NA 7/3/14 Teatro Immacolata presentato “Natale in casa Cupiello”.
Venerdì 7 Marzo 2014
Presso il teatro Immacolata a Napoli, per gentile invito di Ornella Girimonte, (Ninuccia) ho assistito alla prima del lavoro di Eduardo De Filippo, “Natale in casa Cupiello”, messo in scena dalla Compagnia “Il Barattolo” sotto la regia di Elio Coppola. Non sono queste le righe di una recensione, essendo chi scrive consapevolmente privo degli strumenti tecnici necessari per questo tipo di analisi; lascio pertanto questa, ad altri bravissimi professionisti.
Gli attori, meravigliosi ambasciatori di una cultura e di un linguaggio che sono nostri, hanno saputo fare di uno spettacolo teatrale un detonatore di emozioni e ilarità in alcuni “passi” patetici, come è la vita stessa. Devo dire che ho infinitamente apprezzato il distanziarsi parzialmente dal Grande Eduardo in una recitazione che non ha intaccato il testo originale, in una messa in scena incisiva. Tutti gli attori (che credo si siano sottoposti ad un massacrante lavoro di prove), sono riusciti a lasciare lo spettatore a bocca aperta in questo contatto, ancora oggi, a ottantadue anni di distanza dalla prima messa in scena del solo primo atto. In tantissime proposte dello stesso testo a cui ho assistito, non ho trovato l’identità di passione e la comunanza di emozioni che ho vissuto stasera. Alla fine, lo spettatore si trova a pensare di non aver assistito ad uno spettacolo, ma ad una storia di vita e di essere lui stesso l’attore di una commedia che è la dolente rappresentazione della sua stessa vita, perché ha anche l’orgoglio di appartenere alla terra che ha partorito quel Genio che fu Eduardo. E questo, nessuno lo potrà mai ignorare.
Personaggi ed interpreti:
Luca Cupiello Elio Coppola
Concetta sua moglie Carmen De Rocco
Tommasino figlio Adriano Schisano
Ninuccia figlia Ornella Girimonte
Nicola suo marito Silvano Maffeo
Pasqualino fratello di Luca Nando Pepe
Raffele portiere Tonino Addati
Vittorio Elia Giovanni Baldares
Il dottore Pino Perfetto
Carmela Flora Tavassi
Olga Pastorelli Raffaella Russo
Luigi Pastorelli Luigi Migliaccio
Armida Renata Aprile
Rita Rita Perchiazzi
Regia Elio Coppola
Scene Giovanni Balzano
Trucco Bruno Frattini
Il lavoro si replica oggi sabato 8 marzo alle 20,30
E domenica 9 marzo alle 18,30
Elio Coppola l’avevamo già appaudito lo scorso 22 Febbraio 2013 in “Napoli milionaria” nella parte di Gennaro Jovine con Ornella Girimonte nella parte della moglie Amalia, Adriano Schisano, Giovanni Baldares, Nando Pepe, Luigi Migliaccio, Silvano Matteo, Carmen De Rocco, Flora Tavassi, Rita Perchiazzi, Raffaella Russo e Rita Aprile, erano parte del cast e anche in quella occasione il lavoro ottenne grande successo.
Un plauso va al regista-attore Elio Coppola che ha saputo guidare il cast e allestire una ottima scenografia.
Cosa aggiungere? Che tutti i protagonisti sono stati all’altezza dei personaggi in cui si sono calati con ottima padronanza recitativa e scenica.
I costumi, tutti adeguati ai personaggi. Le luci ben dosate. Ottimo l’audio. Nessun vuoto di scena.
Grazie per aver fatto rivivere sul bel palcoscenico del teatro Immacolata, questo lavoro tanto “impegnato”
Rappresentata per la prima volta come atto unico al teatro Kursal di Napoli nel 1931, Natale in casa Cupiello subì, nel tempo, diversi rimaneggiamenti, perdendo a poco a poco la sua marcata impronta umoristica e assumendo il carattere di una storia completa, realistica e “impegnata”.
Nella prima rappresentazione, messa in scena dalla “Compagnia umoristica I De Filippo”, il dramma in dialetto napoletano, era un atto unico (corrispondente all’attuale secondo atto); nel 1932 l’autore aggiunse l’attuale primo atto e nel 1934 l’attuale terzo atto.
A chi si ispirò Eduardo per dipingere le personalità dei Cupiello in maniera netta e significativa? E in particolare dove attinse gli elementi che confluirono nella candida figura del vecchio bambino immerso nelle sue fantasie e nel suo amore per il presepe?
In Natale in casa Cupiello, come in altre opere del teatro di Eduardo, non è difficile rintracciare elementi autobiografici, spesso addirittura risalenti all’infanzia dell’attore drammaturgo. Questo è il caso dei coniugi Cupiello in cui si riscontrano elementi che rimandano fortemente alle due figure dei nonni materni di Eduardo. Anche la scelta dei nomi, Concetta e Luca, ne è in significativo indizio. A conferma di questa tesi vi sono, inoltre, i connotati psicologici e le abitudini casalinghe dei due nonni che combaciano perfettamente con il carattere fanciullesco del capofamiglia innamorato del Natale.
E il finale sorprendente e niente affatto scontato non è forse un rovesciamento che rende anche Luca Cupiello colpevole? Reo della sua stessa incoscienza e incapace di definire e comprendere la precarietà della situazione in cui si trova, ma ugualmente incosciente dei propri problemi, è il popolo di cui il presepe pare essere il simbolo>.
Alberto Del Grosso
Giornalista Garante del Lettore
di Positanonews
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