratti carichi di sofferenza, altre volte di riscatto e di successo come persone, prima che come uomini e donne di sport”. “È un’idea nata nel tempo per le Olimpiadi –dice l’autore tra un sorso d’acqua e di vino-, abbiamo pensato con il mio coautore, Flavio Pagano, di parlare della vita dei grandi campioni dello sport”. Degli uomini e donne che in molti vedono “solo durante la gara. Ma tutte le scienze dicono che le performance risentono di una vita. Abbiamo cercato con l’attenzione dei divulgatori storici di scrivere come i campioni hanno vinto o perso”. Il giornalista e conduttore radiotelevisivo da trentacinque anni, nonché docente universitario di Storia, Teoria e Tecnica del Documentario nelle università di Napoli, Cassino e per l’università a distanza Nettuno, ha preso spunto dal primo ”caso ufficiale” di ermafroditismo alle Olimpiadi. Ma quelle non erano la solite Olimpiadi, ma ben si quelle di Berlino nel 1936, nelle quali a causa del volere del terzo reicht sugli atleti ne venivano fatte di tutti i colori. Una storia di sport che si confronta in maniera inedita con il lato sentimentale, e per questo più genuinamente umano, dei suoi protagonisti. Tra cambi di sesso e misteri del doping, ermafroditi, stupri ‘correttivi’, chiaroscuri di vittorie e di sconfitte sul campo e nell’anima, passando per il giallo irrisolto di un asso del pallone che finì in tragedia del desiderio e degli affetti, ‘Il campione innamorato’ è fatto di mille avventure di vita prima che di sport. Un lungo racconto dall’antichità all’attualità che ci coinvolge in prima persona e ci invita a scendere in campo per giocare la partita più importante: quella contro ogni forma di razzismo, omofobia e prevaricazione. La vera partita della vita, in cui la posta in palio è che ognuno possa essere libero di diventare se stesso. Un invito che due giganti dello sport mondiale come Cesare Prandelli e Dino Meneghin hanno già raccolto. Ma narra anche che la tennista Martina Navratiolva “all’apice della sua carriera –dice Cecchi Paone- disse che era lesbica e la sua felicità nel vincere le gare le era data anche a causa della sua amica. Poi dopo la sua ammissione perse gli sponsor che poi ritornarono più di prima. All’addio dato al tennis in campo gli è stato tripudiato un grande applauso”. Un argomento, come scrivevamo sopra, che “all’estero è trattato differentemente. Ed una squadra di calcio inglese, il Liverpool, ha deciso di partecipare al ‘Gay Pride’ della sua città”. Come si vede non c’è alcuna differenza, come quel “rugbista che è andato dal suo allenatore e gli ha detto che era gay. L’allenatore gli ha risposto di dirlo ai suoi compagni. Glielo ha detto e loro hanno risposto senza battere ciglio: ”. Questo ci insegna che anche noi italiani non dobbiamo avere dei pregiudizi verso queste persone che sono come le altre. Pensate che la Repubblica Sudafricana, tutela più dell’Italia sia gli omosessuali che le lesbiche. E con la canzone ‘ ‘O surdato ‘nnammurato ’ , canta dal duo Radicella-Tuccio la serata è finita tra gli applausi.
Alcune foto di Lello Acone
GIUSEPPE SPASIANO