Pirlo regala la qualificazione alla Juventus. Battuta la Fiorentina 1 a 0.

20 marzo 2014 | 00:00
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Pirlo regala la qualificazione alla Juventus. Battuta la Fiorentina 1 a 0.

Una nuova magia su punizione di Andrea Pilro, permette alla Juventus di accedere ai quarti di finale di Europa League. Una partita equilibrata nel primo tempo, dove i bianconeri hanno ben controllato le folate offensive dei viola; nella ripresa salendo sugli scudi e tentando il tutto per tutto, e grazie al re delle punizioni ha scoccato un dardo fatale  all'incrocio di Neto sulla quale anche la bella squadra di Montella si è dovuta inchinare. L'inizio viola è da incubo per la Juventus: Ilicic, Gomez e Cuadrado ci provano ripetutamente, i bianconeri sono in balia della carica agonistica dei viola, asfissiante. Tevez prova ad alzare la squadra, impostando la prima azione pericolosa conclusa a lato da Llorente, in un match da subito a ritmi europei ben gestiti da Webb che lascia fluire il gioco. Pizarro da una parte, Tevez dall'altra provano la conclusione: quella del cileno finisce a lato, quella dell'Apache tra le braccia di Neto. Manovra bene la Fiorentina che ha il doppio play Borja Valero-Pizarro in grado di creare gioco in ogni momento, con lo spagnolo a sorvegliare Pirlo in fase difensiva. Il regista bianconero non si innesca, Pogba e Vidal al suo fianco non hanno la stessa capacità di regia ma sono formidabili nel recupero di palloni persi, dai quali spesso parte l'azione pericolosa della Juve. 
Dopo mezz'ora di predominanza viola, sul campo del Franchi la Juve costruisce una splendida azione al volo sull'asse Chiellini-Vidal-Tevez: l'argentino manda alto. La squadra di Montella predilige il gioco basso ma è su un lancio lungo che arriva l'occasione migliore per i padroni di casa: Chiellini svetta di testa su Gomez in anticipo ma serve Ilicic sulla corsa verso la porta di Buffon: palla sul destro che non è il piede dello sloveno e la conclusione finisce in curva, tra il disappunto di tutto lo stadio. Nel finale di tempo ci riprova un irrefrenabile Tevez, il destro è centrale e bloccato in due tempi da Neto. Due minuti e Montella perde Pizarro che cade a terra da solo, problema muscolare per il cileno e cambio immediato con Ambrosini. Ancora viola pericolosi, stavolta è Cuadrado a spaventare la Juve con un'iniziativa personale terminata a un metro dall'area per l'intervento falloso di Vidal: giallo immediato che si va a sommare alla diffida, e calcio piazzato affidato a Borja Valero che colpisce troppo morbido per spaventare Buffon. Il tempo di rimediare un'ammonizione che ancora il colombiano si erge a protagonista con una stoccata potente di Destro su cui Buffon mette i guanti, gli risponde il cileno che di testa si inserisce prepotente in area avversaria ma sciupa alzando sulla traversa. 
Finisce anche la partita di Gomez dopo un'ora abbondante: Montella inserisce Matri al 64' ma il minuto che cambia tutto è il 68': Llorente riceve palla al limite dell'area e si gira fulmineo, superando Gonzalo Rodríguez che, ultimo baluardo, è costretto a travolgere lo spagnolo. Secondo giallo ineccepibile, viola in dieci uomini e con una punizione contro all'altezza della lunetta del rigore. E da lì, diciannove metri dalla storia, sale in cattedra il maestro delle punizioni, il signore dei calci piazzati, il sovrano della tecnica e della precisione: Andrea Pirlo, il giocatore che il Milan scaricò come finito tre anni fa iniziando un lento declino regalando alla Juve l'uomo su cui costruire la rinascita, scarica di destro a cento e più all'ora sul palo di Neto infilando una stilettata nel sette della porta avversaria e nei cuori di ogni tifoso viola. Sotto di un gol e di un uomo Montella è costretto anche a inserire Roncaglia, un difensore centrale, per Ilicic, e la Juve si impadronisce fin troppo facilmente della partita. Lichtsteiner, da poco entrato per Isla, crossa perfettamente per Llorente che trova Neto a negargli il raddoppio che chiuderebbe i giochi, con Tevez che arriva sulla ribattuta scoordinato mandando altissimo. Visto che l'assist non riesce, l'esterno svizzero ci prova personalmente con Neto ancora bravo a coprire il proprio palo. Il portiere brasiliano però non potrebbe nulla nel recupero quando un contropiede impostato da Osvaldo (per Llorente, spiccioli di partita) e rifinito da Tevez porta Vidal a colpire di testa a porta spalancata. Ma non è serata per il centrocampista, che manca un bersaglio facilissimo. Finale con la rabbia dello stadio e di Neto, scatenata da un contatto con Tevez sull'uscita a terra dell'estremo difensore ad anticipare l'Apache e inasprita da un gestaccio di Lichtsteiner verso il pubblico al fischio finale. Ma conta poco, la Fiorentina saluta e la Juve va avanti.