Filippine: la conta dei morti, per l’Onu sono molti di piu’
Palazzo di Vetro parla di 4460 vittime ma Manila non conferma
15 novembre, 18:30
Il bilancio delle vittime del passaggio del tifone Haiyan sulle Filippine e’, secondo il governo di Manila, salito a 3.621 morti. Il governo di Manila aveva in precedenza contestato cifre fornite dall’Onu che parlavano di 4.460 vittime, affermando che il dato ufficiale restava fermo a 2.360. Reynaldo Balido, portavoce della Protezione civile filippina ha precisato che 1.140 persone risultano disperse. Con 3.621 morti accertati, il bilancio ufficiale del governo filippino si avvicina cosi’ alle 4.460 vittime segnalate dall’Onu. Il precedente bilancio governativo era di 2.360 morti e 77 dispersi. Poche ore prima, l’Ufficio per il coordinamento degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite (Ocha) aveva diffuso una propria stima del disastro secondo cui le vittime arrivano a quota 4.460.
Onu, 4.460 morti; governo non conferma cifra – Le autorità filippine contestano il nuovo bilancio delle vittime del tifone Haiyan diffuso dalle Nazioni unite. “Il governo registra 4.460 morti”, afferma l’Ufficio dell’Onu per gli affari umanitari (Ocha), precisando di aver avuto tale cifra dall’unità operativa regionale del Consiglio nazionale per la riduzione e la gestione delle catastrofi naturali. Ma il portavoce di quest’ultimo, Reynaldo Balido, continua a sostenere che il bilancio ufficiale resta di 2.360 morti.
Patroni Griffi, Cdm decreta stato emergenza – Il Consiglio dei ministri ha decretato lo Stato di emergenza per il tifone che ha colpito le Filippine. Lo ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, in conferenza stampa. Ciò consentirà all’Italia di inviare i soccorsi.
In partenza da Italia un ospedale da campo – Un ospedale da campo e un team di funzionari della Protezione Civile italiana partiranno nelle prossime ore per le Filippine a seguito della dichiarazione dello stato d’emergenza adottata dal Consiglio dei ministri. Già dai giorni scorsi scorsi, in stretto coordinamento con l’Emergency Response Coordination centre europeo, il Dipartimento sta organizzando l’invio a Tacloban, la città più colpita dal tifone, sia dell’ospedale da campo – messo a disposizione dalla Regione Marche assieme ad un team sanitario specializzato in medicina d’urgenza – sia di di un modulo di assistenza tecnico-operativa (Tast) a supporto del team inviato dalla protezione civile europea, allestito con attrezzature di proprietà del Dipartimento e composto da funzionari e tecnici del Dipartimento stesso e della Regione Piemonte. La squadra composta da funzionari del Dipartimento della Protezione Civile, delle regioni Marche e Piemonte, affiancando le autorità locali, si occuperà anche di pianificare l’eventuale ulteriore invio di materiali e mezzi, sulla base delle necessità verificate sul posto.
Usa, inviati 900 marines per operazioni soccorso – Le Forze della Marina americana del Pacifico (Marforpac) hanno annunciato ieri sera il dispiegamento di un migliaio di marines nelle Filippine per contribuire alle operazioni di soccorso dopo il devastante passaggio del supertifone Haiyan. Circa 900 soldati della 31/ma Unità di spedizione si imbarcheranno su di due navi anfibie della Marina degli Stati Uniti – la Germantown e la Ashland -, ha spiegato la Marforpac. Le navi dovrebbero arrivare nelle Filippine tra circa sei giorni.
“Ho la sensazione che abbiamo abbandonato le persone, perché non siamo stati capaci di arrivare più rapidamente”. E’ drammatico il mea culpa del capo delle operazioni umanitarie dell’Onu, Valerie Amos, all’indomani della sua visita a Tacloban, la città filippina più devastata dal tifone Haiyan. Gli aiuti alla popolazione stanno lentamente arrivando, ieri con una portaerei americana e con, tra gli altri, il primo cargo inviato dall’Italia.
Le Forze della Marina americana del Pacifico (Marforpac) hanno annunciato ieri sera il dispiegamento di un migliaio di marines nelle Filippine per contribuire alle operazioni di soccorso. Circa 900 soldati della 31/ma Unità di spedizione si imbarcheranno su di due navi anfibie della Marina degli Stati Uniti – la Germantown e la Ashland – ha spiegato la Marforpac. Le navi dovrebbero arrivare nelle Filippine tra circa sei giorni.
