Morto Jimmy Fontana a Roma

11 settembre 2013 | 22:41
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Morto Jimmy Fontana a Roma

Morto Jimmy Fontana a Roma

ROMA – E’ morto a Roma nella sua abitazione Jimmy Fontana: lo ha annunciato il suo agente, Pasquale Mammaro. Fontana, malato da tempo, avrebbe compiuto 79 anni il 13 novembre. Cantautore, contrabbassista e attore, conobbe il suo periodo di massimo successo negli anni ’60. Tra i suoi brani più noti “Il Mondo”, “Che sarà”, “Beguine”.
Gli inizi della carriera. Fontana, che all’anagrafe si chiamava Enrico Sbriccoli era nato a Camerino il 13 novembre 1934. Appassionato di jazz, imparò da autodidatta a suonare il contrabbasso e iniziò a frequentare l’Hot Club di Macerata, dove si esibiva con complessi di alcuni amici. Ottenuto il diploma in ragioneria, si era trasferito a Roma, dove si iscrisse alla facoltà di Economia e commercio. Iniziò a frequentare i jazzisti della capitale, collaborando con la Roman New Orleans Jazz Band. In breve abbandonò l’Università per dedicarsi a tempo pieno alla musica, e iniziò anche a cantare, scegliendo il nome d’arte di Jimmy Fontana (Jimmy in omaggio al sassofonista Jimmy Giuffre, di cui era ammiratore; Fontana, come raccontò lui stesso, venne scelto a caso dall’elenco telefonico). Incise alcuni standard jazz per la Consorti; entrò poi come cantante nella Flaminia Street Jazz Band (costituita da Giorgio Benigni, Umberto De Nigris, Francesco Tomassini, Raffaele Giusti, Aldo Balzani, Giovanni Spalletti, Sandro Santoni, Wilder Petroselli e Leonello Bionda ), incidendo alcuni dischi per l’etichetta Astraphon. Formò poi il gruppo Jimmy Fontana and His Trio con tre di loro, Raffaele Giusti al pianoforte, Sandro Santoni al contrabbasso, e Lionello Bionda alla batteria. In questo periodo conobbe Leda, che diventerà sua moglie (nel corso degli anni avranno 4 figli: Luigi, musicista ed arrangiatore, Roberto, Andrea e Paola).

Intrapresa la carriera da solista, si avvicinò alla musica leggera ed ottiene un nuovo contratto con la Hollywood (etichetta della Meazzi), ottenendo un buon successo con “Diavolo”, pubblicata anche in Spagna (tradotta in Diablo), che si classifica al terzo posto al Festival di Barcellona. Nel 1960 vinse con Bevo il Burlamacco d’Oro, concorso musicale che si tiene a Viareggio. Nel 1961 partecipò per la prima volta al Festival di Sanremo in coppia con Miranda Martino con il brano “Lady luna”, scritto dal maestro Armando Trovajoli e da Dino Verde.

Gli anni dei grandi successi: da Il mondo a Che sarà. Fontana passò in seguito alla Rca italiana, per cui cantò, insieme a Gianni Meccia, “Cha cha cha dell’impiccato” dei Flippers, uno dei primi esempi di canzone demenziale. Nel 1965 ottenne il suo più grande successo con “Il mondo”, con testo di Gianni Meccia, la musica scritta in collaborazione con Carlo Pes e l’arrangiamento curato da Ennio Morricone. La canzone vinse “Un disco per l’estate 1965” e venne poi interpretata anche da molti artisti internazionali in diverse versioni.
Nel 1970 ebbe un buon successo “L’amore non è bello (se non è litigarello)” (sigla della trasmissione televisiva Signore e signora, con Delia Scala e Lando Buzzanca).
Nel 1971 scrisse poi la musica in collaborazione con Italo “Lilli” Greco e Carlo Pes e parte del testo insieme a Franco Migliacci della canzone “Che sarà”: altro grandissimo successo. Dopo varie traversie la presentò a Sanremo e si classificò al secondo posto, ma schizzò subito al primo posto nelle vendite e si rivelò una delle canzoni italiane più famose, riprodotte ed eseguite nel mondo.

Negli anni ’70 Fontana, pur continuando ancora ad incidere, non ottenne più il successo del decennio precedente, per cui per alcuni anni interruppe del tutto l’attività, trasferendosi a Macerata, città in cui aprì un bar che gestì per cinque anni.

Il ritorno. Ritornò nel 1979 con “Identikit” (sigla della serie televisiva Gli invincibili) che riscuote un discreto successo, confermato poi da “Beguine” una canzone che venne presentata con buon successo al Festival di Sanremo 1982, e che aveva una particolarità: la musica era nata da una delle prime melodie scritte dal figlio Luigi, che poi lo accompagnerà, come collaboratore musicale, pianista e cantante. Negli anni successivi forma il gruppo “I Superquattro” insieme ai colleghi Gianni Meccia, Nico Fidenco e Riccardo Del Turco, con i quali partecipa a molti programmi televisivi. Ha lavorato anche nel cinema, in film musicali quali “Io bacio… tu baci” o di commedia all’italiana come “La voglia matta”. Una sua canzone, “Bambola bambina”, è stata utilizzata come sigla italiana del telefilm La donna bionica.
In occasione del Festival di Sanremo 1994 ha fatto parte del gruppo “Squadra Italia”, appositamente costituito per l’occasione, cantando il brano “Una vecchia canzone italiana”. Da allora le sue apparizioni pubbliche si erano fatte sempre più rare anche perché negli ultimi anni si era ammalato.

Fonte: ilmattino.it -mercoledì 11 settembre 2013 – 21:12   Ultimo aggiornamento: 22:28

Inserito da Alberto Del Grosso l’11 settembre alle 22:45