COMMEMORAZIONE DEL 2 NOVEMBRE
Riceviamo e pubblichiamo
Lopa: crisantemi tra le regioni di maggior produzione c’è anche la Campania perché aspettare il 2 novembre per andare al cimitero a farsi spennare dai soliti furbi?
Saranno spesi circa 200 milioni di euro per l’acquisti di piante e fiori da portare al cimitero come dono ai defunti in occasione della giornata dedicata alla commemorazione dei defunti, sottolineando che il crisantemo è sempre stato il fiore di questa occasione. Per mantenere vivo il ricordo più a lungo si consiglia di cambiare l’acqua nei vasi ogni due o tre giorni e di tagliare il gambo dei fiori cogliendo, se possibile, l’occasione di ripetere la visita di commemorazione. Cosi questa mattina il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, Rosario Lopa, che ha visitato il mercato dei fiori di Napoli,con alcuni operatori del comparto. Contro i rincari dei crisantemi, le istituzioni vigilino sul controllo dei prezzi. Perché aspettare il 2 novembre per andare al cimitero a farsi spennare dai soliti furbi? non sarebbe meglio andarci un po’ prima o un po’ dopo, e magari un po’ più spesso? Per i crisantemi, fiori fortemente legati alla ricorrenza dei defunti del 2 novembre, è ingiustificato ogni rincaro ed è giusto segnalare le speculazioni del 2 novembre, evidenziando come il crisantemo, in alcuni casi, ha raggiunto al consumo cifre elevate e non certo rispondenti alla realtà. L’esponente dell’Agricoltura , sottolinea che per i crisantemi standard i prezzi variano da 0,60- 0,90 euro per i singoli steli, mentre per le varietà più pregiate, come i Turner, si va da 2,20 a 2,50 euro. E’ auspicabile, che i consumatori facciano, per il futuro, acquisti consapevoli, cercando di evitare quegli speculatori che approfittano della commemorazione dei defunti è garantire i commercianti onesti. In Italia il crisantemo nelle sue diverse forme (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider) e colori (giallo, bianco, fucsia) è coltivato in diverse aree del Paese, e tra le regioni di maggior produzione c’è anche la Campania. Il crisantemo o fiore d’oro (dal greco chryso’s (oro) e a’nthemon (fiore) viene coltivato in Cina ben cinque secoli prima di Cristo. In Europa, i primi crisantemi furono diffusi alla fine del 1700, prima in Francia, poi in Italia, e in Inghilterra. In principio era una vera rarità esotica, ma col tempo se ne diffuse la coltivazione casalinga. In Italia il crisantemo fiorisce alla fine di ottobre e proprio per la concomitanza della fioritura con la celebrazione dei defunti si è soliti attribuire a questo fiore un significato funesto. In realtà però il nome, che deriva dal greco, letteralmente significa fiore d’oro ed è quindi stato associato dalla tradizione a valenze assolutamente positive. Se in Italia il crisantemo ci ricorda soprattutto il giorno dei defunti, in Giappone è fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e il principale ornamento floreale utilizzato per la celebrazione delle nozze: la sua bellezza viene celebrata ogni anno dall’Imperatore che, in occasione della fioritura, apre al pubblico i giardini della Reggia, presentando le più recenti varietà a tutti gli invitati. In molti Paesi è il simbolo della vita, della forza d’animo e della pace. In Corea e in Cina è il fiore dei festeggiamenti come matrimoni e compleanni. Il significato che il Mondo Orientale è solito attribuire al crisantemo è dunque quello di vita e felicità.
Inserito da Alberto Del Grosso