Ritorna sulla panchina costiera dopo due anni e cinque mesi
SORRENTO – Riecco il ‘professore’ in casa costiera dopo che in quattro giornate si sono avute quattro sconfitte consecutive senza nemmeno un punto all’attivo per cui andava data, come al solito succede in questi casi, una scossa.
Ed ecco che fa la sua apparizione dopo ben quasi due anni e mezzo mister ‘ professore’ Simonelli che cercherà di risollevare le sorti di un club che sta cercando di restare in una categoria che benissimo si potrebbe disputare senza fare tanti salti normali, ma tutti sappiamo qual è il male. Accompagnato dal direttore generale Diodato Scala e dalla prima neve sul monte Faito, vestito in nero si presenta per la terza presentazione ufficiale nella sala stampa del antiquariato Campo Italia. A vele basse il mister che portò i costieri nei play off che fecero sognare tutti quel ritorno agognato in una serie che potrebbe essere alla portata in costiera sorrentina, si presenta dopo due anni di inattività anche se sappiamo che uno come lui non resta fermo. Una decisione già presa “domenica sera in una riunione della società e così abbiamo deciso di chiamare Simonelli”. Con queste parola ha esordito il direttore sportivo Diodato Scala nello specificare chiaramente i fatti come sono avvenuti ringraziando ovviamente mister Chiappino e prima di presentarlo.
MISTER SIMONELLI – Gli argomenti al quale è stato sottoposto con le domande fattegli, sono stati vari e lui da ‘marpione’ quale è ha cercato di rispondere ma come oramai tutti sappiamo, vagamente non scendendo nei particolari. Ovviamente gli è stato chiesto l’obiettivo da raggiungere, il particolare momento, le motivazioni, la squadra, la situazione societaria ed il non idilliaco rapporto con la tifoseria. Ma quello che al momento penso che interessa a tutti è quello di mantenere la categoria, cosa che non lo si è riusciti lo scorso anno, ma le pedine non sono le stesse.
Obiettivo e squadra – Da marinaio navigato sa che la situazione palesemente non è idilliaca e perciò “non si deve parlare di arrivare al settimo o all’ottavo posto, ma è quello di allontanarsi dalla bassa classifica”. Questo è il telegramma . Come ha visto la squadra ed i giocatori durante il suo primo allenamento, dice che “mi ha fatto una buona impressione ed ha dei calciatori che hanno disputato anche le categorie superiori”. “Penso di essere fiducioso –continua- . Ho visto le ultime partite in dvd e li ho visti bene. Gli errori si commettono sempre. L’importante è trovare la fiducia e l’entusiasmo, perché le sconfitte consecutive hanno avuto il loro effetto. Mi auguro che si riprendano quanto prima”. Sappiamo che il suo modulo preferito è il 3-5-2 e non si giocherà più con il 4-3-3, ma scuotendo la testa conferma: “Devo verificare e ci possono essere tante soluzioni. Si può giocare con il 4-4-2 o con il 3-5-2”. Un altro punto sul quale risponde non certificando è quello sui giovani: “Sono tutte cose che si dicono senza senso ma mi si dovrebbe conoscere a fondo. Se un giovane è bravo allora gioca se c’è uno esperto gioca lui”. E sgombra il campo. Sui rinforzi poche parole: “Non siamo in gennaio, ora sono concentrato su questi giocatori. Fino ad allora non so che succede. Non ho chiesto nulla e penso solo alla gara di domenica”.
Motivazioni , tifosi e situazione societaria – Le prime sono molto importanti dopo un mese nero ma seccamente risponde con che li motivo “con le mie motivazioni li motiverò. Sine verbis. La motivazione motiva la motivazione”, ma comunque “li ho trovati bene ed ho avuto una buona impressione”. L’argomento scottante è quello del rapporto con i tifosi, ma egli fa capire di andare avanti per la sua strada: “Non mi interessa di conquistare nessuno ma è fondamentale che loro la sostengono. Mi dispiace che non sono contenti, spero che lo siano alla fine del campionato. Ho profondo rispetto per la piazza e loro ma è fondamentale che sostengono la squadra e mi auguro che lo facciano”. Non si sente in colpa per quello che è accaduto nei play off contro il Verona, che non è riuscito per la quinta volta a centrare l’obiettivo: “Ho dato moltissimo al Sorrento e se non ci sarei stato io non si arrivava dove siamo arrivati. Si deve pensare che nel Verona ci sono quattro giocatori che oggi giocano in Serie A”. Non si sbilancia sulla situazione societaria: “Faccio l’allenatore e sono un professionista che quando lo chiamano vado, con Gambradella c’era dal punto di vista calcistico un rapporto autentico. Diretto”. Ma aggiungiamo noi anche personale che non si è mai interrotto. Ed ora si pensa a domenica al Tuttocuoio quarta forza del campionato.
GIUSEPPE SPASIANO