LETTERA APERTA A UNA PERSONA AFFETTA DA CINISMO di anonimo
LETTERA APERTA A UNA PERSONA AFFETTA DA CINISMO di anonimo
Abbiamo ricevuto via e mail la seguente lettera aperta, che pubblichiamo così come ricevuta, in forma anonima per richiesta del mittente. Essa ci appare la reazione di una persona che ha ricevuto qualche cattiva azione.
Alberto Del Grosso
Giornalista Garante del Lettore
del giornale positanonews
M’hai fatto male e lo sapevi. Oh se lo sapevi! Hai preparato anche il terreno nutrendolo di rancore e cinismo, affinchè la tua cattiveria potesse crescere e colpire come uno strumento chirurgico là, dove si è più vulnerabili e le fragilità rendono facili le vessazioni e il “bisogno” un’impotenza. Anche quando ci si è allenati al fiero coraggio della lotta, si preferisce, allora, di chiudersi a riccio, solo per non soccombere davanti una inimicizia armati della buona fede, dell’onestà, di una dignità da difendere e della verità.
E anche questo lo sapevi bene! E chissà che proprio questo non sia anche all’origine di tanti comportamenti (strani) che imperversano nel cosmo e sugli umani che, smembrano l’uomo “reale” dai suoi bisogni, dal suo essere, privato delle cose necessarie in cui riconoscersi, riducendolo a simulacro d’uomo, a involucro vuoto, sofferente, perchè privo di dignità. Di lui ne avrai fatto un’immagine di categoria precostituita e creata dal tuo rancore-odio per non riuscire a instaurare con lui un rapporto leale. Perchè è questo ciò che chiaramente hai dimostrato e, t’auguri avvenga nel profondo fondo di te stesso dove tutto si annida e si rivolta in gara col demone e con il dis(amore) verso i propri simili. Tu credi di saper volere bene ma in realtà, non sai voler bene. Affermazione troppo semplice e vera da non sembrarti reale, come invece tu lo sei nella tattica del vivere nel mestiere di vivere, che per te forse è solo un gioco con l’intuizione di “pericolo” quando qualcosa ti tocca di dentro.
.Ed è lì che scatta il meccanismo di vendetta. Umiliando, disconoscendo il valore individuale, schernendolo, sfidandolo a una gara impari tra sè e il destino, voltandogli con arroganza le spalle, incurante o volutamente ignorando quale e quanta solitudine gli stai creando dentro e attorno, mentre s’allarga il dolore per le verità non comprese. Tu abilmente ti copri di gesti estemporanei di buonismo atti solo a leccarti la coscienza, mentre invece crescono le ferite da te generate. Ti ammanti di ogni “logica” di convincimento affermando che gli “sbagliati” sono solo chi non la pensa come te e come te non agisce.
Basta. Ho quasi finito. Sicuramente questa lettera sarà aria che si mescolerà al vento già gelido di quest’inverno inizio 2013, pur tuttavia sarà buono per me, affinchè nulla di negativo resti in qualche angolo di questo cuore parte di un DNA schiavo (forse) di un sentimento amicale limpido come acqua di fonte e non di facciata. Che tu lo ammetta o no la tua è una cornice su un gioco di cui si conoscono le mosse e le finalità.
Eppure se tu sapessi quanto la musica mi ha aiutato ad arrivare sin qui, con gli echi che ovunque rimbalzano e cantano di quanto essa faccia miracoli liberi da cosmici debiti, Puro suono su miniere di parole incenerite. Forse anche di questo ridi. Ma sappi che il “tempo” degli artisti può divenire anche da visionari.