Dove si trovavano in costiera queste figure mitologiche?
PIANO DI SORRENTO – Le mitologiche sirene che hanno abitato la costa sorrentina e della Campania dove abitavano? Questo è un interrogativo che in qualche modo è sciolto ed in altro no, perché per certi versi non si è mai saputo dove queste figure metà donne e metà pesci dove dimorassero. Ma seguendo il nome delle località vicine a noi potremmo dire che Parthenope era a Napoli, Leucosia era vicino ad Agropoli e Ligeia a Sant’Eufemia in Calabria. Queste tre sirene erano sorelle e figlie del dio fiume Acheloo e della dea madre terra Persefone, che, come narra Omero nell’Odissea, Ulisse, di ritorno dalla grande guerra, si fosse imbattuto nelle sirene del Golfo di Napoli. Fattosi legare all’albero maestro, sfidò il canto ammaliante di queste creature, vincendole. Le tre sorelle non sopportarono questo disonore e si tolsero la vita precipitando in mare. I loro corpi, trasportati dai fluttui, arrivarono a toccare terra. Il corpo di Parthenope fu portato dalle correnti marine tra gli scogli di Megaride, e lì gli abitanti trovarono la dea, con gli occhi chiusi nel bianco del viso ed i lunghi capelli che ondeggiavano nell’acqua. Venne posta in un grandioso sepolcro e diede nome al villaggio di pescatori e divenne la protettrice del luogo, fu venerata dal popolo ed onorata con sacrifici e fiaccolate sul mare. Però non si sa dove possa essere la sua tomba. Mentre la sirena Leucosia, fu cullata dalle onde fino alla zona a sud di Salerno, dando il nome all’odierna Punta Licosa. La sirena Ligea invece, trovò la sua ultima dimora nel golfo di Santa Eufemia in Calabria e morì nella piana di questa città e li fondò la città, secondo la leggenda terinea. Ma quello che ci riguarda da vicino e che si è dibattuto per la gran parte nel Centro Culturale della Biblioteca Comunale di Piano di Sorrento: “È dove dimoravano le sirene in costiera sorrentina?”. Una domanda alla quale ha cercato di rispondere dall’alto della sua professionalità, per quanto le è stato possibile, la professoressa Luisa Breglia nell’ambito del ciclo di conferenze di ‘Piano di Sorrento – Una Storia di Terra e di mare’. Si parla di un tempio su promontorio chiamato ‘Seirenoussai’ che divide il golfo Cumano (oggi di Napoli) da quello di Poseidonia (oggi di Salerno), secondo Strabone che è stato un geografogreco antico. “Secondo lui –dice la professoressa Breglia- si trovava su un promontorio che divide la penisola sorrentina da Capri, ma non si sa dove fosse posto e Strabone in uno scritto dice che era situato su un promontorio dove c’era il tempio di Atena”. Ma non si è mai saputo dove fosse, mentre “in un altro scritto si dice che Erostene indicava che il tempio era ubicato su un promontorio a tre punte che era sulla parte di Salerno”. Sul famoso tempio la docente federiciana di Storia Greca conferma che “il santuario delle sirene non si sa quando sia stato costruito anche se qualcosa è stato ritrovato a Punta Campanella, ma ciò fa discutere. Esso si potrebbe dire che sia esistito intorno al sesto secolo”. Un dilemma che chissà e quando verrà sciolto, semmai lo sarà. Si parla anche che queste mitologiche figure che vengono presentate come cantatrici marine, le quali incantavano, facendo poi morire, i marinai, abitassero anche le tre isole vicine a questo promontorio. Oggi indicate come le isole Li Galli, ma allora erano chiamate ‘Seirenes’. A queste figure di donne-pesci “il culto degli abitanti della penisola sorrentina che avevano per esse era particolare”. Esse venivano onorate anche con dei sacrifici.
Ma allora il nome della città di Sorrento deriva da quello delle sirene? Questo non si sa ma la professoressa Breglia ipotizza che “derivi dal nome delle sirene perché è stato trovato un epigrafe con la scritta sirene”. Ma il nome la città costiera deriva dal latino Surrentum, ben documentato in epoca classica (anche da fonti greche), potrebbe essere un derivato della forma greca ‘Συρρεντόν Syrrentón’, dal verbo συρρέο syrréo, “confluisco”, in riferimento dalle acque che scendono dalle strette valli nelle vicinanze, quindi “confluenza delle acque”. Ma secondo un’etimologia popolare vuole che derivi dalla denominazione ‘Sirenide’ forse anticamente data alla zona, collegata alla supposta identificazione di Sorrento con il luogo di presenza delle sirene. Comunque l’affascinate mondo che avvolge queste mitiche figure è molto vasto ed ancora da scoprire.
GIUSEPPE SPASIANO