Andria fuori dal calcio professionistico: palla al centro, si riparte
30 anni di glorie e disfatte ormai alle spalle: un nuovo progetto è alle porte
La data odierna, aspettando quella ufficiale, ha una connotazione storica per quanto riguarda il calcio andriese. L’Andria, per la prima volta dopo la stagione 83/84, non ha presentato la domanda d’iscrizione ad un campionato professionistico. Una storia lunga 30 anni, quella fra Andria e il calcio d’élite, che termina nel modo più brutto: in sordina, senza nessuna dichiarazione e senza nessun nome a cui appellarsi. In silenzio e a testa bassa, una squadra, uno stemma ed una intera Città sportiva chiudono un ciclo caratterizzato sì da alti e bassi, ma che nel corso degli anni non ha risparmiato emozioni.
Le più belle sono sicuramente quelle regalate nelle stagioni ’91/’92 e ’96/’97 grazie alle storiche promozioni in Serie B, insieme a quella del 2008/2009 che regalò, nonostante la sconfitta in semifinale play-out contro il Gela, una Prima Divisione mantenuta sino alla stagione appena conclusa. Oltre alle tante presidenze, dai Fuzio a Depasquale, passando da Fusiello, la maglia biancoazzurra è stata indossata da giocatori poi diventati di spicco del calcio italiano, come i vari Amoruso o Corradi, e allenata da tecnici come Papadopulo o Rumignani.
Dopo glorie e disfatte è giunto quindi il momento di mettere un punto e andare a capo. Perché il calcio ad Andria, a dispetto delle società e del denaro, non può morire e non morirà. Il progetto, che dovrebbe essere quello vincente pare coinvolgere una cordata di imprenditori andriesi con il supporto dell’Amministrazione Comunale: il tutto sarebbe pronto a partire dai prossimi giorni. Non è ancor certo però da dove l’Andria dovrà riprendere la sua scalata al calcio che conta. Di sicuro c’è solo, appunto, l’esclusione dalla Seconda Divisione che la Lega Pro dovrà ufficializzare nelle prossime ore (il 1 luglio è fissato come termine ultimo per la presentazione della domanda di iscrizione al campionato). La “nuova dirigenza” sembra più portata ad iscrivere la propria società al campionato d’Eccellenza, in quanto più sostenibile a livello economico rispetto alla Serie D. Il pallino di questo gioco infernale bisogna riconquistarlo. L’Andria è in svantaggio, ma non demorde: palla al centro, si riparte.
Antonio Ventola (Fonte andriaviva.it)