Napolitano a Napoli, per le 4 giornate omaggio ai martiri anti-nazisti. Allarme bomba a Poggioreale
Napolitano a Napoli, per le 4 giornate omaggio ai martiri anti-nazisti. Allarme bomba a Poggioreale
Allarme bomba davanti al carcere prima dell’arrivo del corteo presidenziale. Il parroco della Terra dei Fuochi, don Patriciello: «I nostri eroi delle 4 giornate gridano ora per il dramma della Campania inquinata»
di Giuseppe Crimaldi
NAPOLI – Il Capo dello Stato sceglie Napoli per dire parole significative ed attese sulla giustizia, «Insieme al Parlamento, il cui consenso occorre, meditiamo su un provvedimento di clemenza, indulto e amnistia». L’applauso nella cappella di Poggioreale è stato scrosciante.
Allarme bomba in attesa del capo dello Stato al carcere di Poggioreale, tappa centrale della sua visita per la commemorazione delle 4 giornate di Napoli. Non solo. Il presidente, dopo aver premesso che le condizioni carcerarie attuali non sono«nè giustizia, nè Costituzione», ha anticipato di aver pronto un messagio sulle carceri.
«Attendo solo un momento di maggiore serenità».
Un’auto sospetta, parcheggiata davanti al carcere, è stata individuata e controllata dagli artificieri. E’ risultata rubata e con la targa contraffatta. Una volta bonificata la strada è stato dato il via al corteo presidenziale.
Era arrivato alle 9, 45 al Maschio Angioino il capo dello Stato Giorgio Napolitano. Il primo omaggio alla città che insorse per prima e da sola contro i nazisti, è una corona d’alloro deposta dal Presidente.All’ingresso del Castello stazionano alcuni avvocati e rappresentanti del consiglio dell’ordine di Napoli che esibiscono uno stricione sul quale è scritto: «Ischitani impoveriti dalle tasse, provati dei servizi e scippati della giusitizia». Una protesta, quella delle toghe, che fa riferimento alla soppressione del tribunale dell’isola verde.
Presente una delegazione di cittadini del giuglianese, alla cui testa c’è don Maurizio Patriciello: anche loro hanno issato striscioni con la scritta «diritti negati nella terra dei fuochi». Poco fa don Patriciello, in sacerdote che da mesi denuncia lo scempio ambientale nelle campagne dell’area nord di Napoli, ha detto: «Vorrei che il presidente Napolitano venisse a trovarci a Caivano e questo gli chiederò ufficialmente quando lo incontrerò». Tiene in mano le cartoline – spedite anche al Papa – con i volti dei piccoli morti di tumore. E dice che gli eroi delle 4 giornate, gridano anche oggi per il nuovo dramma.
Il presidente Napolitano, accolto con un caffè all’interno del castello, è stato salutato dal sindaco De Magistris, dal presidente della giunta regionale Stefano Caldoro e dall’arcivescovo di Napoli, cardinal Crescenzio Sepe.
Napolitano, citando i diari di Benedetto Croce, ha esortato Napoli «a fare la sua parte per l’unità, la democrazia e la rinascita della Nazione».
Annullato l’appuntamento di questa sera al San Carlo, il concerto che doveva inaugurare la stagione sinfonica, per una protesta dei dipendenti. Per il presidente una due giorni prevista da tempo per presenziare alle celebrazioni dei 70 anni delle Quattro Giornate, una data che per la città segnò una svolta decisiva verso la libertà.
Attesa, poi, per la visita del presidente nel carcere di Poggioreale.
Ilmattino.it sabato 28 settembre 2013 – 09:41 Ultimo aggiornamento: 12:51
Inserito da Alberto Del Grosso