EIACULAZIONE PRECOCE. IL PROBLEMA SESSUALE PIU’ FREQUENTE IN ITALIA

4 gennaio 2014 | 19:53
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EIACULAZIONE PRECOCE. IL PROBLEMA SESSUALE PIU’ FREQUENTE IN ITALIA

EIACULAZIONE PRECOCE. IL PROBLEMA SESSUALE PIU’ FREQUENTE IN ITALIA

E’ mia opinione che un buon giornalista non deve essere timoroso o restio a scrivere su tutti gli argomenti di cui viene a conoscenza, anche di quelli che sino a qualche anno fa erano ritenuti tabù e che possono interessare una larga fascia di lettori.

Qualche giorno fa ero nello studio di un medico della mutua e mentre ero in attesa del mio turno, leggevo settimanali di diversa natura che erano nello scaffale delle letture di trattenimento. Mi è capitato tra le mani un depliant  intitolato: Eiaculazione precoce – Riconoscere e trovare le soluzioni. L’ho ritenuto subito interessante e pubblico le notizie qui di seguito:

“Già fatto?” viene sommessamente in mente alle coppie che stanno facendo l’amore in questo momento in Italia? La risposta è quasi incredibile:

1 ogni 5 coppie soffre di eiaculazione precoce. E se diciamo “coppie”. E non sono “maschi”, un motivo c’è : l’eiaculazione precoce è un disturbo che colpisce la coppia nella sua più profonda intimità. Una passione maschile che brucia troppo velocemente può significare frustrazione e sofferenza per lui, quanto frustrazione e sofferenza per lei, che riduce la possibilità di avere l’orgasmo durante il rapporto sessuale. Si potrebbe, dunque, dire che è un problema maschile, ma in grado di determinare un impatto negativo al piacere femminile. Circa la metà degli “eiaculatori precoci” lo è da sempre, cioè dalle prime esperienze sessuali. La loro condizione è nota come eiaculazione precoce life-long.

Sono gli “eredi” dell’uomo preistorico, quando, nelle caverne del Paleolitico, era vantaggioso eiaculare nel più breve tempo possibile: durante il rapporto sessuale era facile essere predati e chi congenitamente depositava prima il suo seme era certamente avvantaggiato. L’altra metà nel mondo degli eiaculatori precoci è costituita dalle forme “acquisite”: c’è chi riesce a controllare la sua eiaculazione, ma in un certo momento della propria vita perde questa abilità.

Le eiaculazioni precoci non sono tutte uguali: la maggior parte è costituita dalle eiaculazioni precoci intra moenia (dal latino: “entro le mura” della vagina), quando l’eiaculazione avviene entro pochi secondi o in pochi minuti dall’avvenuta penetrazione. Più rare  sono le forme ante portam, che avvengono prima della penetrazione. Sono quelle che i ragazzi chiamano “eiaculazioni nei blue jeans”. L’eccitazione (o il mancato controllo) sono talmente evidenti e pressanti che l’eiaculazione avviene prima ancora di spogliarsi. Chiaramente si tratta di casi estremi, ma non sono pochi coloro che eiaculano, talvolta o sempre, durante il petting, prima che la vera e propria penetrazione sia iniziata. In questi casi il livello di sofferenza per entrambi i membri della coppia è veramente notevole.

Pur essendo quindi, il più frequente disturbo sessuale maschile (o per meglio dire della coppia), riguardando il 20.30% della popolazione, l’eiaculazione è ancora lontana dal’essere il più frequente motivo di richiesta di aiuto medico.

Purtroppo la maggioranza ritiene ancora che l’eiaculazione precoce sia un disturbo di natura psicologica.

La scienza medica ha dimostrato negli ultimi anni che non è così. Il medico possiede ora strumenti diagnostici e risposte terapeutiche che possono efficacemente curare l’eiaculazione precoce e restituire la serenità di coppia anche durante l’intimità.

Sono due le “cabine regia” che regolano il meccanismo dell’eiaculazione. La prima è il cervello, dove sono collocati i centri di inibizione

dell’eiaculazione stessa. Il maschio è, infatti, “programmato” per eiaculare nel più breve tempo possibile. Deve, quindi, disporre di meccanismi in grado di limitare questa facilità all’orgasmo. Tutto ciò avviene grazie alla presenza di una potente sostanza neurotrasmettitore, la serotonina.

Questa sostanza ha, tra le sue molteplici funzioni, quella di aumentare il controllo dell’eiaculazione. Ci sono, infatti, delle persone che, per motivi congeniti o acquisiti, hanno specificamente bisogno di incrementare i livelli di serotonina per riuscire a ritardare l’eiaculazione.

E’ questo il razionale dell’utilizzo di farmaci serotoninergici, capaci di migliorare l’attività della serotonina dove serve, cioè nei punti di collegamento tra i neuroni.

Spostiamoci ora più in basso e andiamo a conoscere la seconda cabina di regia. Questa è costruita come un “arco riflesso”: lo stimolo meccanico sul glande del pene innesca la fase di emissione che permette di accumulare sia le cellule (spermatozoi) sia il liquido nutritivo prodotto da prostata e vescicole seminali, in un unico “centro di accumulo”, collocato all’interno dell’uretra prostatica. E’ qui che lo sperma aspetta l’ordine finale di essere espulso ritmicamente, anche grazie a contrazioni specifiche della muscolatura della pelvi.

C’è ancora una cosa che deve avvenire perché tutto funzioni come dovrebbe: la vescica (anch’essa collegata posteriormente all’uretra) deve essere “esclusa” dal circuito, altrimenti lo sperma finirebbe al suo interno.

Ciò avviene grazie alla chiusura del collo vescicale, prima che si verifichino le ondate eiaculatorie.

Le contrazioni muscolari che producono l’eiaculazione sono percepite dal cervello come piacevoli. E’ quello che chiamiamo “orgasmo” e chiama ancora in causa il sistema nervoso centrale.

Riassumendo e semplificando questo complicato capitolo della fisiologia umana, possiamo immaginare che l’eiaculazione avvenga per l’attivazione periferica di un arco riflesso, controllato a livello centrale dalla serotonina.

Le persone che non controllano l’eiaculazione hanno bisogno di aumentare la propria quantità si serotonina .

Il depliant da cui ho attinto le notizie di questo articolo, è a cura di Alessandra Graziottin, direttore del centro di Ginecologia Medica- San Raffaele Resnati, Milano. Emmanuele A. Jannini – Professore di Endicronoligia e Sessuologia all’Università dell’Aquila – Presidente eletto della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità.

Vedi anche a piè pagina, interviste sul tema.

Alberto Del Grosso

Giornalista Garante del Lettore