Pausa Caffè. Il feticismo delle calzature




Secondo me l’amore ( ai limiti del feticismo) che la maggior parte delle esponenti del “gentil sesso” nutre nei confronti delle calzature ( in particolar modo per quelle con i tacchi), ha una radice genetica e nasce anche dal pensiero che, sin da bambine, ci riporta a Cenerentola la quale, proprio grazie al fortuito smarrimento di una deliziosa scarpetta, ha cambiato per sempre la sua vita ( che fortuna avere una fata madrina che ti sceglie le scarpe)! Per la mia generazione l’amore già cosi’ sorto sin dalla tenera età, è stato ultierormente alimentato dalla massiccia sovraesposizione agli episodi di Sex and The City, in cui le eroiche ( ed erotiche) gesta delle nostre beniamine ci hanno introdotto nel mondo del bello e degli accessori di lusso e, soprattutto, nel mondo di Manolo Blahnik e monsieur Louboutin. Nessuna di noi potrà dimenticare le splendide Manolo blu con le quali Carrie è ,finalmente, convolata a giuste nozze con il suo Big, o ancora il paio di calzature edizione limitata delle quali viene derubata per le strade della sua New York con suo (e nostro) grande dolore e partecipazione catartica! Insomma, sarà colpa di cenerentola, dei telefilm o di un gene tutto femminile, la “frittata è fatta” e noi ci ritroviamo incantate innanzi alle vetrine di splendide boutique, a sistemare e risistemare le nostre scarpe ( possedute quasi sempre in un numero spoporzionato rispetto alle dimensioni ed alle capacità contenutive del nostro appartamento), in alcuni casi a nascondere sotto al letto l’ennesimo paio di decoltè nere comprate in un raptus di shopping consolatorio ( “tanto queste servono sempre”), per celarle allo sguardo del nostro compagno e della nostra coscienza ( infinite sono le vie dell’autoinganno femminile). Le scarpe in questione, spesso, non ricambiano il nostro smodato amore con egual intensità, anzi, si accaniscono contro di noi, ci stringono, ci fanno malissimo e non ci fanno camminare, ma si sa, il teorema dell’amore vuole “fuori dal letto nessuna pietà”, e noi donne rimaniamo eterne innamorate non corrisposte. Dicono che l’unico modo per camminare con grazie e femminilità sui tacchi sia l’esercizio costante ( tipo Jury Chechi ai tempi dell’oro), alcuni consigliano di esercitarsi in casa, indossandole nella quotidianità mentre studiamo, lavoriamo o rifacciamo il letto ( ci ho provato a passare l’aspirapolvere in tuta e tacco 12 ma non ho credibilità), e le star che non hanno tempo per il domestico allenamento ricorrono a piu’ sbrigative iniezioni di botox sotto la pianta del piede ( ormai il botox è come il maiale: sta bene con tutto e non se ne butta via niente)!! Le ricette sono molte ma il mal di piedi rimarrà un nostro fedele compagno ( ad ulteriore riprova della nostra fedeltà) e noi donne ci faremo sempre incantare da una suola rosso fuoco o da un esile tacco! Del resto siamo o non siamo il “sesso debole” , e per molte di noi il debole è per le scarpe!!!
«Bestialmente sessuale!» Così rispose Mick Jagger a chi gli chiese il significato del piede ritratto dentro una scarpa altissima di vernice nera ripresa sulla copertina del suo Lp Some girls. Ebbene sì, il piede è erotico e con la scarpa lo è ancora di più. Ma non ha solo una connotazione sessuale: è qualcosa di molto più raffinato e antico.
Fin dal passato, infatti, i piedi esprimono potere e sensualità e il loro ruolo è ampiamente riconosciuto se si fa riferimento alla mitologia, alla religione e alla cultura in genere. In antichità la lavanda dei piedi era un atto di sottomissione compiuto dagli schiavi nei confronti dei loro padroni, una forma di umiliazione che confermava la supremazia dei potenti sui loro servi. NellaBibbia diventa segno di umiltà nell’episodio che vede protagonista Maria Maddalena che massaggia con olio di nardo i piedi del Cristo asciugandoli con i suoi capelli.
Nella medicina cinese, il piede è l’origine e la base della salute umana, nella cultura araba il piede della donna porta i segni della sua storia disegnati con l’henné.
La passione per i piedi può estremizzarsi in una particolare forma di feticismo, il “retifismo“; la parola deriva da uno scrittore francese della seconda metà del ‘700 dalla vita sregolata, Restif de la Bretonne. Nella sua opera “Le pied de Fanchette” sono narrate le vicende di una donna che riesce ad affermarsi socialmente servendosi del fascino dei suoi piedi. Quindi il retifismo è da considerarsi come un feticismo del piede femminile.
Ma tutti noi, anche inconsapevolmente, amiamo i nostri piedi e non è un caso se la passione di ogni donna sono le scarpe. Sandali, stivali, infradito tutte le calzature femminili riescono a dare quel tocco in più e indossarle fa letteralmente impazzire gli uomini. Più del 50% di essi, infatti, è eccitato sessualmente dai piedi femminili e non perché tutti sono feticisti ma, piuttosto, per semplice gusto estetico, simbolo di forza della donna. Non sono, però, solo gli uomini ad impazzire per il piede femminile. Anche le donne, infatti, sono molto attratte dalle sue forme sinuose e tondeggianti e quasi sempre amano mostrarli.
E se un tempo dichiararsi feticisti era una vergogna, oggi “va di moda” tanto da creare gruppi, siti, portali e organizzare feste a tema. Questo delle feste, poi, è un fenomeno che ultimamente sta “prendendo piede” e conta sempre più partecipanti. L’ambiente è molto selezionato e di norma per parteciparvi è necessaria unaprenotazione con ingresso gratuito per le donne, le indiscusse protagoniste, mentre servono circa 50 euro per gli uomini. Dentro vige il massimo rispetto e su gentile richiesta vengono effettuate numerose attività legate all’”adorazione” del piede, il cosiddetto foot worship, in cui uno “slave” (schiavo), quasi sempre uomo, si presta di sua iniziativa a molte pratiche tra cui:
– ilfeet kissing, la pratica in cui si baciano i piedi della donna
– ilfeet licking , quando i piedi vengono leccati
– ilfeet sniffing,ovveroil gesto di annusarli
– feeding from feetquando si sbocconcella cibo dai piedini di lei
– iltoesucking è particolarmente raffinato e delicato: si succhiamo le dita una per una
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