Il Sorrento deve contare sulle sue forze
Ultima chiamata d’appello. Mister D’Adderio: “Sorrento signora squadra”
SORRENTO – La speranza non la si deve mai abbandonare e per questo che i costieri dovranno contare solo sulle proprie forze contro i giallorossi che hanno cambiato allenatore da pochi giorni e scenderanno al ‘Campo Italia’ senza fare sconti.
Stiamo scrivendo e dicendo che ci vorrebbe una vittoria che ormai manca tra le mura amiche da otto mesi, ma vedremo cosa accadrà contro i calabresi che anche loro sono invischiati nella lotta per evitare i play out ed hanno cambiato, dopo la sconfitta con la carrarese del 14 Aprile, allenatore. Al posto di Cozza è arrivato D’Adderio che Papagni conosce ed a Sorrento il ‘suo’ Catanzaro sarà di scena per la prima volta, non avendo avuto mai nessuna partita disputata fino ad ora in Prima Divisione. Nella partitella del giovedì contro la formazione degli allievi mister Papagni ha sperimentato il modulo cautelativo del 4-4-2, che potrebbe essere impiegato contro la aquile calabresi. Anche se egli non valuta di cambiarlo, a seconda di come saranno valutata nelle ultime ore le condizioni fisiche di Ciampi e Balzano, mentre Terminiello (infortunio) e Ferrara dovrebbero restare quasi certamente fuori. Il mister è consapevole che i tre punti sono come il pane perché la si va o la si spacca e si trova in un brutto guazzabuglio che non sarà semplice da sciogliere.
MISTER PAPAGNI – Arriva alla conferenza stampa con la sua solita valigetta stile porta computer e sotto una pioggia quasi incessante, pochi minuti e ci mettiamo come degli alunni intorno al tavolo per parlare di questa gara e della probabile formazione. Purtroppo ogni sconfitta è cocente come un piatto caldo uscito dal forno a 300°, è così è stata la sconfitta di quattordici giorni fa contro un Perugia che ha fatto una gran mole di gioco e per poco non restava al palo per certi versi. Egli come consuetudine dice che “abbiamo sempre lavorato con serietà e dobbiamo prendere quello di buono che è stato costruito. Dobbiamo eliminare le deficienze commesse e vedere a noi stessi”. Perché ormai non è la scoperta dell’America, la retrocessione è a portata di mano e “lo sguardo è al Campo Italia e non agli altri, solo alla fine della partita li vedremo. Siamo cresciuti nelle nostre forze e siamo consapevoli che possiamo farcela”.
Il nodo della formazione sarà sciolto solo nelle ultime ore anche per vedere se la distorsione di Ciampi lo potrà far scendere in campo. Ma comunque giovedì pomeriggio ha sperimentato Salvi come difensore destro, mentre a centro campo la coppia Beati-Esposito Alessio con Corsetti e Tortolano sulle fasce.
IL D.S. AVALLONE – Anche lui e soprattutto lui patisce quello che sta accadendo in questa stagione da incubo, ma non demorde: “Prima bisogna vincere col Catanzaro e poi guardare al futuro. Parlare di quello che avranno fatto gli altri avrà un senso solo dopo aver svolto pienamente il nostro dovere. Pensare logora energie nervose e noi non possiamo permetterlo”. Anche lui come il mister vede solo in casa proprio, nonostante ci sia lo scontro diretto a Carrara tra i locali ed il Barletta, che potrebbe dire chi perde è ancora in bilico per la retrocessione diretta. Il dado è quasi tratto ma “adesso è presto per dare giudizi o sparare sentenze. Io ci sto. Ci ho sempre messo la faccia e sappiamo tutti tra quali difficoltà abbiamo completato la squadra ad agosto”. Sulla gara contro i calabresi “avremmo preferito affrontare un Catanzaro più tranquillo, ma non sarà così, tanto per cambiare. Modulo o non modulo tutti sanno che si deve vincere senza se e ma”. I tre punti sono d’obbligo e speriamo che servano a qualcosa.
MISTER D’ADDERIO – Solo da pochi giorni alla guida della aquile le dovrà trasportare sulla sponda cheta e subito, senza aver giocato fino ad oggi una sola gara di Prima Divisione, solo qualche amichevole con qualche squadra di eccellenza, domenica si cimenterà contro i costieri. “Sappiamo che è una gara –dice in conferenza stampa- che si va a giocare contro un avversario di tutto rispetto e non dobbiamo avere tensione per quello che potrà accadere, da qui fino alla fine”. È consapevole che bisogna arrivare a questo incontro fisicamente bene: “Siamo a tre giorni dalla gara e ci dobbiamo arrivare con energie totali: sia fisiche che nervose”. Sul fattore strettezza Campo Italia commenta: “Sotto questo punto di vista c’è qualcosa che va rivisto, sotto il profilo del terreno di gioco, delle misure e della velocità delle esecuzioni, li è come il flipper la palla non esce. Perciò dobbiamo essere pronti ed attenti”. Ed anche al “Sorrento che è una buona squadra, perché nelle nove gare con Papagni ne hanno presa una sola, 4-1 con l’Avellino, le altre ha perso solo di un gol. Andiamo a giocare contro una squadra che ha quattro attaccanti e la si deve affrontare come se fosse la prima della classe”. Insomma non si fa illusioni, ma il pensiero alla vittoria c’è anche se “è una frase che a tutti gli allenatori piace, ma dobbiamo fare la nostra gara…difenderci ed attaccare non vuol dire vincere. Vincere vuole dire avere una difesa solida e non subire gol, così costruisci la vittoria”.
Papagni Avallone D’Adderio
GIUSEPPE SPASIANO