A Cava de´ Tirreni presentata la II edizione del Festival dell´Artigianato, manifestazione fortemente voluta dal CNA
E’ stato presentato il 24 settembre scorso al Comune di Cava de’ Tirreni, il Festival dell’Artigianato, II edizione, manifestazione che ha la “mission” di far conoscere a giovani e meno giovani le potenzialità del mondo artigiano sia in termini economici che in termini di soddisfazioni lavorative.
Presenti alla conferenza Marco Galdi, sindaco di Cava, Giovanni Baldi, consigliere Regione Campania, Enzo Passa, assessore alle Attività Produttive del Comune di Cava de’ Tirreni, Sergio Casola, presidente della Cna, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa della Provincia di Salerno, Lucio Ronca, vice presidente Cna artistico e tradizionale, Padre Luigi Petrone del Santuario di San Francesco e Tony Sorrentino, presidente CNA Cava, una delle menti ideatrici del Festival insieme all’architetto Amleto Picerno Ceraso.
«Cava in tempi passati era conosciuta ovunque per i suoi manufatti – ha affermato il sindaco Galdi – per le stoffe, le ceramiche, i sigari, le calzature. Ma oltre a questi prodotti più conosciuti, ci sono prodotti minori ma comunque esportati, ad esempio, ho recentemente scoperto che a Cava, durante il Rinascimento, si producevano i berretti di lana di tutti i marinai del Mediterraneo. Dunque tradizioni ed alta qualità che devono portare a riscoprire l’artigianato ed a dargli lo spazio che merita».
Il sindaco ha anche anticipato una serie di azioni che verranno attuate sul territorio per valorizzare gli artigiani, dalla riorganizzazione della zona ASI al progetto di utilizzare l’ex mercato del pesce di Viale Crispi per creare un polo di botteghe di alta qualità.
«Cava ha sempre avuto una forte tradizione nel campo artigianale – ha chiosato Padre Luigi Petrone – io stesso appartengo ad una famiglia che per tradizione confezionava stoffe e da giovane ho lavorato a bottega, anche come ceramista. A Cava, ed in generale, mancano giovani che lavorano nel campo artigiano, colpevole anche una cattiva comunicazione legata al mestiere, che ha insito il concetto negativo di lavoro poco importante, ma colpevoli anche le istituzioni che non aiutano gli artigiani. Auspico – ha concluso – anche maggiore collaborazione fra anziani e giovani, affinché i primi siano in grado di trasmettere i segreti di mestieri in via di estinzione».
Il Festival quest’anno si è arricchito anche di momenti di formazione rivolti a chi già opera nel settore. «La formazione è importante in tutti i livelli – ha confermato Passa – ed evita improvvisazioni e fallimenti da parte di chi intraprende un attività. La formazione ben fatta trasmette amore per la professione che si intraprende». Tante aperture da parte della Regione Campania, in attivo tanti bandi per il territorio. «L’artigianato è una fonte di economia reale – ha affermato Baldi – ci sono tante iniziative e tante ce ne saranno all’interno delle attività produttive per favorire lo sviluppo e l’apertura di attività artigiane da parte dei giovani».
Ma la domanda relativa alle istituzioni ed ai loro demeriti nel salvaguardare ed incentivare le attività artigianali lasciata aperta da Padre Luigi, è stata accolta con un mea culpa da parte di Sergio Casola, che ha chiosato: «Non credo che i giovani non amino l’artigianato, ma a noi spetta il compito di farli riappassionare al mestiere, e dobbiamo lavorare in sinergia con le amministrazioni pubbliche, che devono investire in tale settore».
Un’apertura ad un cambiamento che deve essere immediato giunge anche da Lucio Ronca: «Occorre che il territorio si apra a sinergie e all’innovazione, dato che in Campania c’è la concentrazione del 75% degli antichi mestieri». Dunque una conferenza che si è trasformata in dibattito fra le parti per la valorizzazione e la partecipazione dei giovani ad un ambito, quello artigianale, che ha come peculiarità la tradizione rivista in chiave innovativa e tante opportunità lavorative ed occupazionali.
«Invito i ragazzi a presentare le domande per partecipare. A breve aggiorneremo le categorie e daremo ulteriori indicazioni sugli artigiani che offriranno la loro collaborazione al Festival». Fra le novità quest’anno anche l’antico mestiere del sigaraio, nella riscoperta del gusto della tradizione. Apertura dei corsi anche al sociale, con l’adesione di tante associazioni e dell’Uosm, (Unità Operativa Salute Mentale di Cava), che già riconosce tanto in termini terapeutici al lavoro artigiano nelle cure della salute mentale.
Il bando, rivolto a coloro che hanno compiuto 18 anni e fino ai 65, è scaricabile sul sito festivaldellartigianato.org e può essere inviato on-line o consegnato a mano all’Ufficio Artigianato del Comune negli orari di apertura dello stesso. Termine ultimo di presentazione delle domande il 9 novembre.
Gran finale il 9 dicembre alla mediateca Marte.
Magrina Di Mauro