MISTER PAPAGNI: “SITUAZIONE DELICATA MA CREDO ALLA SALVEZZA”
Da maestro di scuola primaria ad allenatore sui campi di calcio
SORRENTO – La fresca e serena giornata mitigata da un tiepido sole e con la neve sulle cime del Monte Faito fa da cornice alla presentazione di mister Aldo Papagni che in qualche sua citazione si rifà a Sant’Agostino.
Con i capelli alla Beppe Grillo e l’andatura di una star di un complesso anni ’70 si avvia nella sala stampa del vecchio, ma da ristrutturate senza indugiare perché se ne stanno cadendo anche gli intonaci e speriamo che non accada mai nulla, ma glorioso ‘Campo Italia’. Sull’orario previsto ci sono una decina di minuti di ritardo, la causa è il traffico e si scusa per ciò: “Se ho fatto tardi e mi riferivo di quello da Meta a Sorrento”. Così esordisce il tecnico di origine pugliese, nato a Bisceglie e che ha girato molti campi pugliesi con qualche puntata in Sicilia, Basilicata, Lazio, Abruzzo e Campania (Benevento e Cavese). Il Sorrento è la sua terza squadra campana in cui va, e proprio nell’amata costiera stava per venire qualche anno fa: “Cinque anni fa dovevo venire. Ricordo che esagerai nella richiesta economica perché c’’erano anche squadre di Serie B (Ascoli, Frosinone e Spezia). In quel periodo c’era quell’attrazione. Ringrazio la società ed ho avuto modo di parlare e di affrontare una serie di problematiche”. Da qui il passo è breve per parlare della difficile situazione dei costieri: “La situazione sappiamo che è delicata e si cercherà di rinforzare l’organico. Il morale sarà a terra e ogni giorno si riparte ed ognuno deve fare autocritica. Chi si è allenato al 50% oggi si deve allenare al 100% e deve dare il massimo”. È stato introdotto dal d.g. Diodato Scala che ha ringraziato “Bucaro per il lavoro svolto. Il calcio è questo, quando si arriva e non ci sono i risultati. Dopo attenti esami abbiamo scelto Papagni. Spero di aver scelto bene, l’avevo contattato nel 2008 e dopo cinque anni è venuto e ci teneva a venire a Sorrento. Poi dobbiamo puntellare la squadra e con lui vedremo”. L’ex maestro si scuola primaria è convinto che ce la si può fare: “Credo nella salvezza e sono convinto, anche se ci sono situazioni difficili” ed “io cerco di parlare poco e voglio andare a lavorare sul campo perché voglio conoscere bene i giocatori. Ho visto varie volte il Sorrento e ci siamo resi conto con la società che per aumentare l’organico ci vuole qualità”. E sul rettangolo verde che egli oggi pomeriggio ha diretto il suo primo allenamento impostando un 4-4-2 con un uomo davanti alla difesa, più un 4-1-3-2. E proprio sui moduli risponde che “li ho messi in atto tutti. Sono attento a cambiare il modulo durante la gara. Io preferisco il 3-4-3, se avessi iniziato la preparazione dall’estate dovevo scegliere i giocatori. Per il momento credo che non si può giocare così perché non penso che ci siano le caratteristiche perché la squadra è nata per l 4-3-3. Lavorando sul campo vedremo. Lavorerò con lo staff che c’è”. Quello che mette in risalto è l’essere uniti, anche con i tifosi, perché “i miei capelli bianchi lo dicono. Dobbiamo parlare di essere una famiglia, che ha delle problematiche ed il padre chiede unità. I risultati ci dicono che esse ci sono e quello che risalta sono i dieci gol realizzati, il che bisogna tenere d’occhio ciò”. Ma ci vuole anche un qualcosa che dia uno sprono e quello può venire “dall’energia positiva dei tifosi perché è importante”.
Con un contratto firmato fino a giugno e con l’opzione per l’annata successiva se si arriva alla salvezza, punta l’indice sul guardare in casa propria e non in quella degli altri su quale squadra per fare la corsa verso la salvezza e su questo si rifà ad una citazione di Sant’Agostino: “Chi ama corre. E la corsa è tanto più alacre quanto più è profondo l’amore”. E “la corsa la dobbiamo fare sul campo per volere il migliorare risultato possibile”.
In poche parole il suo verbo è: amore e passione, perchè se c’è quella si va avanti. Si va avanti verso un sogno che si chiama salvezza e lui è c’è già riuscito quando era su altre panchine, ad esempio quando era a Cava de’ Tirreni e prese in corsa il posto di Ammazzalorso e gli andò bene perchè fece un girone di ritorno pimpante. Che sia così anche a Sorrento con cuore, grinta e sudore.
Le foto di Antonio Abbate
GIUSEPPE SPASIANO