PIANO DI SORRENTO LO SCIENZIATO GIANLUCA IACCARINO INCONTRA LA CITTADINANZA VIDEO

3 gennaio 2013 | 17:04
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PIANO DI SORRENTO LO SCIENZIATO GIANLUCA IACCARINO INCONTRA LA CITTADINANZA VIDEO

Lucio Esposito responsabile cultura di Positanonews , il giornale della penisola sorrentina e costiera amalfitana, ha fatto da medium ad un “grande evento”, realizzato grazie al Comune e al sindaco Giovanni Ruggiero,  l’incontro con la cittadinanza di Piano di Sorrento un carottese che si è fatto onore nel mondo Gianluca Iaccarino è professore ricercatore alla Stanford University ed è stato premiato per i suoi lavori direttamente e personalmente dal Presidente degli Stati Uniti Obama.

 Venerdi 4 gennaio 2012 pomeriggio lo abbiamo incontrato  nella Sala del Consiglio del Comune di Piano di Sorrento, per sentire il racconto degli accadimenti e cercare di capire il suo lavoro. Seguiranno vari video

Il Comune di Piano di Sorrento lo annovera tra i carottesi che si fanno onore del mondo, premiandolo con una medaglia d’oro nel 2010, che allora ritirarono i genitori.

Positanonews pubblicò la notizia a suo tempo con un articolo di Pappacoda che riportiamo di seguito

10/11/2010

Piano di Sorrento. Ricerca scientifica: Obama premia Gianluca Iaccarino

Piano di Sorrento Obama premia Gianluca Iaccarino

Piano di Sorrento. Quand’era bambino gocava nei pressi della chiesa di Mortora. E probabilmente non immaginava che un giorno sarebbe stato premiato dal presidente degli Stati Uniti in persona. Gianluca Iaccarino, ingegnere aeronautico docente alla Standford University, ha vinto il premio “Pecase”. Un riconoscimento, il Presidential early award for scientist and engineerd, che il presidente degli Stati Uniti Obama assegna a giovani scienziati e ricercatori.

Nel 1996 Bill Clinton ebbe una bella idea. Capì che la forza di ogni Paese sta nella sua capacità di progettare, perfino di sognare. Ma per sognare come si deve, almeno nel mondo reale, servono soldi. Per sognare un futuro nella scienza poi, servono molti soldi. E lui ce li mise, concentrandosi sui giovani. Quell’anno nacque il cocktail perfetto, di nome «Pecase» (The Presidential Early Career Award for Scientists and Engineers, e cioè: il premio presidenziale per l’inizio carriera di scienziati e ingegneri), che annualmente viene assegnato negli USA ad un centinaio di studiosi. Giovani scienziati che si sono appena resi «indipendenti», avendo iniziato a dirigere un proprio laboratorio di ricerca. Al di là dell’idea geniale di premiare una carriera all’inizio e non alla fine, come si fa di solito, che cosa è di preciso questo prestigiosissimo premio? Lo abbiamo chiesto ad Alfredo Fontanini, uno dei tre italiani che nel 2010 lo riceveranno dalle mani di Barack Obama. Fontanini dirige un laboratorio del dipartimento di Neurobiologia e Comportamento della State University of New York a Stony Brook, dove si occupa di gusto e olfatto, unendo studi sul comportamento con sofisticate registrazioni elettrofisiologiche di reti neurali.

La maggior parte dei premiati è invece occupata nel settore della difesa, per cui anche un altro italiano si è aggiudicato il riconoscimento, Eugenio Culurciello. Il terzo premiato è Gianluca Iaccarino, per il settore dell’energia e oggi ne parlano tutti i giornali (da quelli nazionali come “Repubblica” o “Il Giornale” a “Il Mattino” e “Metropolis”). Il premio «Pecase» si aggiunge ad un corposo finanziamento che l’anno scorso il professor Fontanini ha ricevuto dal NIH (circa il corrispettivo del nostro Istituto Superiore di Sanità), che per primo supportò le sue ricerche, le quali così ricevono un ulteriore sostegno sia di prestigio sia finanziario. «Questo premio – spiega Fontanini – è il riconoscimento per una linea di ricerca molto ambiziosa che ho intrapreso qualche anno fa. Il progetto punta a capire come l’aspettativa e la sorpresa cambino il modo in cui il cervello percepisce il gusto. Come, in altre parole, anticipare il gusto e l’aroma di ciò che stiamo per mangiare (attraverso odori, descrizioni e perfino la presentazione e il packaging) condizioni il modo in cui lo percepiamo». Lo studio dell’aspettativa, infatti, ha enormi implicazioni nel marketing: basti pensare che si fanno indagini di mercato per capire come manipolare il sapore di una bibita cambiando i colori dell’etichetta, oppure quale intensità di rosa è ottimale per uno yogurt alla fragola. Alfredo Fontanini, bresciano, ha studiato medicina a Pavia, dov’era alunno del Collegio Borromeo, si è specializzato a Brescia e poi in California. Qui ha cominciato a studiare l’olfatto e i processi della percezione sensoriale, successivamente in Massachusetts si è interessato al gusto. Una volta giunto a New York, titolare di un proprio laboratorio, si è dedicato quasi esclusivamente a quell’ambito, aprendo diverse strade di indagine, alcune molto curiose. «Una delle nostre scoperte più interessanti riguarda gli aspetti psicologici del gusto, e cioè il fatto che quando degustiamo qualcosa si attiva l’area del cervello che presiede alle emozioni, l’amigdala, e ci dice non solo se un cibo ci piace o no, ma anche quanto piacere ci procura perfino il pregustarlo. Siamo nell’ambito della neurofisiologia della percezione, molto vicina a certi studi di filosofia, ma anche molto vicina alla scienza gastronomica».