SORRENTO PARCO LAURO. CADE LA GRANDE ALOE ERA MARCIA PARLA TULLIO ESPOSITO video

12 ottobre 2013 | 20:26
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SORRENTO PARCO LAURO. CADE LA GRANDE ALOE ERA MARCIA PARLA TULLIO ESPOSITO  video

Altri video in fondo anche intervista all’agronomo Tullio Esposito Sorrento la  gigantesca Aloa all’ingresso di Parco Lauro cade, tanta paura e pochi danni fortunatamente.

Ai piedi delle statue di Dali “Omaggio a Tersicore” , l’albero con il suo stesso peso si lacera in tanti rami. Trattasi precisamente , ci documetiamo su Wikipedia, di un Aloa,ma una prima indicazione l’ha data Antonino Geom Sorrentino, pianta grassa che vive normalmente nel deserto, con poca acqua e tanto sole, a cui forse il sistema di irrigazione adottato nelle aiuole della città della penisola sorrentina , ha favorito la marcescenza delle radici.

Aloe dichotoma, Capo Settentrionale, Sudafrica

Divisione             Magnoliophyta

Classe   Liliopsida

Ordine Liliales

Famiglia               Aloeaceae

Genere                Aloe

Specie A. dichotoma

Classificazione APG

Ordine Asparagales

Famiglia               Xanthorrhoeaceae

Sottofamiglia     Asphodeloideae

Nomenclatura binomiale

Aloe dichotoma

Manson

 La Aloe dichotoma, detta anche albero faretra (quiver tree in inglese, kokerboom in afrikaans) è una specie di aloe diffusa in Sudafrica e Namibia. Il nome comune si riferisce al fatto che i suoi rami e le sue foglie sono usate dai boscimani (che chiamano la pianta choje) per costruire faretre per le loro frecce.

La  dichotoma è diffusa nelle zone di deserto roccioso del Sudafrica nordoccidentale e della Namibia.

Il tronco di A. dichotoma può arrivare a 7 m, e presenta una superficie coperta da scaglie estremamente taglienti. I rami sono lisci e resi biancastri da una polvere prodotta dalla pianta, che ha lo scopo di proteggerli dal calore solare. I rami si biforcano ripetutamente (da cui il nome dichotoma, “divisa in due”) e danno luogo a una corona complessivamente tondeggiante. Le foglie, di colore verde e blu marino, si trovano alle estremità dei rami, e sono strette e appuntite.A. dichotoma può vivere oltre 80 anni. All’inizio dell’inverno (giugno-luglio), produce fiori di un colore giallo acceso. I boccioli dei fiori della A. dichotoma sono simili ad asparagi per forma e sapore; forniscono nutrimento a diverse specie di uccelli. Le piante sono anche frequentemente scelte dagli uccelli tessitori, che vi costruiscono enormi nidi coloniali; le scaglie sul tronco contribuiscono a proteggere il nido dai predatori in grado di arrampicarsi.

I San (Boscimani) del Kalahari chiamano la A. dichotoma Choje. La usano per costruire faretre per le loro frecce avvelenate. Le faretre vengono realizzate strappando i rami dell’albero e svuotandoli della polpa. Inoltre, i San utilizzano tronchi svuotati di A. dichotoma per riporvi il cibo; il tessuto della pianta è infatti poroso, e il passaggio dell’aria attraverso di esso mantiene la temperatura interna del tronco relativamente fresca.

Il primo europeo a descrivere la A. dichotoma fu Simon van der Stel (governatore della Colonia del Capo), che annotò diversi appunti sulla pianta nel proprio diario, il 15 ottobre 1685.

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