A Sorrento una conferenza su Paola Zancani, mentre in Basilicata di parla di Zanotti Bianco
Particolare e felice coincidenza in cui a Sorrento, presso il Museo Correale, con il prof. Mario Russo si parla di Donna Paola ed in Basilicata si parla di Zanotti Bianco. Insieme questi due studiosi in tempi di guerra, nel 1943, lavorarono nella Piana del Sele per conto della Soprintendenza Archeologica, e sono ricordati come gli scopritori del Tempio di Era Argiva alla foce del Sele, successivamente ricostruito ed oggi elemento centrale nel museo archeologico di Paestum.
dal sito MIBAC. Per commemorare il 50° anniversario della scomparsa di Umberto Zanotti Bianco (1889 – 1963), figura di rilievo nel panorama culturale del XX secolo, e per dibattere delle attuali problematiche della Regione inerenti ai temi dell’energia e della tutela ambientale e salvaguardia del territorio, si terrà, venerdì 18 ottobre 2013, con inizio alle ore 9.30, presso il Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu” di Potenza, il seminario: La silenziosa Basilicata di Zanotti Bianco tra domanda di energia e tutela del territorio.
L’iniziativa, che si inserisce in un ricco programma di manifestazioni promosse, oltre che in Basilicata, anche in Lazio, Campania, Puglia e Calabria, si svolge Sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ed é organizzata da Italia Nostra e dall’Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia (A.N.I.M.I.) – Società Magna Grecia, in collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata.
Mai come in questo difficile e tormentato momento storico, nel quale il Mezzogiorno d’Italia e d’Europa è costretto a confrontarsi con le tragiche emergenze del Mezzogiorno del mondo, al di là del Mediterraneo, risulta attuale la figura e l’opera di Umberto Zanotti Bianco, che improntò tutta la sua vita e il suo agire ai valori della conoscenza, della condivisione e della solidarietà.
La condizione meridionale che tanto lo appassionò e per la quale profuse le sue migliori energie si è, negli anni, delocalizzata geograficamente sempre più a sud, ma ha mantenuto ben fermi i presupposti sociali che ne furono alla base: povertà, analfabetismo, isolamento, sfruttamento improprio delle risorse ambientali, depauperamento del territorio.
Questa la realtà dell‘Italia meridionale dei primi decenni del Novecento che Umberto Zanotti Bianco conobbe, studiò, approfondì e si sforzò di trasformare, abbracciando quale interesse primario l’impegno sociale e civile per il riscatto delle regioni più depresse del Paese, tra le quali la Basilicata.
Convinto sostenitore del ruolo fondamentale dell’istruzione e della cultura in questo percorso di riscatto ed emancipazione, contribuì alla formazione di un gran numero di maestri per l’alfabetizzazione di adulti e bambini, fondò numerosi asili e scuole elementari, aprì decine di biblioteche.
Fu uomo di grande spessore morale e culturale: filantropo, meridionalista, archeologo, scrittore, promotore e protagonista di molte campagne umanitarie in favore di popolazioni oppresse o colpite da calamità e cofondatore di importanti sodalizi: l’Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia (A.N.I.M.I.), la Società Magna Grecia, la Croce Rossa Italiana, Italia Nostra.
Nel 1952, Umberto Zanotti Bianco fu nominato Senatore a vita della Repubblica Italiana dal Presidente Einaudi e il suo impegno parlamentare si focalizzò soprattutto sui temi inerenti la tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale e i problemi della scuola.