Decreto svuotacarceri, oggi il voto
Bocciato emendamento M5S contro Salva-Previti
05 agosto, 18:00
Esaurito nell’Aula della Camera l’esame degli emendamenti e degli ordini del giorno al dl svuotacarceri. Essendo prevista la diretta televisiva per le dichiarazioni di voto sul testo, che deve tornare al Senato, si è deciso di esaminare fino ad allora le pregiudiziali di costituzionalità al dl Lavoro-Iva.
Il dl dovrebbe essere licenziato entro oggi. Sul testo insistono diversi emendamenti, in massima parte della Lega, che contrasta duramente il provvedimento.
Le aziende che assumono per almeno un mese detenuti e internati ammessi al lavoro all’esterno avranno diritto ad un credito d’imposta mensile di massimo 700 euro per ogni lavoratore assunto. Le imprese che assumono detenuti semiliberi provenienti dalla detenzione avranno un credito mensile di 350 euro per ogni lavoratore. E’ quanto prevede un emendamento della commissione al dl svuotacarceri il cui esame è in corso nell’Aula della Camera.
Bocciato emendamento M5S contro Salva-previti – Respinto dall’Aula della Camera l’emendamento del M5S che sopprimeva la possibilità per ultrasettantenni di scontare la pena ai domiciliari e non in carcere. L’emendamento, su cui la prima forma era di Andrea Colletti, è stato bocciato dall’Assemblea di Montecitorio con 321 no e 94 sì. Dopo la votazione i grillini hanno polemicamente applaudito verso i banchi del Pd.
Prima del voto, Colletti aveva detto che “questo emendamento, oltre a togliere una norma della salva Previti, toglie ovviamente anche una norma del salva Berlusconi, perché lo è diventata in automatico. Ora ci domandiamo: ma come voteranno il Pd e Sel su questa norma che abroga un pezzo della salva Previti?”. Parole che avevano fatto scoppiare un momento di tensione con Maurizio Bianconi del Pdl, ma avevano anche destato la reazione di Donatella Ferranti del Pd. “In realtà, qui si vuole eliminare qualcosa che non c’è nel decreto-legge e che sta nella legge dell’ordinamento penitenziario, all’articolo 47-ter, comma 01, che però in realtà prevede che possano scontare la pena esecutiva alla detenzione domiciliare gli ultra settantenni, escludendo peraltro una serie di reati, che sono quelli dell’articolo 4-bis e altri reati molto gravi ed escludendo questa possibilità laddove si tratti di un recidivo. Ecco, questo comma dell’articolo 47-ter è fuori da qualsiasi modifica del decreto-legge e non è stato preso in considerazione dalla Commissione perché è fuori anche del tema specifico”.
ANSA 05 agosto, 18:00
Inserito da Alberto Del Grosso