Egitto: e´ il giorno della collera, massima allerta al Cairo
Egitto: e’ il giorno della collera, massima allerta al Cairo
Leader Fratelli musulmani: ‘Resistere fino alla vittoria’.Spari sui manifestanti a Tanta e Giza
16 agosto, 15:20
Spari sui manifestanti anche a Tanta e Giza – La polizia ha aperto il fuoco contro i manifestanti anche a Tanta e Giza. Si sentono distintamente colpi di armi automatiche dalla diretta delle tv panarabe.
Cortei pro-Morsi a Hurgada – Manifestanti islamici stanno marciando a Hurgada, località turistica sul Mar Rosso frequentata da turisti stranieri fra cui non pochi italiani, inneggiando al presidente deposto Mohamed Morsi e denunciando il massacro di Rabaa e Nahda, al Cairo.
Una folla di manifestanti pro-Morsi sta marciando verso il centro di Hurgada, nota località turistica sul Mar Rosso. Polizia e militari hanno elevato lo stato di allerta e rafforzato la sicurezza nei pressi dei resort.
Almeno 6 manifestanti islamici uccisi – Almeno 4 manifestanti islamici pro-Morsi sono stati uccisi dalla polizia a Ismailiya, a nordest del Cairo. Mentre un altro morto si registra negli scontri in atto a Tanta e un sesto a Mansoura. Lo riferiscono testimoni.
Altri morti a Damietta – Altri otto manifestanti egiziani uccisi nella città di Damietta, nell’ambito degli scontri con le forze di sicurezza. Lo riferiscono fonti mediche. Il totale salirebbe così ad almeno 14 persone uccise.
Farnesina,rischio disagi anche in località turistiche – La Farnesina “sconsiglia i viaggi in Egitto con destinazioni diverse dai resort situati nelle località turistiche del Mar Rosso (Sharm el Sheikh, Marsa Alam, Berenice e Hurgada) ed in quelle della costa nord (Marsa Mathrou, El Alamein), dove al momento non si registrano incidenti, anche se, in ragione del continuo evolvere degli eventi non sono da escludere azioni dimostrative legate alla situazione di generale instabilità del Paese”. In un avviso aggiornato ad oggi sul sito www.viaggiaresicuri.it, il ministero degli Esteri “suggerisce fortemente di evitare escursioni fuori dalle istallazioni turistiche ed in particolare nelle città.
Lo stato di emergenza ed il coprifuoco potrebbero comunque creare disagi anche nelle suddette località turistiche” e “a causa della presenza di un quadro di sicurezza altamente precario in Nord Sinai, si sconsigliano viaggi e spostamenti in tale regione”. “La situazione generale di sicurezza rimane pertanto estremamente fluida. Gli odierni incidenti stanno incidendo negativamente sulle condizioni di sicurezza sia della capitale sia delle principali città del Paese. Si invita pertanto – si legge ancora nella nota – a continuare a seguire attentamente gli sviluppi della situazione e di evitare o di limitare al massimo gli spostamenti nelle aree interessate, mantenendosi tassativamente a distanza da ogni tipo di assembramento”.
Il punto alle 13 (dell’inviato Claudio Accogli)
Massima allerta al Cairo e in tutto l’Egitto per il “venerdì della collera” indetto dai Fratelli musulmani dopo l’uccisione di oltre 600 manifestanti pro-Morsi mercoledì. Il popolo egiziano “continuerà la sua resistenza pacifica fino a che i golpisti non se ne andranno”, ha tuonato la guida dei Fratelli musulmani, Mohamed el Badie. L’esercito egiziano presidia i siti strategici al Cairo, mentre si sta estendendo la chiusura delle strade di accesso al centro della capitale. Si passano i checkpoint solo a piedi, dopo estenuanti controlli. Chiuso anche il ponte 6 ottobre, una delle principali arterie della capitale. Nella notte, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha chiesto a tutte le parti la fine delle violenze in Egitto e esorta alla massima moderazione, ma non sembra che l’appello sia destinato a essere accolto.
“I Fratelli musulmani usano l’Islam per arrivare al potere, anche a costo di spargere sangue”: è il duro j’accuse lanciato dall’imam della moschea Omar Makram che campeggia in piazza Tahrir, simbolo della rivolta anti-Mubarak e anti-Morsi. In un’altra moschea divenuta simbolo, quella di Al Iman, vicino a piazza Rabaa, nel corso della notte la polizia e l’esercito hanno fatto irruzione “senza usare la forza”, affermano fonti della sicurezza, “recuperando oltre 200 cadaveri”. L’accesso è consentito solo ai fedeli per la preghiera, mentre intorno alla moschea “sono stati istituiti dei checkpoint per evitare il ritorno dei dimostranti”.
Altissima la tensione nella moschea El Salaam, nel quartiere di Nasr City, dove si terranno i funerali di Asma, la figlia di Mohamed el Beltagui, uno dei leader del partito Giustizia e libertà, braccio politico dei Fratelli musulmani, uccisa mercoledì in piazza Rabaa. La tensione è altissima, con molti membri della Confraternita che si stanno radunando nei pressi. Intanto è salito ad almeno 40 il numero di chiese, fra cui 10 cattoliche, “razziate o date alle fiamme se non addirittura rase totalmente al suolo” in tutto l’Egitto, secondo quando dichiara padre Rafic Greiche, portavoce dei vescovi cattolici egiziani. Ma le violenze non sembrano arrestare i flusso di turisti italiani: sono circa 19.000 i connazionali in vacanza nelle località turistiche egiziane, in particolare sul Mar Rosso ma anche nei resort della costa mediterranea. L’aumento, rispetto alla scorsa settimana, è di 5.000 presenze.
ANSA 16 agosto, 15:20
Inserito da Alberto Del Grosso