Priebke, morto a 100 anni il gerarca nazista ha negato l´olocausto . No ai funerali a Roma
Priebke, morto a 100 anni il gerarca nazista ha negato l’olocausto . No ai funerali a Roma . Ancora una notizia nazionale e internazionale in primo piano su Positanonews, giornale della Costiera amalfitana e Penisola Sorrentina, una vicenda che tocca tutti
Priebke, Funerali a Roma, e’ lite. Lo stop della Questura
‘No a funerali in forma solenne. Celebrazione privata in chiesa non sarà vietata’
12 ottobre, 13:40
Si svolgeranno a Roma, probabilmente martedì, i funerali di Erich Priebke, l’ex ufficiale delle SS morto ieri nella capitale all’età di 100 anni. La cerimonia funebre sarà celebrata in una chiesa del centro della Capitale. A riferirlo è Paolo Giachini, avvocato di Priebke.
Il legale ha anche spiegato che “non esiste un no del governo argentino all’ingresso della salma nel Paese perché non è stata fatta ancora alcuna richiesta”. Davanti all’abitazione romana di Priebke ci sono dei fiori. “Sono stati messi da tanta gente comune, a differenza di quello che si è sempre voluto far credere sull’odio verso di lui”, ha commentato Giachini.
”In relazione alla paventata ipotesi che i funerali dell’ex ufficiale delle SS Erich Priebke, avranno luogo martedì prossimo in una chiesa del centro storico della capitale, il Questore Fulvio della Rocca, d’intesa col Prefetto Giuseppe Pecoraro, vieterà qualsiasi forma di celebrazione in forma solenne”. Lo fa sapere la Questura che prenderà comunque tutte le misure di sicurezza adeguate nel caso di una celebrazione privata dei funerali in chiesa, che non sarebbe comunque vietata.
Il ministro degli esteri dell’ Argentina Hector Timerman “ha dato ordine di respingere ogni procedura che possa permettere l’ingresso nel paese del corpo del criminale Erich Priebke”. Lo ha reso noto il ministero, precisando che “gli argentini non accettano questo tipo di offese alla dignità dell’uomo”. Ieri, l’avvocato di Priebke, Paolo Giachini, aveva riferito che l’ex SS sarebbe stato sepolto accanto alla moglie a Bariloche, nella città argentina dove si era rifugiato anni fa.
E’ morto ieri a Roma all’età di 100 anni Erich Priebke, capitano delle Ss che il 24 marzo del 1944 partecipò all’eccidio delle Fosse Ardeatine. “Non rinnego il mio passato”, ha detto in un’intervista-testamento resa nota dal suo avvocato, Paolo Giachini, che ci tiene a fare sapere: “si è spento di vecchiaia ed è stato lucido fino alla fine”. “E’ morto un assassino mai pentito”, sono le parole dell’Anpi. Grande eco alla notizia in Israele. Sarà sepolto accanto alla moglie a Bariloche, in Argentina, dove aveva vissuto per decenni fino al 1994, quando era stato ‘incastrato’ da un tv americana ed estradato in Italia. Si chiude cosi una vicenda che ha profondamente scosso l’opinione pubblica italiana. Il massacro delle Fosse Ardeatine, deciso dai tedeschi come ritorsione per l’attentato partigiano di via Rasella (10 italiani uccisi per ogni soldato tedesco morto), è una ferita che continua a sanguinare. Priebke era tra gli ufficiali che lo pianificarono ed eseguirono, sotto il comando del colonnello Herbert Kappler. Occhi celesti gelidi, in buona forma fisica, fin dalla sua estradizione in Italia nel novembre 1995 – quando aveva già 82 anni – l’arzillo ex nazista non ha mai mostrato pentimento per l’eccidio, rilasciando anche dichiarazioni sprezzanti. “Responsabili di tutti quei morti sono stati i comunisti con l’attentato di via Rasella”. “Io ero solo un ufficiale di collegamento con la polizia. Il 24 marzo Kappler ci comunicò che dovevamo fare l’esecuzione. Tutti abbiamo protestato, ma Kappler ci disse che l’ordine veniva direttamente da Hitler”. E, ancora recentemente, nella sua ultima intervista risalente al luglio scorso, alla domanda se si senta ancora nazista, risponde: “la fedeltà al proprio passato è qualcosa che ha a che fare con le nostre convinzioni”. Nega poi l’Olocausto definendo “falsificazioni” i lager e le camere a gas. La storia di Priebke è legata all’Italia fin