Alla Mediateca Marte di Cava de’ Tirreni il 1 marzo si inaugura la mostra “Antonio Salzano: Astrattismo totale.”

27 febbraio 2014 | 00:00
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Alla Mediateca Marte di Cava de’ Tirreni il 1 marzo si inaugura la mostra “Antonio Salzano: Astrattismo totale.”

Presso la Mediateca Marte di Cava de’Tirreni, sabato 1 marzo si inaugura la mostra: “Antonio Salzano: Astrattismo totale.”

Il vernissage è previsto per le ore 18.30, mentre la mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 20.00 fino al 15 marzo 2014.

L’artista nocerino espone una serie di dipinti realizzati negli ultimi cinque anni. Nell’occasione il prof. Rosario Pinto, storico e critico d’arte, presenta il volume: “Antonio Salzano e la sua arte, un’autobiografia.” Antonio Salzano fa parte, insieme a Mario Lanzione e Giuseppe Cotroneo, del gruppo “Astrattismo Totale” e sulle sue opere hanno scritto, tra i tanti, Maurizio Vitiello, Massimo Bignardi, Giorgio Agnisola, Rosario Pinto, Marco Alfano. Il libro contiene anche il racconto della vita dell’artista, in particolare gli anni giovanili e il suo pensiero sulla pittura. Il tutto è corredato da numerose immagini di dipinti e disegni a partire dagli anni sessanta ad oggi.

“La geometria a me serve per raccontare l’anima e la vita sociale” spiega Antonio Salzano. “La mia pittura è un cammino verso la ricerca di qualcosa di armonico. All’artista si richiede il coraggio per poter intraprendere il viaggio che lo porterà inevitabilmente verso nuovi mondi. L’astrattista in particolare deve avere l’entusiasmo della continua ricerca e sperimentazione. L’avventura dell’astrattismo ci porta verso l’infinta bellezza, ecco perché i miei dipinti devono avvicinarsi al grande equilibrio e alla grande armonia del cosmo e riprodurli”. Caratterizzati da grandi campiture cromatiche, con all’interno microarchitetture luminose, i dipinti di Salzano presentano storie di segni, frammenti e visioni dello spazio che misurano il rapporto tra forme e colori. Triangoli, cilindri, rettangoli prendono vita, giocano tra loro in una continua trasfigurazione della realtà. “La mia pittura è un percorso spirituale – continua Salzano – un cammino verso l’Assoluto. Descrivere l’armonia significa andare a ritroso per scendere nelle profondità più remote della propria anima e incontrare l’immagine di Dio”.

Antonio Salzano è nato a Nocera Superiore nel 1950. La prima partecipazione ad una mostra collettiva risale al 1967 in Angri, cui seguono quelle a Caserta, Avellino, Roma. Negli anni successivi espone a diverse edizioni del “Premio Sant’Ambroeus” di Milano. Nel 1980 partecipa alla V mostra d’Arte Sacra nel palazzo dei Papi di Viterbo in omaggio a Santa Caterina da Siena. Giunge, nel 1981, la prima importante personale alla Galleria Dehoniana di Napoli, presentata in catalogo da Maurizio Vitiello. Nello stesso anno partecipa alla rassegna “Documenti: immagini realtà, linguaggi altrui”, presso la Pinacoteca dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Nel 1985 effettua una personale a Salerno alla galleria Etruria, presentata in catalogo da Massimo Bignardi. L’anno successivo è invitato a partecipare alla rassegna "”la città ritrovata”, organizzata dal centro Arti Visive Perseo di Firenze. Nel 1988 partecipa alla rassegna di pittori campani: “Tendenze ed Evoluzioni” a Cava de’Tirreni, curato da Mario Maiorino. Nel giugno 1989 presenta una mostra personale alla Galleria del Vicolo Quartirolo “Arte spazio dieci” a Bologna. Nello stesso periodo partecipa ad una mostra a Torre Annunziata, dal titolo “Omaggio ad Oplontis”. Presso l’Università di Bari partecipa alla collettiva “II Gioco delle carte – il gioco dell’arte”. Nel 1992 espone una serie di dipinti musicalisti ispirati alla musica di Gioacchino Rossini. Nel maggio 1996 inaugura una sua mostra, con opere ispirate alla Via Crucis, nella chiesa di Santa Maria a Gradillo di Ravello, introdotto in catalogo con un testo di Geppino Siano e Mario Maiorino e un’antologia degli scritti curata da Anna Rita Esposito Ferraioli. Nello stesso anno è invitato a partecipare alla Biennale Internazionale d’arte “Città di Locri”. Nel 2000 realizza una personale a Nocera Superiore con dipinti ispirati al Battistero Tardo-Romano antico di Nocera Superiore. Con i suoi dipinti e disegni ha illustrato diversi libri come “La condizione della donna” (considerazioni di un anarchico) di Alfonso Bartiromo 1979; "Le più belle favole della nostra storia" di Pietro Califano 1988; "Verso un nuovo umanesimo" di Pasquale Cuofano 1993; "Illiano, un vescovo in frontiera" di Pasquale Maffeo 1998.