Raid messaggio ad Assad pressing Obama sul voto

4 settembre 2013 | 01:06
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Raid messaggio ad Assad pressing Obama sul voto

Raid messaggio ad Assad pressing Obama sul voto

Ban: ‘se prova armi chimiche Consiglio sia unito’ Vaticano, fermarsi prima che sia troppo tardi

03 settembre, 23:52

”Non e’ l’Iraq, non e’ l’Afghanistan. Stiamo parlando di un raid limitato, proporzionato, che e’ un messaggio non solo ad Assad, ma anche ad altri che potrebbero pensare di usare armi chimiche anche in futuro”. Così Barack Obama che ha chiesto al Congresso un voto in tempi rapidi per dare il via libera al raid in Siria. l presidente americano ha auspicato che Capitol Hill dia il suo via libera al raid in Siria gia’ ”all’inizio della settimana prossima”. La situazione in Siria, ha aggiunto, ”rappresenta una grave minaccia per la sicurezza nazionale per gli Stati Uniti e per la regione. Di conseguenza Assad deve essere ritenuto responsabile. Per questo motivo abbiamo in programma audizioni al Congresso a cui chiediamo un voto in tempi rapidi. Questo – ha ribadito – non è l’Iraq, non è l’Afghanistan. Si tratta di un intervento limitato e proporzionato che invierà un messaggio non solo al regime di Assad, ma per altri Paesi che potrebbero essere interessati a violare queste norme internazionali. Un modo per dire loro che in quel caso ci sarebbero conseguenze”. Infine, ha risposto positivamente alla domanda se fosse certo che si’ del Congresso. In un incontro con alcuni parlamentari alla Casa Bianca Obama ha spiegato che l’azione militare Usa in Siria ha lo scopo di ridurre la capacita’ del regime di Assad di usare armi chimiche e si è detto ”convinto che dovremmo attaccare, ma credo che saremo piu’ forti se agiamo assieme, uniti come nazione”.

Lo speaker repubblicano, John Boehner, andando di fatto incontro alla richiesta di via libera in tempi brevi appena avanzata da Obama al Congresso, ha sottolineanto che ”è necessario rispondere all’attacco con armi chimiche in Siria: solo gli Stati Uniti hanno la capacita di fermare Assad”. Un concetto rafforzato anche dal leader dei democratici alla Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi che ha ribadito: ”Non credo che il Congresso boccera’ la proposta di Obama a favore dei raid in Siria”.

In un tweet il Papa ha scritto: “Con particolare fermezza condanno l’uso delle armi chimiche!”. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha rilevato che se le armi chimiche sono state usate in Siria il Consiglio di Sicurezza deve mostrare unità e decidere misure. ll Consiglio di Sicurezza, ha aggiunto Ban, deve mostrare una leadership sull’uso delle armi chimiche che vada al di la’ del conflitto in Siria. Il segreario generale dell’Onu ha anche detto che l’uso di armi chimiche in Siria, se confermato, rappresenterebbe una grave violazione della legge internazionale e un crimine di guerra. Ban ha ribadito peraltro che non e’ nel mandato degli ispettori determinare chi abbia usato armi chimiche.

Mentre il presidente francese Francois Hollande ha affermato che se il Congresso americano voterà contro l’intervento in Siria, la Francia non interverrà da sola. L’inquilino dell’Eliseo, alla ricerca di una coalizione per intervenire militarmente in Siria, ha esortato poi l’Europa a unirsi sulla questione siriana, dicendosi poi fiducioso che essa “lo farà”. Durante una conferenza stampa a fianco del presidente tedesco Joachim Gauck Hollande ha spiegato la Francia sta prendendo ”tutti i provvedimenti” necessarie in risposta alle minacce del presidente della Siria Bashar al-Assad, che ieri ha dichiarato che lo Stato francese è oggi ”nemico” del popolo siriano.

Il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione vaticana per le Chiese Orientali, rilanciando sull’Osservatore Romano l’appello di pace del Papa ha invitato, invece, a “fermarsi prima che sia troppo tardi”, perché rispondere alla violenza con la violenza in Siria significherebbe innescare una drammatica spirale con “irreparabili sviluppi”.

Intanto Israele ha annunciato di avere effettuato nel Mediterraneo un test missilistico congiunto con gli Usa. “Il ministero della difesa israeliana in cooperazione con gli Stati Uniti ha lanciato con successo e tracciato sui radar un missile obiettivo Sparrow”:lo scrive Ynet spiegando cosi’ l’informazione venuta da fonti russe sull’individuazione nel Mediterraneo di due missili. Secondo il comunicato riportato dall’agenzia russa, i missili sono stati individuati dal radar di Armavis (nella Russia meridionale), e risultati lanciati alle 10:16 dal Mediterraneo centrale verso il Mediterraneo orientale. L’ambasciata russa a Damasco ha riferito che non c’e’ nessun elemento che indichi un attacco missilistico sulla capitale siriana. Il Pentagono ha però negato che l’iniziativa abbia ”a che vedere con le considerazioni degli Stati Uniti su un’azione militare per rispondere all’ attacco siriano con armi chimiche”

Opposizione, da medico legale Aleppo prove gas – Il capo dei medici legali di Aleppo ha disertato dal regime di Assad. Lo afferma l’opposizione siriana, affermando che ha le prove del coinvolgimento del regime nel presunto attacco chimico su Aleppo di marzo.  E in dichiarazioni a una giornalista dell’Associated Press (Ap), ribelli siriani avrebbero ammesso responsabilità nella recente strage causata da agenti chimici alla periferia di Damasco, sostenendo di aver male utilizzato le sostanze fornite loro dall’Arabia Saudita e di aver provocato un incidente.

Intanto il numero di rifugiati siriani supera oramai i 2 milioni. In un comunicato l’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu icorda che un anno fa il loro numero era di 230.671 persone. In un anno il numero dei rifugiati siriani nei paesi confinanti con la Siria è aumentato di 1,8 milioni.

Mentre l’Iran – riferiscono media iraniani, tra cui il sito dell’emittente Press Tvha sostenuto di aver passato agli Stati Uniti informazioni sull’introduzione in Siria di gas nervini gia’ otto mesi fa, attraverso un traffico che ha preparato gli attacchi chimici attribuiti da Teheran ai ribelli siriani. La rivelazione e’ stata fatta dal ministro della Difesa, il generale di brigata Hossein Dehqan, il quale ha detto che ”la minaccia di un attacco militare col pretesto dell’uso di armi chimiche in Siria arriva dopo che gli Usa hanno ignorato gli avvertimenti dell’Iran circa gas Sarin che veniva portato in Siria otto mesi fa, praticamente spianando la strada per attacchi chimici in Siria”. Senza fornire altri dettagli, almeno nelle sintesi in rete stamani, il ministro iraniano ha sostenuto quanto sia chiaro che ”gli Usa vogliono lanciare limitati attacchi per risollevare l’abbattuto morale dei terroristi in Siria” e, fra l’altro, ”indebolire le capacita’ operative delle Forze armate siriane”. 

ANSA 03 settembre, 23:52

Inserito da Alberto Del Grosso il 4 settembre 13 alla 01:10