Napoli, Classics as Jazz calamita il pubblico di Piano

21 agosto 2013 | 21:42
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Napoli, Classics as Jazz calamita il pubblico di Piano

Il napoletano classico misto la jazz messo su con arte dal quintetto di Antonio Murro

PIANO DI SORRENTO – Al cospetto di leggero venticello e di una luna piena e davanti ad un folto pubblico, il quintetto di Antonio Murro ha fatto gioire immensamente il pubblico  rievocando quelle che furono le canzoni della Napoli di un tempo.

Un ritorno al passato che non fa mai male della canzone classica napoletana con un misto di jazz, con quei brani che furono cantati in tutto il mondo e portavano il nome della città partenopea nei luoghi più remoti della terra. La maestria del quintetto ‘Napoli, Classica as Jazz’ che ha saputo fondere questi due generi, ha dato un altro tocco ad una canzone napoletana che già in passato un altro grande come Renato Carosone aveva saputo fondere con i ritmi che venivano da oltre oceano. Sono passate per la terrazza di Villa Fondi, con il notturno Golfo di Napoli che faceva da sfondo, le più belle canzoni di quel repertorio napoletano che si identifica con il momento di maggior fama mondiale che aveva la canzone partenopea. Infatti il tempo che va dagli inizi dell’Ottocento all’immediato secondo dopoguerra, costituisce invece la canzone classica napoletana ed essa rappresenta uno dei punti d’eccellenza della canzone italiana, divenuti nel corso degli anni simbolo dell’Italia musicale nel mondo. I brani del periodo sono stati interpretati nel corso del tempo da numerosi interpreti di fama mondiale i quali hanno contribuito alla diffusione della musica napoletana. Ed ecco che oggi nella cittadina costiera Antonio Murro con i suoi amici le hanno eseguite con passione, arte, maestria ed impegno, perchè fondere questi due generi non è certo facile. L’evoluzione dei tempi, la necessità di continuare a proporre in chiave più moderna, ma rispettando scrupolosamente la sacralità della melodia, quelle note che hanno segnato intere generazioni, ha spinto cinque musicisti, tutti di origine partenopea, a dare vita al progetto Napoli, Classics as Jazz’. I brani che questo ‘gruppo misto’, diremo noi, eseguono, ma anche quei dodici che loro propongono, fanno ritornare e sognare  a quell’epoca di grande splendore della canzone partenopea. La voce leader di Antonio Murro, autentico figlio del ‘Ventre di Napoli’, gli arrangiamenti del maestro e tastierista Sergio Esposito, il basso di Pasquale De Angelis e la batteria di Vittorio Riva, strumenti dominanti nella musica jazz, con la chitarra di Carlo Fimiani, hanno fatto rivivere canzoni come: ‘Era de Maggio’, ‘ ‘E spingole frangesi’, ‘Voce è notte’,’ Lu guarracino’, ‘Lu cardillo’, ‘Maruzzella’, ‘Piscatore ‘e Pusilleco’, ‘Napulitanata’, ‘A Rumba d’ ‘e Scugnizze’, ‘O Sole mio’. E tante altre che hanno lasciato le centinaia di persone, di ogni età, accorse a Villa Fondi entusiaste, che non si sono risparmiate nell’applaudire alla fine di ogni canzone. Nell’ambito di ‘Summer time 2013’, ossia gli eventi dell’estate di Piano di Sorrento, con l’organizzazione del comune e di Carlo Pepe, direttore della cultura, turismo, spettacolo e servizi sociali, il cantante e chitarrista Antonio Murro ha dato il meglio di se. Nato nel 1960 vanta un’esperienza del tutto invidiabile che lo han portato a conoscere i più grandi artisti come: Eduardo De Filippo, Tato Russo, Lando Buzzanca, Rosalia Maggio, Marisa Laurito, Enrico Montesano, solo per citarne alcuni. Oltre poi ha conosciuto anche grandi maestri e con il passare degli anni nei quali ha partecipato anche a varie ed importanti manifestazioni di vario genere, ha fatto dal 1985, cioè da quando ebbe il primo impegno ufficiale grazie ad Eduardo De Filippo, la cosiddetta ‘gavetta’ che lo ha portato oggi ad essere l’interprete che è ed a fondare questo quintetto che ha fatto entusiasmare il pubblico a tal punto che alla fine della serata ha dovuto concedere due bis tra gli scroscianti applausi.  

GIUSEPPE SPASIANO