Ma a 7 giorni dal disastro c’è moltissima gente “che ha un disperato bisogno di aiuto, la situazione è spettrale. Spero in un cambio di passo nelle prossime 48 ore”, aggiunge Amos descrivendo la città, dove i cadaveri si ammassano su altri cadaveri e la popolazione è allo stremo. Con almeno 900 mila sfollati, secondo i nuovi aggiornamenti.
La situazione “è spaventosa”, dice il sindaco di Tacloban, Alfred Romualdez, che fatica a tenere il conto dei morti: 2.000 quelli recuperati finora dalla municipalità. Ma “quando ci chiamano per recuperarne 5 o 10, al nostro arrivo ce ne sono 40”, spiega il primo cittadino.
Al largo dell’isola di Leyte è intanto arrivata la portaerei Usa George Washington, con 5000 marine a bordo oltre a quelli che erano già stati dispiegati, e altre 7 imbarcazioni. Con i 21 elicotteri di cui dispone, la portaerei ha già consegnato acqua e cibo all’aeroporto di Tacloban, e il presidente Barack Obama ha annunciato che arriveranno altri soccorsi.
Pistelli: rintracciati altri due italiani – Stamattina sono stati rintracciati altri due italiani compresi nei sei di cui finora non si avevano notizie. Lo ha annunciato il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli sottolineando che per gli altri quattro rimanenti si è “ragionevolmente ottimisti. L’assenza di notizie è collegata a un totale collasso delle comunicazioni”.
“Mano a mano che viene ripristinato il sistema di comunicazione li stiamo sostanzialmente ritrovando”, ha spiegato Pistelli in una conferenza stampa organizzata al termine di una Riunione sull’emergenza Filippine tenutasi alla Farnesina. Il viceministro ha quindi ricordato come nei giorni scorsi siano stati rintracciati anche alcuni italiani inizialmente non inseriti nell’elenco dei dodici dei quali non si avevano notizia. In questo momento “abbiamo altre quattro persone che stiamo cercando, evidentemente sono nell’epicentro del tifone per cui è un po’ faticoso ritrovarli. Ma, diciamo così, siamo ragionevolmente ottimisti”, ha concluso Pistelli.
“Tra sabato e domenica” è in partenza per le Filippine “un terzo volo umanitario italiano con un presidio medico avanzato e 11 tonnellate di generi di prima necessità”, che decollerà da Brindisi. Il primo cargo di aiuti, che doveva essere già partito da Dubai, è in realtà fermo per “un ingolfamento” di voli nelle aree colpite da Haiyan.
I due voli umanitari preparati nelle scorse ore “sono entrambi in partenza tra oggi e domani. Visto il problema dell’affollamento dei voli in loco abbiamo preferito ritardare un attimo”, ha spiegato Pistelli ricordando come, attraverso i primi due voli umanitari, verranno portate “tende, coperte, taniche d’acqua, potabilizzatori”.
Entrambi i voli sono in partenza con “generi italiani ma anche di altri Paesi”, in particolare “la Norvegia e la Danimarca”, ha aggiunto Pistelli spiegando come, per il terzo volo che partirà per le Filippine, “stiamo ancora stabilendo il vettore più adeguato”. In ogni caso, ha rimarcato Pistelli, il cargo sarà “molto importante perché contiene sostanzialmente un ospedale da campo da 10 tonnellate, pagato dalla Regione Marche e che oggi è possibile mandare dopo che il Cdm ha deliberato lo stato di emergenza nelle Filippine. Questo terzo volo verrà esautorato con 11 tonnellate di generi della Cooperazione allo Sviluppo con un contributo importante del Comune di Roma e con altri generi messi a disposizione da Intersos”.
L’Italia si sta poi preparando per un quarto volo umanitario, che partirà da Brindisi nei prossimi giorni da Brindisi, e “su questo abbiamo chiamato a raccolta il sistema delle regioni, delle autonomie locali e degli altri donatori dando loro alcune indicazioni su ciò che serve. Perché questo non è il momento in cui ciascuno svuota le cantine, servono cose che siano di effettivo aiuto laggiù”, ha concluso Pistelli.
ANSA 15 novembre, 18:30
Inserito da Alberto Del Grosso