La necessità di interrogarsi per comprendersi.

26 ottobre 2013 | 17:16
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La necessità di interrogarsi per comprendersi.
La necessità di interrogarsi per comprendersi.
La necessità di interrogarsi per comprendersi.

Quando dedichi la tua vita unicamente al raggiungimento dei beni materiali, la tua vita, all’apparenza appagata e soddisfatta, non è nient’altro che il fallimento di te stesso.

In una società come la nostra la mia affermazione può sembrare eccessiva, difatti, cosa soddisfa più dell’appagamento dei beni materiali, della ricchezza, del potere, delle onorificenze? Mi si risponderebbe, ne sono sicuro: niente.

Allora mi chiedo: come mai una società, impostata su questi falsi idoli, che dovrebbero consacrare la nostra felicità, tranquillità, serenità e pace interiore, esprime tanta disperazione? Perché si fa tanto ricorso ai psicofarmaci? Perché c’è tanta  depressione? E qui non mi rivolgo, ahimè, ai tanti purtroppo che hanno perso il lavoro, o non riescono a raggiungere con quello che guadagnano la fine del mese, bensì mi rivolgo a coloro che conducono una vita all’apparenza agiata.

Reputo che il problema sia la mancanza della ricerca della saggezza, della spiritualità, di un credo che certamente eleverebbero le nostre vite.

In mancanza di questi fondamenti tutto è aleatorio, si costruirà non sulla roccia, bensì sulla sabbia, pertanto è prevedibile ipotizzare che prima o poi quanto costruito diverrà macerie.

Capisco la difficoltà di prendere in considerazione questo mio assunto, tuttavia se non cominciamo a comprendere quanto sia importante interiorizzare questi fondamenti, sarà sempre più difficile raggiungere un equilibrio psicofisico che ci ponga al riparo da eventuali stati d’animo dannosi e logoranti per noi, per chi ci circonda, nonché per l’intero contesto in cui ci muoviamo.

Lungi da me voler assumere i panni del moralizzatore o peggio ancora del bacchettone di turno, mi sforzo, da  semplice autodidatta senza alcuna competenza specifica, a comprendere il malessere diffuso che attanaglia la nostra società, le nostre piccole comunità, noi stessi.

Non ho, come si sarà compreso, ricette miracolistiche, nel contempo, ritengo che una ricerca individuale, indirizzata ad ascoltare il proprio cuore, indagare la propria anima sia di per sé sufficiente a farci cambiare diametralmente rotta e puntare verso approdi che se pur limitano le nostre ambizioni, sicuramente ci regaleranno ciò che desideriamo: stare in pace con noi stessi, godere del benessere che questa nuova meta potrà offrirci.

Felice Casalino