I tifosi del Prato si ribellano: “Per i playout non verremo allo stadio. Giocatori e società indegni”

21 maggio 2013 | 23:34
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I tifosi del Prato si ribellano: “Per i playout non verremo allo stadio. Giocatori e società indegni”

 Domenica 2 giugno quando si disputerà la sfida playout di ritorno fra Prato e Sorrento, i tifosi della Curva Ferrovia non entreranno al Lungobisenzio, ma resteranno fuori in segno di contestazione. L’iniziativa è stata promossa dal gruppo Prato 1908 Ultras. “Dopo anni di sostegno alla squadra – si legge nella nota – e dopo chilometri consumati tornando spesso a casa con il magone. Dopo iniziative, manifestazioni, soldi spesi, diffide, denunce e arresti, dopo aver sputato sangue per quella maglia, comunichiamo la nostra intenzione nel non sostenere la squadra aziendale della famiglia Toccafondi nella partita di ritorno contro il Sorrento. Per quella data rimarremo fuori, insieme ai nostri fratelli che vi sono costretti, a cantare per noi e per quella maglia deturpata da anni di gestione scellerata da parte dell’attuale dirigenza che, come ciliegina sulla torta, ne ha cambiato anche il colore, sostituendo il nostro biancazzurro con un loro rosso aziendale”.
L’attacco è trasversale: dirigenza, società e giocatori. “Questa ultima vergogna, insieme ad una squadra e a dei giocatori indegni e irrispettosi nei confronti dei tifosi e della città tutta – continuano i tifosi – ci hanno portato a questa decisione che, seppur sofferta, riteniamo essere la più giusta. Non intendiamo più, almeno per questa ultima partita, mischiarci con chi da decenni costituisce il male assoluto per una città e per la sua identità sportiva. Riteniamo che continuare a sostenere la squadra in una situazione come questa sarebbe un affronto di chi per quella stessa maglia ha dato tutto, libertà personale compresa”.
L’invito a non entrare allo stadio è esteso a tutti i tifosi. “Chiediamo e speriamo – concludono – che tutti i tifosi pratesi, tutti coloro che cantano con noi in Curva la domenica, tutti coloro che sono ormai sfiniti da questa situazione, ci seguano in questa ennesima forma di protesta, per far capire a tutti che il Prato siamo solo noi e che questa farsa tragicomica che ha fatto disamorare una città intera deve necessariamente arrivare ad una conclusione il più in fretta possibile. Con la solita chiarezza che ci contraddistingue, facciamo presente che ogni altra iniziativa diversa da questa è da considerarsi puramente a titolo personale e non rappresentativa di quella che è la Curva, che da anni soffre e si impegna quotidianamente per il bene di tutti”.

Fonte notiziediprato.it