Ci vogliono lo stesso spirito ed animo che si sono visti con l’Arzanese
SORRENTO – Quella grinta di agire con rapidità e costruzione che si era vista quindici giorni fa contro l’Arzanese e che poi domenica scorsa è svanita, la si vorrebbe rivedere anche contro il Chieti.
E diciamo che un tale tipo di atteggiamento la squadra costiera lo può mettere in campo e lo ha già messo in altre partite, specie fuori casa, dove dimostra mentalmente di essere libera da qualsiasi pensiero, anche se a volte anche in esterna il tarlo rode. Mentre in casa esso è come se fosse sempre presente, tanto da condizionare molte gare importanti, escludendo a nostro avviso qualcuna di inizio stagione, specie quelle che si sono giocate negli ultimi tre mesi, senza contare le due vincenti consecutive che avevano rifatto vedere la luce della speranza. Dall’inizio di dicembre nell’antiquariato Campo Italia sono stati persi ben quattordici punti, che avrebbero potuto essere ma no lo sono stati, quelli che avrebbero messo la squadra della terra delle sirene nelle zone nobili della classifica. La gara con i teatini non sarà tenera anzi di grano duro, ma anche se la speranza è l’ultima a morire, si ci confida in uno spirito ed animo diverso, come lo si era visto contro gli arzanesi dopo la settimana tribolata ed il faccia a faccia avuto con i tifosi che speravano ancora, ma oggi non più.
MISTER SIMONELLI – La sua fiducia è quella che sia appunto, come già detto sopra, di rivedere la stessa squadra di quindici giorni fa contro i neroverdi: “Avere lo spirito ed animo diverso, come si è visto contro l’Arzanese, e mi auguro che lo abbiamo recuperato in settimana”. Dire che questi cinque giorni di allenamento che hanno preceduto questa partita sono stati benefici, lo si vedrà dopo il novantesimo, più recupero, della partita. Forse l’alibi che in casa domenica scorsa contro il Gavorrano non si è giocati al meglio poteva essere quello del virus influenzale che aveva colpito il giovedì precedente Soudant, ma anche se ciò ha dato qualche brivido, il mister lo esclude. “Un alibi no –risponde con sicurezza-, la cosa che ci ha colpito è stato il clima surreale, ma questo non centra nulla. Assolutamente il giocatore non è responsabile”. Ed ecco che allora il discorso è quello solito: la stato mentale che c’è in testa e si pensa ad altro, quel pensare ad altro che non dovrebbe esserci in momenti topici come lo è quello odierno, cercare di terminare una stagione quasi negativa centrando almeno i play out. Ma torniamo alla nostra partita contro gli abruzzesi, dicevamo che non sarà facile, perché “è difficile e si deve essere quelli che siamo nei momenti migliori e non va cambiato nulla dal punto di vista tecnico o tattico. C’è da stare come siamo stati appunto nei momenti in cui abbiamo giocato bene”. Lui non mette i suoi uomini sul banco degli imputati, perché è “convinto che la squadra è giusta sotto tutti i punti di vista, mentale e tecnico, ed è in grado di ottenere risultato dovunque e contro chiunque”. Con la squadra sempre rabberciata: squalificati Danucci e Caldore, infortunati Terminiello, Lettieri, Pisani e Soudant, più gli ormai eterni Esposito, in via di riconversione lunga, e Margarita, egli come al solito non dice più di tanto. E poi come si è visto da quando siede sulla panchina costiera, cambia qualche ruolo a qualche giocatore, il che fa piacere, perché “io ed il mio collaboratore abbiamo cambiato ruoli ai giocatori perché molti di questi che hanno giocato in categorie superiori ci sono grati”. E vedremo il banco di prova Chieti che dirà.
I NEROVERDI TEATINI – In questo momento sono una delle squadre che sono in forma, anche se sono ritornati nella zona alta dei play out, ma ad un punto da quella della promozione. Il palcoscenico del teatro abruzzese è uno di quelli che non è facile giocarci sopra, anche se la squadra di mister Tiziano de Patre (4-4-2) che dal 13 gennaio ha sostituito De Meo, con lui ha ottenuto più punti esterni che interni. Ha la migliore difesa del girone, sono solo diciannove le reti subite, di cui domenica scorsa a Messina, e dopo questa sconfitta la squadra teatina si vuol rifare. Ma come evidenziavamo sopra e come riportano i siti web giornalistici locali, che c’è qualcosa che quando si gioca in casa il Chieti ha delle difficoltà, e con le tre assenze di un certo rilievo come Robetiello, capitan Guidone e Cinque, espulso, ne consegue che ci potranno essere delle sorprese. Ma comunque se nel mercato invernale sono usciti sette calciatori, ne sono entrati cinque: il portiere Fanini, brasiliano classe ’95, ex Curitiba; il difensore esterno sinistro Quaquarelli, classe ’93, ex Cuneo; i centrocampisti, Giorgino, classe ’85 esperienza con il Lecce in Serie A, Verna, classe ’93, ex Virtus Lanciano e Malcore, classe ’93, ex Lecce e Nocerina.
GIUSEPPE SPASIANO