Siria: attivisti, centinaia di vittime in attacco con gas letali-ULTIMISSIMA
Siria: attivisti, centinaia di vittime in attacco con gas letali
La denuncia e’ stata fatta con foto e video dagli attivisti. Damasco smentisce tutto
21 agosto, 17:23
L’Ue chiede un'”inchiesta immediata e approfondita” sull’uso di armi chimiche in Siria, che se confermato sarebbe ”inaccettabile”. Lo hanno deciso i ministri degli esteri dell’Ue.
Sono circa 1.300 gli uccisi nel presunto attacco chimico commesso la notte scorsa – secondo gli attivisti e testimoni locali – dalle forze siriane fedeli al presidente Bashar al Assad nella regione di Damasco. Lo afferma la Coalizione nazionale delle opposizioni siriane in esilio in un comunicato diffuso da Istanbul.
Si tratta di un bilancio provvisorio e non verificabile in maniera indipendente sul terreno di quello che attivisti definiscono come un massacro nella regione di Damasco, compiuto con non meglio precisati gas tossici lanciati dall’aviazione del regime contro civili. Lo riferiscono i Comitati di coordinamento locale anti-regime, citando fonti mediche e fornendo un bilancio località per località.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, decine di persone sono rimaste uccise o ferite nei bombardamenti della notte dell’esercito siriano nelle zone della Ghouta. “Dopo mezzanotte, le forze del regime hanno intensificato le operazioni militari, ricorrendo all’aviazione e ai lanciagranate, causando decine di morti e feriti” ha reso noto l’Osservatorio.
E’ un “crimine odioso” l’attacco “con gas tossico” e il “bombardamento barbaro” costato la vita a centinaia di persone nella regione di Ghuta, nei pressi di Damasco: e’ la denuncia della Lega Araba. Il segretario generale, Nabil el Arabi, ha chiesto che “gli ispettori Onu si rechino immediatamente sul posto per indagare sull’uso di armi chimiche”.
La Lega Araba ha chiesto agli ispettori dell’Onu sulle armi chimiche di recarsi immediatamente nella regione intorno a Damasco dove l’opposizione ha accusato le forze lealiste di avere oggi impiegato agenti chimici. Ne da’ notizia la tv satellitare panaraba Al Arabiya.
Fonti del governo siriano, citate dall’agenzia ufficiale Sana hanno smentito l’uso di armi chimiche in un bombardamento sulla regione della Ghouta, vicino a Damasco, affermando che si tratta solo di “un tentativo di ostacolare il lavoro degli ispettori dell’Onu sulle armi chimiche”, attualmente in Siria. Gli ispettori, arrivati domenica, devono accertare l’eventuale uso di agenti chimici in tre localita’: una dove il regime accusa i ribelli di averli impiegati, altri due dove sotto accusa sono i lealisti. I movimenti e le attivita’ della squadra di ispettori, guidata dallo svedese Ake Sellstrom, sono tenute segrete. Non si sa quindi dove si trovino in questo momento gli esperti delle Nazioni Unite, ma l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ong) ha rivolto un appello a loro e alla Croce Rossa perche’ “si rechino immediatamente nelle aree devastate dai bombardamenti per verificare queste informazioni” e “per dare dare assistenza e cure mediche alle persone che ne hanno bisogno”.
E’ “il piu’ massiccio attacco dall’inizio del conflitto due anni fa” quello lanciato stamane dall’esercito siriano contro i ribelli in diversi sobborghi intorno a Damasco. Lo ha detto una fonte militare, respingendo le accuse dell’opposizione di avere usato armi chimiche. “Stiamo facendo grandi progressi a Jobar, Zamalka, Ghouta e Muadamieh” e “l’esercito dara’ presto buone notizie alla popolazione quando avra’ eliminato questi jihadisti”, ha aggiunto la fonte, aggiungendo che “l’operazione e’ solo all’inizio”. Testimoni oculari hanno detto che l’attacco e’ cominciato intorno alle 07:00 ora locale (le 06:00 ora italiana) con bombardamenti aerei e lancio di razzi. Una persona ha detto di avere contato sette raid dell’aviazione governativa su sobborghi della capitale. Ma alcuni razzi sono piovuti anche su Jobar, quartiere periferico nel nord della citta’. Quanto alle accuse di avere usato armi chimiche, una fonte governativa ha affermato che si tratta di “guerra mediatica” da parte di gente che “pensa in modo stupido”. “Come e’ possibile che vengano usati agenti chimici in presenza degli ispettori dell’Onu?”, ha aggiunto al fonte.
Le notizie sul possibile uso di armi chimiche in Siria ‘”richiedono un’immediata verifica da parte degli ispettori ONU presenti nel Paese” dichiara il ministro degli esteri Emma Bonino. “Ne discuteremo a margine dell’odierna riunione dei Ministri degli Esteri Ue e sono sono certa che Cathy Ashton rilancerà, a nome di tutti,la richiesta”.
ANSA 21 agosto, 17:23
Inserito da Alberto Del Grosso