Omaggio al pediatra Ciro Giovanni Strano, 10 marzo 2013 Biblioteca Piano di Sorrento. video
Beniamico Cuomo, presidente dell’Associazione Aequa 2000, ha voluto ricordare l’amico medico Ciro Strano ad un anno dalla scomparsa con due serate una a Vico Equense e questa del 10 marzo 2013 nel centro culturale di Piano di Sorrento.Il programma musicale è stato legato ai ricordi producendo un risultato di struggente affresco di vita vissuta tra gioie e sofferenze condivise. Presenti alla serata la signora sorella con la famiglia. Nei video allegati le commosse parole di Beniamino, brani del concerto e l’intervista del Direttore di Positanonews Michele Cinque.
Omaggio al pediatra Ciro Giovanni Strano, 10 marzo 2013 Biblioteca Piano di Sorrento
Con il Quartetto d’Archi MITJA
- Siamo nati ambedue, Ciro ed io,sulla collina,le case natie a 200 metri di distanza …..un borgo antico con case appollaiate l’una all’altra, vicoletti con pendenze da brivido,giusto un po’ di verde dove poter accennare un gioco, cortili dove dare i primi calci al mitico supersantos….i più coraggiosi si lanciavano per le stradine ripidissime su una specie di slittino con piccolissime ruote , senza freni …per fermarlo era necessario appoggiare le scarpe, già rovinate, sulla strada…..Ciro non era portato per il pallone e il punto di ritrovo suo ed altri scarzottielli era un fosso abbastanza grande profondo 5/6 metri chiamato la peschiera..probabilmente perché quando pioveva diventava un piccolo laghetto e qualcuno ci vedeva qualche pesciolino…si scendeva, meglio si scivolava nella peschiera fangosa su un breve declivio..per giocare in vari modi…si saliva si scendeva , ci si bagnava, il fango ricopriva le mani, le scarpe, il viso diventava sempre più scuro…..al tramonto per quella stradina tornavano a casa, spesso sporchi pieni di polvere,i grandi :chi da un cantiere, chi dalla fabbrica del cemento, chi dalle cave assassine……ombre scure tornavano nelle modeste e dignitose case…..una Telefunken o una Geloso, spesso singhiozzante,diffondevano le immagini dal mondo…..Roma, Venezia ,Londra, Parigi, New York ma anche le poverissime favelas del Brasile,gli slums di Soweto…tante molto più grandi peschiere dove bambini poverissimi ,sporchi ,laceri giocavano con il nulla…..No non è possibile, non è giusto…..da grande debbo fare qualcosa perché i bambini non giochino più nelle peschiere di tutto il mondo, perché l’umidità non rovini la loro salute, perché possano crescere sani e studiare, studiare ,studiare…….Negli slums di Soweto e degli altri bantustan Nikosi sikelele era il canto di speranza,spesso macchiato di sangue innocente,dei negri umiliati dal regime dell’apartheid… Oggi lo sentiamo prima di una partita dei Bafana bafana o degli Springboks ..è l’ inno ufficiale del Sudafrica..e Mandela ne è il suo presidente.
Quartetto MITJA: Nikosi sikelele
- Alcuni anni dopo la mia famiglia si trasferì a Vico centro.. sullo stesso pianerottolo però abitavano gli zii e i cugini/e di Ciro….scendevano Ciro e il fratello Luigi dal borgo natio per giocare con cugini e amichetti…Luigi era atteso con ansia perché, più grandicello di noi, era l’arma segreta, il bomber da schierare contro l’odiata squadretta di calcio del cosiddetto Palazzo delle Maestre sito in Via della Rimembranza…Ciro , il ragazzo al quale dire”giochi in porta”?, ne era di fatto escluso…..quando nn si giocava a pallone si organizzava nel lungo corridoio della casa degli zii un gioco con biglie e statuine di plastica di soldatini e indiani d’america….vinceva chi abbatteva prima le statuine dell’avversario…quasi tutti volevano i soldatini…in tv una delle star era Rin tin tin e quasi tutti aspettavano sempre l’arrivo salvifico del VII Michigan…e debbo ad un episodio di Furia cavallo del west la mia prima tremebonda esperienza di un terremoto …Ciro era accomodante,paziente…volete darmi gli Indiani,prendo gli Indiani senza problema…Sarà stato nel suo DNA voler stare dalla parte dei deboli,dei vinti senza colpe,dei diseredati della terra…Ora il quartetto Mitja eseguirà il quartetto op. 96 di Dvorak, noto in tutto il mondo come “Americano”, senza la kappa, perché fu scritto in America nel 1893….sentiremo un capolavoro assoluto con melodie che subito riporteranno alla mente tanti film western americani….. che si chiami Dio o Manitù, Campi Elisi o Paradiso,i buoni e i giusti , deposte per sempre biglie soldatini ed indiani, ora si deliziano con le melodie di Dvorak e di tanti altri formidabili musicisti.
Quartetto MITJA:Dvorak , Quartetto “Americano”
- Ciro aveva dei guantoni per la boxe, e una camera di casa sua ogni tanto diventava un piccolo ring..si divertiva a muovere , velocemente in ogni direzione, le gambe e tirare dei colpetti all’avversario di turno..anch’io ne presi qualcuno , ma rapidamente mi sottrassi a questo gioco..perchè in realtà era null’altro che un gioco. Penso che anche il suo amore per il tango derivasse da questa voglia di muoversi, di essere agile, allegro, comunicativo…gli piaceva moltissimo la cumparsita, gli piaceva moltissimo il ritmo..subito dopo la maturità liceale andammo a Napoli, con la sua 850 , a sentire i mitici Deep Purple..potete immaginare la sua febbrile reazione sentendo Highway star e Smoke on the water…..Adios Nonino fu il bellissimo brano scritto da Piazzolla per la morte del padre;è il brano che conclude logicamente questo breve omaggio a Ciro….ma un omaggio vero non può non essere anche un momento di riflessione sulla realtà della Costiera, un’isola felice , come ebbe a definirla ottimisticamente un napoletano;ma un’isola felice che , a causa di troppi diavoli, si sta rovinando troppo rapidamente , mettendo a repentaglio bellezze naturalistiche e la salute di tutti.
Quartetto MITJA:Astor Piazzolla, Adios Nonino