POSITANONEWS A PAESTUM MUSEO DI HERA ARGIVA RIAPRE CELEBRANDO ZANOTTI BIANCO E PAOLA ZANCANI – VIDEO

14 novembre 2013 | 21:54
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POSITANONEWS A PAESTUM  MUSEO DI HERA ARGIVA RIAPRE CELEBRANDO ZANOTTI BIANCO E PAOLA ZANCANI – VIDEO

La cultura è al primo posto nella nostra testata, molti valenti collaboratori e firme prestigiose seguono eventi e manifestazioni di rilievo anche con video. Sotto video di Positanonews, il quotidiano della Penisola sorrentina costiera amalfitana e Cilento, dal nostro inviato alla Borsa del Turismo Archeologico di Paestum Lucio Esposito. Importante e significativa giornata di archeologia per la riapertura al pubblico del MUSEO NARRANTE DI HERA ARGIVA, e anche per la penisola sorrentina. Dopo circa tre anni di chiusura per le inondazioni del Sele, il museo riapre. A sottolineare l’evento un convegno di studi dedicato a Umberto Zanotti Bianco, 50 anniversario 1889-1963, ed una mostra d’arte. Non si può parlare di Zanotti Bianco senza citare Donna Paola Zancani Montuori, ed ecco il come e il perché la penisola sorrentina è ampiamente coinvolta. Il Museo, locato in una antica azienda agricola, a pochi metri dai reperti di fondazione del tempio, è narrante, perché più che presentare racconta con ricostruzioni e pannelli esplicativi, ben fatti e di grande effetto scenografico, soprattutto la sala delle metope, che risolve il problema della quantità e delle finiture, facendo le penzolare dal soffitto ligneo a capriate della vecchia fattoria, quasi lasciando al visitatore la chiave sequenziale dell’interpretazione. Le danzatrici, le fatiche di Ercole, si muovono nello spazio come pensieri nella mente di un filosofo.Che dire dei reperti della stipite, mostrati prima in stratigrafia verticale sotto vetrina , poi elencati genialmente uno a uno in spazi a pozzo come la scala a chiocciola della fattoria. Aggiungiamo a queste sensazioni le parole di Giuliana Tocco, che nell’ approntamento del museo, si sentiva emozionalmente combattuta,”…. come preparare un museo archeologico senza reperti?!…….”. Noi di Positanonews diciamo: magari tutti i museo avessero questo eccezionale lay-out. Ad accoglierci le dottorande di Giovanna Greco, che ci accompagnano in visita alle mura di fondazione , scavate e riscavate, del tempio, della stoa e del pozzo votivo. Il fiume scorre vicino , ma il bosco sacro ne impedisce la piena visuale,a segnalarlo una serie di uccelli d’acqua. Nel frattempo arrivano, tutte le massime autorità politiche, istituzionali, e delle soprintendenza , tra cui la direttrice del museo George VALLET, dott. Tommasina Budetta, che rilascia intervista con le sue impressioni. Nel mentre si celebra la figura di Zanotti, fatta per lo piu da Italia Nostra, scorrono le bellissime immagini della sua presenza presso il tempio di Era, con accanto donna Paola in barca alla ricerca di ove fosse, lungo il fiume Sele . Una ricerca archeologica in tempo di guerra fatta con fondi personali o quasi.

Il Museo Narrante di Hera al Sele torna “Al Tempio che (H)era” Fili, strisce e cordoni intessono gli arazzi, le stoffe e i tessuti, inediti e colorati di Virginia Franceschi che adorneranno il Museo Narrante di Hera alla foce del Sele nel giorno della sua riapertura. Giovedì 14 novembre 2013, ore 15.00 Istituito in un’antica masseria degli anni ’30, il Museo Narrante di Hera al Sele è una struttura espositiva interattiva, che ospita percorsi multimediali e multi-sensoriali, che offre spunti e connessioni, non ospita oggetti, ma racconta al visitatore un secolo di ricerca archeologica di uno dei luoghi più suggestivi della Magna Grecia. Nel giorno di apertura della XVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, giovedì 14 Novembre 2013 alle ore 15.00, la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta celebra la riapertura al pubblico del Museo Narrante di Hera al Sele, inserito nel contesto unico ed irripetibile del celebre santuario che i Poseidoniati vollero erigere per venerare la dea della loro città, nume tutelare delle nozze e della fertilità umana e naturale. Per questa giornata speciale sono in programma due eventi d’eccezione. In primis, il convegno dell’Associazione “Italia Nostra” (Associazione Nazionale per la Tutela del Patrimonio Storico Artistico e Naturale della Nazione), che commemora il cinquantenario della morte di Umberto Zanotti Bianco, grande meridionalista e scopritore del santuario di Hera al Sele, pioniere nel campo archeologico e del sapere; e la mostra “Al tempio che (H)era” di Virginia Franceschi, che di questo antico sito ha percepito le suggestioni e le atmosfere create dalla forte presenza della dea protettrice del matrimonio e del parto e simbolo di bellezza e di fertilità. Attraverso la millimetrica precisione della tecnica del cucito, l’artista intreccia, accosta e sovrappone ruvido lino, cotone, morbida seta, ispida lana, che quasi fermano il tempo e compongono mirabili opere di stoffa e mosaici tessili. La mostra “Al tempio che (H)era”, curata da Maria Giovanna Sessa e illustrata nel catalogo edito da Arte’m, ben esprime la propensione alla sintesi tra i tempi, così come l’opera dell’artista, che si rivolge ad un’antica attitudine rivisitata in chiave contemporanea. Gli arazzi, i ricami, le stoffe manipolate dalla Franceschi si intonano perfettamente alle arcaiche attività di tessitura svolte nel cosiddetto Edificio Quadrato del santuario dalle giovani vergini iniziande al matrimonio. La riapertura del Museo Narrante di Hera alla foce del Sele di giovedì 14 Novembre 2013, alle ore 15.00 sarà occasione per coinvolgere un pubblico più vasto e composito, accanto a quello di studiosi ed addetti ai lavori che conoscono e frequentano da tempo questi luoghi ricchi di testimonianze storiche. Il connubio virtuoso tra la conservazione dell’antico, la tutela e la sua valorizzazione permette a Poseidonia-Paestum e a tutto il suo territorio, orgoglioso della sua identità millenaria, di proporsi come nuovo epicentro di diffusione della creatività e delle nuove correnti artistiche contemporanee. Dalle ore 17.00 la serata sarà allietata dalle danze storiche dell’Associazione Culturale “Il Contrapasso” ispirate alle metope che decoravano il Santuario di Foce Sele, accompagnate dalla musica dal vivo di Guido Pagliano.