dalla sua gioventù quando studia la lingua e la perfeziona con viaggi sulla costiera ligure dove si avvia alla professione alberghiera. Tornato in Germania abbandona però il turismo e si arruola nelle Ss. Allo scoppio della seconda guerra mondiale viene inviato a Roma sfruttando la conoscenza della lingua. Dopo la sconfitta, l’ufficiale – come molti altri gerarchi nazisti – fugge in Sudamerica e trova riparo in Argentina, vivendo a Bariloche, dove presiede la locale associazione culturale tedesco-argentina, quando viene individuato, arrestato ed estradato a Roma. Dal 1995 l’ex Ss è al centro di un intricato procedimento giudiziario chiuso nel novembre del 1998 con la conferma, da parte della Cassazione, della condanna all’ergastolo decisa dalla Corte d’appello militare, poi condonata agli arresti domiciliari a causa del’età avanzata. Dal 2009 ottiene di poter uscire per ‘indispensabili esigenze’. E la presenza di quel distinto anziano che scontava l’ergastolo a passeggio aveva causato non poche polemiche nel quartiere Aurelio, in cui ha vissuto. Il 29 luglio scorso, giorno in cui ha festeggiato i 100 anni, sui muri di varie zone della città sono apparsi slogan inneggianti al capitano, auguri e svastiche. Ieri il presidente dell’Anpi Roma, Francesco Polcaro, è sincero: “non posso dire che piangerò. E’ morto un assassino che ha ucciso più persone di un serial killer, che non si è mai pentito di quello che ha fatto e che peraltro ha vissuto una vita lunghissima, in parte anche felice”. Il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, spiega che “esistono delle certezze nella religione. Quelli delle Fosse Ardeatine sono degli angeli e si occuperanno di lui per l’eternità. Priebke farà i conti con loro nell’altro mondo”. Il deputato Emanuele Fiano del Pd ricorda che “nella tradizione ebraica non si gioisce per la morte di un nemico e così è per me, anche oggi. Io ho gioito invece quando Priebke fu condannato, perché volevo e voglio che giustizia sia fatta per coloro che come lui commisero atroci crimini contro l’umanità”.
ANSA 12 ottobre, 13:40
I funerali di Erich Piebke non saranno celebrati in nessuna chiesa di Roma. Lo fa sapere il Vicariato dopo le dichiarazioni dell’avvocato dell’ex ufficiale delle Ss,morto ieri nella sua casa romana. Anche il Vaticano ha fatto sapere di essere in linea con la posizione espressa dal Vicariato di Roma nell’escludere ogni possibilità che si celebrino i funerali di Erich Priebke in una chiesa della capitale. Sulla vicenda, si precisa, “vale quanto indicato dal Vicariato di Roma”. Mentre a 20 metri dalla sua abitazione, nel quartiere Boccea, è comparsa la scritta: “Onere a Priebke” con una svastica.
Scoppia la bufera sui funerali di uno dei boia delle Fosse Ardeatine morto all’età di 100 anni. Il legale Paolo Giachini aveva infatti reso noto in mattinata che le esequie si sarebbero svolte molto probabilmente “martedì in una chiesa del centro” di Roma. Una comunicazione cui ha fatto subito seguito la decisione del questore di Roma, Fulvio Della Rocca, che di comune accordo col prefetto Pecoraro, ha vietato “qualsiasi cerimonia solenne”. Una “decisione ovvia”, che “non ci stupisce – ha ribadito l’avvocato di Priebke – la cerimonia sarà privata per parenti e amici”.
La parola è poi passata al sindaco di Roma, Ignazio Marino: “Ho concordato con Prefetto e Questore che sarà negata qualunque forma di funerali solenni. Saranno consentite solo esequie in forma strettamente privata. Sul punto il Prefetto chiamerà il cardinale vicario: il Codice della Chiesa indica che i funerali vengano tenuti nella parrocchia di appartenenza della persona deceduta, eccetto ragioni speciali che giustificano in un’altra Chiesa – ha osservato Marino – Roma è una città antinazifascista che ha sofferto drammaticamente. Proprio nei giorni in cui si ricorda il 70esimo anniversario del rastrellamento del Ghetto, Roma non può diventare luogo di manifestazioni a favore di chi ha inflitto tanta sofferenza nelle persone che vivono in questa città”.
