IL MUSEO CORREALE ESPONE LE SCULTURE DI ANTONIO CRIVELLI. VERNISSAGE MERCOLEDI 3 OTTOBRE. INCONTRO CON L´UNITRE

2 ottobre 2012 | 20:22
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IL MUSEO CORREALE ESPONE LE SCULTURE DI ANTONIO CRIVELLI. VERNISSAGE MERCOLEDI 3 OTTOBRE. INCONTRO CON L´UNITRE

L’UNIVERSITA’ DELLE TRE ETA’ DI PIANO DI SORRENTO INCONTRA L’ARTISTA CRIVELLI NEL PARCO DEL MUSEO CORREALE DI TERRANOVA.

Mercoledì 3 ottobre 2012 inaugurazione ore 17.00  “Volti e RisVolti” mostra dell’artista Antonio Crivelli  Museo Correale di Terranova di Sorrento. A seguire  concerto Soprano Rossella Parisi, Pianoforte Antonino De Rosa, Chitarra classica  Giulio Di Francia

Antonio Crivelli (Firenze, 1947) nasce in una famiglia di artisti: il padre Renzo, finissimo pittore, e la madre Catherine Lester, scultrice americana. Gli inizi, a partire dagli anni Sessanta, lo vedono impegnato come pittore e successivamentte come mosaicista. L’incontro con la scultura di Rodin durante il viaggio a Parigi nel ’92 lo spinge a seguire le orme materne. Ad un primo approccio, consistito nel modellare figure umane con la creta, sono seguite le forme scolpite nei marmi che si procurava sulle Apuane e nei macigni di pietra serena raccolti sull’Appennino. Crivelli ha iniziato a confrontarsi con la materia inerte, elaborando una tecnica che rispondesse alle proprie esigenze espressive. Dopo le personali tenutesi in varie città, le sculture di Crivelli sono approdate nel 2007 a Firenze, presso la Pinacoteca della Certosa del Galluzzo.
Nel settembre 2009 tiene una monografica nei chiostri di Santa Croce. Il Tuffo in cinque mosse, conclude l’itinerario espositivo con la ruota della vita, come scansione di tuffi dal mare verso il cielo, e di nuovo nel mare, nella circolarità dell’esistenza. Due versioni dell’opera hanno trovato definitiva collocazione proprio in ambiente marino, a Porto Santo Stefano, all’Argentario, e a Rio Marina (Isola d’Elba).
Nell’estate 2011 si è tenuta a Fiesole la mostra Il verso del Tempo. In questa occasione, Crivelli ha curato anche l’allestimento scenico del Teatro Romano di Fiesole per la tragedia di Sofocle “Edipo Re”, il cui elemento principale, la Porta del Tempo – costituita da 12 formelle in terracotta – faceva da sfondo agli attori nel corso della rappresentazione.
Attualmente, Crivelli sta lavorando alla realizzazione della grande opera in bronzo destinata al piazzale d’ingresso del nuovo Palazzo di Giustizia di Firenze.

Diletto e genialità: la scultura di Antonio Crivelli

Essere figli di artisti (e artisti di notevole spessore) è già di per sé un buon viatico per incamminarsi sulla faticosa e non sempre appagante strada dell’arte, se crediamo all’ereditarietà e ai segni del DNA come ineludibili suggelli dei nostri caratteri, temperamenti e tendenze operative: ma può accadere anche l’inverso, ossia l’eccessiva familiarità con l’arte potrebbe dar come resultato una ricusazione, un allontanamento non solo dal suo esercizio, ma addirittura dal suo apprezzamento: insomma, un totale rifiuto di accostarsi a un’attività  con cui si è stati fin troppo familiari.

Non è questo il caso di Antonio Crivelli, magistrato, persona di raro e ammirabile equilibrio, figlio appunto di artisti, che nella loro pratica hanno eccellentemente realizzato opere di pittura e scultura, e che gli hanno lasciato un’eredità creativa a cui non si è sottratto, e a cui, accanto alla sua professione (invero così delicata, impegnativa, se si vuole anche piena di responsabilità soggettive e oggettive), ha saputo dedicarsi con la piacevolezza del “gratuito”, ma anche con grande capacità  di filtrare le più interessanti esperienze artistiche.

La sua è una scultura articolata, realizzata su varî materiali, scelti accuratamente e intelligentemente secondo i soggetti: che ricerca forme essenziali, ma anche effetti fantasiosi e fascinosi, primitivi e raffinati, onirici e realistici: un sincretismo che non rivela – a nostro parere – inquietudini o incertezze, bensì attenzione alle necessità espressive e padronanza della materia, nonché cólta conoscenza delle auctoritates scultoree e dei riferimenti più suggestivi (anche nell’accezione – invero più anglosàssone che “nostra” – di suggerimento) alle opere plastiche di ogni epocaTRATTO DA:“Dalla materia allo Spirito”

 LUCIO ESPOSITO