REAL MADRID DI RIGORE BATTE UNA BUONA JUVENTUS, 2-1 IL RISULTATO FINALE
La Juve esce sconfitta 2-1 dal Santiago Bernabeu mostrando per lunghi tratti di essere padrona del campo e del gioco. Un Ronaldo cecchino infallibile e un arbitraggio favorevole regalano la vittoria alle merengues, con i bianconeri decisamente più brillanti degli avversari ma ko per le molte occasioni fallite e per due errori difensivi, pagati a caro prezzo. Neanche il rosso ingiusto a Chiellini ad inizio ripresa ha buttato giù la squadra di Conte che ci ha provato fino all’ultimo.Conte per l’occasione cambia vestito alla Vecchia Signora: come annunciato, Juve a quattro dietro con Ogbonna e Cáceres esterni. Davanti Llorente a fare coppia con Tevez. Il Real si presenta con Bale in panchina: Sergio Ramos-Pepe centrali di difesa, Benzema punto di riferimento davanti con Ronaldo e Di Maria ai lati. Pronti via, un siluro di Marchisio mette subito i brividi al Bernabeu. Il Real reagisce e trova il gol: Di Maria inventa per Ronaldo che si infila tra le maglie larghe della difesa juventina, salta Buffon e infila a porta vuota. Il graffio del portoghese fa malissimo ai bianconeri. Reazione Juve, che prende in mano il gioco: Casillas esce ad anticipare Llorente su cross di Pogba, Tevez al quarto d’ora di sinistro non trova la porta, come Cáceres un minuto dopo, ma la palla buona l’avrebbe anche Llorente pochi secondi più tardi dopo una splendida azione in velocità ma il basco cerca la sponda per Tevez invece di stoppare e concludere. Il Bernabeu mugugna per il primo giallo del match a Illaramendi, dopo un fallo non fischiato su Di Maria al limite, e ancora Tevez con un guizzo ferma il tempo a Casillas che vede il pallone uscire alto di un niente sulla sua porta. C’è solo la Juve in campo, e il pareggio arriva meritato al 22′: Cáceres continua a buttare palloni al centro, bene, Pogba sul secondo palo schiaccia, Casillas respinge, Llorente insacca di ribattuta il suo sesto centro al Real Madrid in carriera dopo i cinque con il Bilbao, il terzo al Bernabeu, il suo secondo con la maglia della Juve. Modric prova il destro estemporaneo, Pogba replica, le scaramucce riprendono ma passa poco prima dell’episodio che riporta davanti i padroni di casa: Chiellini abbranca Sergio Ramos e lo sbatte giù con la palla ormai destinata a Buffon, penalty che al 29′ viene trasformato ancora da Cristiano Ronaldo. Settimo centro per il portoghese in tre partite di Champions. Si torna al copione precedente, con la Juve a sfiorare il 2-2 con Pirlo prima che manda alto a due passi da Casillas e Tevez poi dalla distanza. Vidal si piega a terra, esce e entra dal campo dopo attimi di timore per i tifosi della Juve e per Conte, poi un contrasto duro con calcione annesso a Marcelo (non sanzionato) mostra a tutti il suo ritorno a pieno regime nel rettangolo di gioco. Si va all’intervallo senza altre emozioni.Pogba subito pericoloso, la Juve rientra dagli spogliatoi convinta. Ma a tagliarle le gambe ci pensa subito il tedesco Grafe, che manda sotto la doccia Chiellini per aver alzato un gomito su Ronaldo lanciato in velocità: CR7 piomba a terra come sparato, il replay mostra la ricerca del contatto falloso da parte del difensore ma non certo la volontarietà di una gomitata da rosso diretto, assurdo, quello che sventola il direttore di gara. Conte richiama Llorente per far entrare Bonucci, Juve in 10 praticamente per tutta la ripresa, con il Real che prende in mano le redini della partita e si prepara ad accogliere Bale in campo. Ma prima Conte richiama Pirlo per Asamoah, con il regista applaudito da tutto lo stadio. Di Maria serve Illaramendi in area, assist per Benzema che Buffon sporca ma che il francese spedisce incredibilmente a lato. E c’è anche un rigore per la Juve, con un calcio a Vidal in piena area che manda fuori giri il cileno al momento di concludere: la caduta di Vidal è buffa, ma il contatto sul suo piede destro è palese. Né arbitro normale né quello di porta vedono qualcosa. Entra Giovinco, fuori Ogbonna: Conte ridisegna la sua Juve con un 3-4-1-1, il numero 12 prova subito il destro da fuori e impensierisce Casillas costretto in angolo. Spasmi bianconeri, Pogba viene abbattuto al limite dell’area ma Grafe lascia continuare, tra le urla di Conte letteralmente infuriato. Entra Isco, Khedira si presenta da solo davanti a Buffon e prova il pallonetto supponente, abbrancato dal portiere bianconero. Giovinco ci riprova su punizione, potente ma senza precisione, perché la Juve continua a crederci, nonostante tutto, soprattutto con il suo attaccante tascabile che viene abbattuto ai 25 metri da Modric, ammonito come Cáceres che chiedeva il giallo. Ultimo cambio prima della punizione, poi sprecata: dentro Morata, il giorno del suo compleanno, per Di Maria. Nel Bernabeu si sentono solo i tifosi bianconeri, che quasi senza forze provano comunque a cercare il gol del pari negli ultimi minuti, mentre il Real non trova spazi negli ultimi sedici metri e ci prova dalla distanza. Giovinco non trova il tempo giusto nell’1 contro 1 con Sergio Ramos, Marchisio non aggancia l’assist di Pogba in piena area. Anche il Real è sulle gambe, si va avanti a nervi: Vidal finisce coi crampi, il Bernabeu fischia tra paura del pari e insoddisfazione per un Real che si prende i tre punti rimanendo per lunghi tratti in balia della Juve, sconfitta ma a testa alta, anzi altissima.