E intanto don Gianmarco Merlo, viceparroco della parrocchia San Pio V, la chiesa nella cui giurisdizione rientra anche via Sanfelice, residenza dell’ex capitano delle Ss, ha precisato: “A noi non è arrivata nessuna richiesta di celebrare il funerale di Priebke. Se arrivasse la prenderemo in considerazione. Non sapevo neanche che fossimo noi la sua parrocchia – ha confessato Merlo – In linea di massima i funerali si celebrano nella parrocchia di appartenenza, quindi se la famiglia di Priebke decidesse di celebrare il rito religioso si dovrebbe rivolgere a noi”.
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Nel caso di una celebrazione privata dei funerali in chiesa, che non sarebbe comunque vietata, la Questura di Roma prenderà tutte le misure di sicurezza adeguate. “Sono assolutamente d’accordo con il questore e il prefetto – ha spiegato l’avvocato Giachini – Noi non abbiamo mai pensato di fare qualcosa che assomigliasse a qualcosa di solenne o a una manifestazione politica. Se qualcuno paventa questa cosa lo fa in mala fede ed è una provocazione. Faremo il nostro funerale ma senza nessun significato di solennità o di esaltazione di valori politici”.
Il giallo della sepoltura. Intanto, l’Argentina si oppone alla sepoltura di Erich Priebke nel paese. Su twitter, il ministero degli Esteri di Buenos Aires ha reso noto che il ministro degli Esteri He’ctor Timerman “ha dato ordine di non accettare alcuna misura che consenta l’ingresso dei resti del criminale nazista Erich Priebke in Argentina”. “Gli argentini non accettano questo tipo di affronti alla dignità umana”, ha reso noto la stessa fonte dopo l’annuncio di ieri secondo cui Priebke sarebbe stato sepolto a fianco della moglie a Bariloche. Ha replicato il legale dell’ex Ss. Che ha anche spiegato: “Non esiste un no del governo argentino all’ingresso della salma nel Paese perché non è stata fatta ancora alcuna richiesta. Potrebbe essere seppellito in Germania – spiega Giachini – Priebke è nato a Berlino, il suo grande amore per la Germania non l’ha mai dimenticato”. Quanto a una eventuale cremazione, l’avvocato spiega che “sarà la famiglia a decidere, non ne ho discusso con i parenti”. Davanti all’abitazione romana di Priebke qualcuno ha lasciato dei fiori.
I funerali il giorno prima del rastrellamento del Ghetto. “L’Anpi di Roma ribadisce che questi funerali non possono trasformarsi in una manifestazione di apologia del nazi-fascismo. Chiediamo alle autorità competenti di vigilare su questo punto e procedere, secondo le legge italiana qualora si manifestasse con simboli, gesti, slogan contrari alla nostra Costituzione – ha precisato il presidente dell’Anpi di Roma Francesco Polcaro – In questo caso il problema non sarebbero i morti ma i vivi”. Non vuole sentir parlare dei funerali di Priebke a Roma, Giulia Spizzichino, ebrea romana di 86 anni e con alle spalle una famiglia sterminata tra il rastrellamento del Ghetto e le Fosse Ardeatine: “Immaginavo che lo avrebbero mollato qui. In Argentina mica lo vogliono. Ora
il rischio è che abbia anche una tomba a Roma e che questa diventi un luogo di pellegrinaggio. Come è stato per Mussolini. E’ davvero incredibile. E’ morto come un angelo sul divano. Lucido, senza rinnegare nulla. E’ proprio vero: era imparentato col demonio…Perché‚ non lo rimandano in Germania? Non è bastato tutto quello che ha detto? Non so se la comunità ebraica vorrà fare qualcosa, ma sicuramente qui a Roma non lo vogliamo” ha concluso.
Inserito da Alberto Del Grosso
Foto Massimo Capodanno