Dall´Oglio: sito arabo, è morto. Farnesina,no conferme

12 agosto 2013 | 15:34
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Dall´Oglio: sito arabo, è morto. Farnesina,no conferme

Dall’Oglio: sito arabo, è morto. Farnesina,no conferme

Ministero Esteri: ‘Indicazione da prendere con estrema cautela’. Anche Vaticano non conferma

12 agosto, 15:17

Il padre gesuita Paolo Dall’Oglio sarebbe morto, secondo quanto riferisce un sito arabo, ma la Farnesina – interpellata dall’ANSA – dichiara che “si tratta di un’indicazione che va presa con estrema cautela e che non trova al momento alcuna conferma”. La responsabile del Fronte nazionale siriano, un partito di sinistra che fa parte della Coalizione nazionale siriana delle opposizioni, ha scritto sulla sua pagina Facebook di avere avuto notizia che Padre Paolo e’ stato “giustiziato”. “Con il massimo rammarico – ha scritto Lama Al Atasi, una politica di Homs nota in Siria – comunico di avere notizie confermate da una fonte ben conosciuta che Padre Paolo e’ stato giustiziato. Dio benedica la sua anima”.

Vaticano non conferma notizia morte  – Il Vaticano non conferma la notizia della morte di padre Paolo Dall’Oglio. “Non abbiamo ancora nessuna informazione in merito”, risponde ai giornalisti padre Ciro Benedettini, vice direttore della sala stampa della Santa Sede. Il Vaticano monitora la situazione tramite i canali della Nunziatura di Damasco e della Curia generalizia dei Gesuiti.

Vescovo, mobilitato per i due rapiti di Aleppo  Il vescovo metropolita Timotheus Matta Fadil Alkhouri, assistente patriarcale nel Patriarcato Siro-Ortodosso di Antiochia, conferma all’agenzia Fides di aver sentito che padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita italiano di cui si sono perse le tracce tra il 28 e il 29 luglio nella città siriana di Raqqa, voleva “fare qualcosa per i rapiti”, i vescovi di Aleppo Mar Gregorios Ibrahim e Paul al-Yazigi, “ma – aggiunge – non sappiamo con quali gruppi aveva preso contatto”. “Nelle condizioni date – si appella il vescovo , “ci interessa solo avere da chiunque, governi, Ong, forze e persone di buona volontà presenti in quelle zone, qualsiasi indicazione utile e concreta relativa alla situazione dei vescovi Ibrahim e al-Yazigi, e anche a quella del sacerdote armeno cattolico Michel Kayyal e di quello greco ortodosso Maher Mahfouz, rapiti lo scorso 9 febbraio”. Il vescovo di Antiochia spiega infatti che “ogni settimana qualche politico o qualche giornalista tira fuori qualche storia sui due vescovi Metropoliti di Aleppo rapiti. Ma finora si è trattato sempre di illazioni non verificabili. La realtà è che sono passati quasi quattro mesi dal loro sequestro, e non sappiamo ancora da chi sono stati presi”.

ANSA  12 agosto, 15:17

Inserito da Alberto Del Grosso